Quando abbiamo iniziato a lavorare a questo articolo, l’idea era quella di fare uno screening degli Indici che gli ETF replicavano in Italia e vedere quali differenze, o somiglianze, ci fossero con il resto d’Europa. Questa analisi però, non ci ha dato alcun risultato utile poiché nei 2.800 ETF europei, i benchmark di riferimento sono 2.100, uno diverso dall’altro. Questo dato conferma la tendenza alla base della quale nasceva la nostra idea di indagine e cioè che oggi la granularità dell’offerta dei prodotti a gestione passiva è sempre più ampia anche grazie alla proliferazione degli indici. È vero anche però che le asset class di riferimento non sono infinite e da qui il nostro cambio di rotta, un confronto tra le masse allocate in funzione delle categorie Morningstar per ETF in Italia e Europa.

La maggior parte degli asset under management a livello europeo si concentrano su ETF azionari e obbligazionari americani. Nei prodotti italiani invece, abbiamo rilevato una chiara preferenza, sì, per l'azionario e per il reddito fisso, ma prettamente made in Europe. Qui l’azionario US Large Cap entra in classifica solo al quarto posto mentre è in prima posizione nell’analisi europea. In generale la preferenza è per gli indici azionari.

I Fixed Income dei mercati emergenti sono tra i preferiti degli ETF di casa nostra (terzo posto), ma solo al dodicesimo a livello europeo. All’interno degli ETF italiani, troviamo masse rilevanti per asset di nicchia come l’azionario australiano e neozelandese che invece non entrano affatto nella classifica europea. I metalli preziosi si trovano in fondo ad entrambe le classifiche.