Su un arco di tempo lungo, ovvero dai cinque ai dieci anni, scommettendo sulle varie aree geografiche del mondo, gli ETF hanno fatto meglio dei fondi attivi. In altre parole, nella stragrande maggioranza dei casi, puntare sui benchmark (in euro) ha reso di più che scommettere sulla capacità di gestione dei money manager. Mentre questi ultimi la spuntano nel breve periodo. A dirlo è il rapporto ‘Spiva Europe Scorecard’. Ogni sei mesi, infatti, gli indici S&P e Dow Jones pubblicano l’S&P Indices Versus Active (Spiva) Europe Scorecard, che punta a mettere in comparazione le performance europee dei fondi azionari gestiti attivamente nelle varie categorie regionali e settoriali e, a partire dallo scorso anno, sono stati inclusi nuovi Paesi tra cui l’Italia, i Paesi Bassi, la Polonia, la Spagna, la Svizzera e le regioni del Nord, soprattutto Danimarca e Svezia.
Dai cinque anni in su, gli ETF battono i fondi attivi

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