A gennaio prevalgono i riscatti dai fondi europei. I flussi di investimento si dirigono verso le strategie market neutral. Ecco la fotografia del settore scattata da Morningstar.
Cambio di rotta. Se nel 2015 i fondi bilanciati sono stati quasi i padroni indiscussi del risparmio gestito nel Vecchio Continente, con perfomance spesso a doppia cifra, le turbolenze di gennaio hanno portato gli investitiori a spostare i propri flussi di denaro, almeno per il momento. Rotta: fondi alternativi. È quanto emergente dall'ultimo Morningstar Flow Report, con dati di gennaio, che scatta una fotografia dei movimenti nell'industria europea.
In un mese minato da deflussi su quasi tutte le asset class i risparmiatori sembra abbiano cercato qualche valore in più puntano sulle strategie alternativa che segna un aumento di 3,7 miliardi. Segno positivo anche per i fondi monetari(+66 milioni) e per le commodities (+ 24 milioni).
Di contro su tutte le altre asset class incombe il segno meno: 22,6 miliardi sono usciti dai fondi a lungo termine. Deflussi anche per il settore del fixed income (-15,8 miliardi), gli azionari (-6,2 miliardi) e ovviamente i bilanciati (-4,4 miliardi).
Chi si salva?
Le turbolenze di gennaio, come spiegano gli analisti di Morningstar, hanno lasciato ben poche società di gestione in salvo. Tra queste c'è Standard Life, che ha guadagnato flussi netti per circa 1,3 miliardi, grazie al successo della sua strategia Global Absolute return, oltre a quello di alcuni fondi azionari. Aviva, invece, riceve sottoscrizioni per 830 miliardi grazie alla domanda per i comparti specializzati sulle valute e il debito emergente.