L'espansione fiscale e monetaria lascia bassi i rendimenti delle principali attività finanziarie, riportando al centro dell'attenzione degli investitori la ricerca di reddito. Contributo a cura di Fidelity International. Contenuto sponsorizzato.
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Il primo semestre del 2021 si è caratterizzato per una ripresa salda a livello globale, con manifatturiero che ha recuperato terreno rispetto al settore dei servizi, il primo ad uscire dalla crisi. Tutto questo grazie a una forte accelerazione delle campagne vaccinali a livello mondiale, dopo una fase iniziale un po’ stentata. Man mano però che si passa da un'economia di lockdown ad un'economia di post - lockdown, possiamo interrogarci su quella che sarà l'eredità economica di questa pandemia.
Un'eredità caratterizzata da una parte da grandi novità, come il maggiore interventismo da parte degli Stati sovrani o la fine della globalizzazione. Dall'altra da una forte accelerazione di trend preesistenti al Covid 19, come la crescente leadership dell'Asia, il ruolo sempre più pervasivo della tecnologia e una sempre maggiore attenzione per i temi della sostenibilità. Sono tutti temi forti, che orienteranno in modo importante i mercati e che non possiamo non tenere in considerazione nella costruzione di quella parte di portafogli orientata alla crescita.
D'altro canto, però, i governi che spingono sulla leva fiscale indebitandosi ai massimi storici e le banche centrali che non possono permettersi di soffocare una ripresa solo all'inizio della sua corsa, fanno sì che un minimo livello di inflazione sia non solo tollerato ma addirittura benvenuto sui mercati.
In questo mix di espansione fiscale e monetaria i rendimenti delle principali attività finanziarie (soprattutto quelle più a basso rischio) resteranno bassi, riportando al centro dell'attenzione degli investitori il Search for Yield, la ricerca di rendimento, del reddito. Ad una maggiore inflazione si accompagneranno inevitabilmente cicli economici più brevi e una maggior volatilità sui mercati, per cui diventeranno imprescindibili le strategie che puntano a una maggiore stabilità nei portafogli. Diventerà fondamentale affrontare i mercati nei prossimi mesi e nei prossimi anni tornando a ragionare su quelle che sono secondo noi le tre principali componenti di ogni portafoglio: crescita, reddito e stabilità.
Risparmio gestito in Italia
Dopo aver fatto il punto sui mercati, è anche importante guardare ai principali trend che stanno guidando l'industria del risparmio gestito, soprattutto in Italia. I primi sei mesi dell'anno sono stati ricchi di soddisfazione per la nostra industria, soprattutto nella raccolta azionaria - un dato sorprendente data la natura storicamente difensiva degli investitori italiani.
Sul comparto azionario sono stati due i filoni che ne hanno intercettato l'interesse degli investitori: l'investimento tematico da un lato e quello verso un'area specifica come la Cina, dall'altro. Se consideriamo l'investimento azionario tematico, che in Europa ha catturato ben il 30% dei flussi, ci accorgiamo che ha svolto un ruolo fondamentale. Grazie infatti ai fondi tematici e ai trend di lungo periodo i professionisti del risparmio gestito sono riusciti a portare gli investitori ad allungare l'orizzonte temporale di investimento, evitando così i tipici errori di finanza comportamentale.
C'è però un punto importante da tenere sempre a mente: sebbene i fondi tematici siano strumenti attraverso i quali risulta più facile ingaggiare i clienti, è fondamentale individuare strategie che monitorino adeguatamente le possibili correlazioni tra i temi e ne gestiscono il rischio al meglio.
Altro punto importante è la Cina. A Fidelity International guardiamo le attività di questo paese da moltissimi anni e pensiamo che continuerà a crescere. Oltre alla volatilità di breve periodo, infatti, crescita e valutazioni rimangono ancora interessanti. Allargando lo sguardo, riteniamo che tutta l'area asiatica sia di grande interesse: pensiamo ad esempio alle opportunità dei paesi parte dell'accordo Asean, come Filippine, Indonesia, Singapore. Ma mentre negli ultimi mesi l’attenzione è stata focalizzata sulla componente del portafoglio che è legata alla crescita di lungo periodo, quindi sul mercato azionario, siamo convinti che dopo l'estate tornerà ad essere un tema forte quello legato al reddito, che costituisce una componente altrettanto importante e sensibile dei portafogli italiani.
Un PAC per entrare sul mercato
Infine, vogliamo spendere due parole sull’investimento programmato, i piani di accumulo, che hanno registrato un’accelerazione nel corso dell'anno. Guardando all'evoluzione di questo strumento, riscontriamo come inizialmente i PAC venissero utilizzati come strumenti di risparmio, e venivano usati per accantonare ogni mese somme, per costruire un capitale. In un secondo momento però gli investitori si sono resi conto che il piano di accumulo è anche uno strumento perfetto per la pianificazione finanziaria e per l'investimento per obiettivi. L’ulteriore evoluzione si è vista negli ultimi mesi, a seguito delle valutazioni elevate dal mercato azionario: in questo campo i PAC possono rivelarsi uno strumento efficace per entrare nel mercato in modo graduale, anche con somme rilevanti. In questo modo, pertanto, gli investitori stanno affiancando alla tradizionale diversificazione settoriale geografica anche la cosiddetta diversificazione temporale.
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