La Cina rimane interessante nonostante gli sconvolgimenti normativi

CONTENUTO a cura di Chris Kushlis, chief China and Emerging Markets Strategy e Justin Thomson, head of International Equity di T. Rowe Price. Contenuto sponsorizzato da T. Rowe Price.

L’ultimo giro di vite normativo cinese ha dimostrato che le autorità di Pechino continuano a essere in grado di sorprendere i mercati. È servito anche come un utile promemoria del fatto che chiunque desideri rimanere investito in Cina, e riteniamo che ci siano molte ragioni valide per farlo, dovrebbe probabilmente cercare di diventare più abile nel capire e misurare il rischio normativo cinese.

Tipicamente, l’approccio cinese alla regolamentazione è quello di colpire duro, osservare come il mercato risponde, e poi fare un passo indietro se la reazione è particolarmente negativa. In questo modo, le autorità possono testare fino a che punto possono imporre regolamentazioni senza danneggiare il sentiment tanto da minacciare la crescita.

Le priorità sociali guidano l’irrigidimento normativo

A guidare il recente reset normativo è stato il desiderio della Cina di prendere le distanze da una politica di “crescita prima di tutto” per raggiungere un maggiore equilibrio tra crescita e sostenibilità. Il presidente Xi Jinping lo ha confermato quando ha detto di recente che il Partito Comunista lavorerà verso la “prosperità comune” nel tentativo di ridurre l’ampio divario di ricchezza della Cina.

Ciò non è sorprendente, né particolarmente radicale. Riequilibrare la distribuzione della ricchezza per sostenere il consumo interno è un obiettivo valido, soprattutto per un’economia in rapido sviluppo come quella cinese. Non c'è nulla di particolarmente draconiano neppure nel desiderio di Pechino di limitare il dominio delle grandi aziende tecnologiche – i regolatori di Washington stanno ugualmente cercando di irrigidire le misure antitrust per limitare il potere di Apple, Google, Facebook e Amazon. Allo stesso modo, la mossa della Cina contro il tutoraggio privato può essere vista come un tentativo di creare una società più giusta ed egualitaria, che può essere positiva per lo sviluppo del Paese.

La principale differenza tra la regolamentazione nei mercati sviluppati e in Cina è la trasparenza: negli Stati Uniti, nel Regno Unito e nell’Unione Europea, le policy sono visibili man mano che si fanno strada attraverso il processo legislativo; in Cina, le nuove policy appaiono tipicamente senza preavviso, con poca consultazione, e sono di conseguenza implementate molto più rapidamente.

Le entità offshore delle aziende cinese sono sotto esame, di nuovo

La tendenza della Cina ad annunciare nuove policy senza preavviso complica le cose per gli investitori – è difficile investire con fiducia se non si sa su cosa si concentrerà l’attenzione delle autorità. Ci sono state, per esempio, persistenti preoccupazioni sull’atteggiamento di Pechino verso la struttura dell’entità di interesse variabile (VIE), attraverso la quale gli investitori stranieri possono investire in società cinesi.

La Cina occasionalmente decide di inasprire le norme sulle società che utilizzano VIE, come mostrato dal recente annuncio di nuove norme per regolamentare le società di tutoraggio private. Quando ciò accade, si solleva inevitabilmente il timore che Pechino possa implementare un giro di vite più stretto sui VIE in generale – e questo potrebbe sortire preoccupazione per chi investe in Cina.

La prosperità comune non è un codice per ritorno al comunismo

Quindi la Cina sta per voltare le spalle al capitalismo e mettere fuori legge i VIE? È altamente improbabile. Le aziende private in Cina impiegano molte più persone delle imprese statali e giocano un ruolo cruciale nel creare posti di lavoro, aumentare gli standard di vita, guidare l’innovazione e mantenere la stabilità sociale. Prendendo di mira le grandi aziende che sono cresciute fino a dominare le loro industrie, Pechino sta semplicemente cercando di aiutare le aziende più piccole, creando così un ambiente più competitivo e incoraggiando l’innovazione.

Tuttavia, è importante capire che le idee del Governo cinese su come il settore privato dovrebbe funzionare differiscono da quelle della maggior parte dei Governi occidentali. La frase “prosperità comune” implica che, dopo aver usato le forze di mercato per alimentare la crescita, le autorità sono ora desiderose di garantire che la ricchezza sia distribuita più equamente – il che potrebbe significare prendere il controllo delle imprese che diventano troppo grandi.

Sangue freddo e conoscenza locale sono vitali

Dati gli eventi degli ultimi mesi, alcuni investitori potrebbero essere tentati di evitare del tutto la Cina. Tuttavia, non riteniamo che ciò sia necessario o consigliabile. Le restrizioni normative in Cina non sono una novità e dovrebbero essere attese. L’ultima ha guadagnato più attenzione di quelle precedenti perché i titoli più colpiti sono stati quelli delle aziende più grandi, di conseguenza quelli più posseduti dagli investitori. Tuttavia, le ragioni per investire in Cina – la sua rapida crescita, l’aumento della classe media, la bassa correlazione con altri mercati e lo sviluppo della tecnologia “made in China” – rimangono convincenti.

Riteniamo che il modo più efficace per investire in Cina sia quello di non perdere mai di vista gli obiettivi sociali del Governo, ma piuttosto di comprenderli il più possibile e di incorporare tale comprensione nel processo di investimento. A quali industrie e aziende si rivolgeranno probabilmente i regolatori la prossima volta? Quali settori il Governo vorrà promuovere?

Finora, la spinta per la prosperità comune si è manifestata in aree come la sicurezza dei dati, i diritti dei lavoratori delle gig company, e l’abuso di potere monopolistico da parte di big tech. In futuro, la spinta del Governo per l’uguaglianza sociale dovrebbe essere percepita più intensamente in tre settori chiave: proprietà, assistenza sanitaria e istruzione.

A breve termine, quando avremo superato il “picco di regolamentazione” dell’attuale ciclo di inasprimento, il mercato comincerà probabilmente a distinguere tra i probabili vincitori e i perdenti. Alcune aziende e settori saranno permanentemente danneggiati, mentre altri si adatteranno, sopravvivranno e prospereranno. La cosa più importante è che ciò potrebbe inaugurare una nuova serie di opportunità nei prossimi tre-cinque anni: ed è proprio qui che il sangue freddo e la conoscenza locale saranno essenziali.

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