Mercati emergenti: il private equity può generare un impatto reale?

Felix Hermes, Notizia (Schroders)
Felix Hermes, Immagine concessa (Schroders)

Contributo a cura di Felix Hermes, head of Private Equity and Sustainable Infrastructure di BlueOrchard. Contenuto sponsorizzato da Schroders.

Gli investimenti a impatto consistono nell'individuare un cambiamento di cui il mondo ha bisogno e decidere come realizzarlo. I pilastri fondamentali sono i seguenti: la mitigazione dei cambiamenti climatici, l’economia circolare, l’adattamento ai cambiamenti climatici e l’inclusione sociale.

Ognuno di questi temi può essere affrontato efficacemente utilizzando diversi tipi di asset, sia pubblici che privati. Tuttavia, gli investimenti in private equity nei mercati emergenti appaiono particolarmente adatti per apportare cambiamenti misurabili che possano generare un impatto reale, a differenza di altre asset class.

Impiegare il capitale dove è più necessario

Quando si cerca un modo per mettere il capitale al servizio della costruzione di un futuro equo e sostenibile, iniziare dal cambiamento climatico è un buon punto di partenza. Il cambiamento climatico colpirà le nazioni più povere, in particolare le donne e i meno abbienti, molto più che le economie sviluppate. Un fattore significativo di questa vulnerabilità è la resilienza, o la mancanza di essa, agli eventi climatici. L’esistenza delle assicurazioni nei mercati emergenti è quasi nulla, solo una piccola frazione rispetto ai mercati sviluppati. Questo basso livello di soggetti assicurati rende migliaia di comunità emergenti e di frontiera minacciate in modo significativo dal cambiamento climatico. Ma rappresenta anche una importante opportunità in mercati in rapida crescita, come quello delle assicurazioni agricole.

La tecnologia sarà fondamentale per affrontare il cambiamento climatico e molte delle innovazioni più importanti richiederanno capitali per continuare o accelerare la loro diffusione su scala. Per quanto riguarda le assicurazioni, la tecnologia è essenziale per favorire l'accesso, l'accessibilità economica e la rilevanza delle soluzioni, pilastri fondamentali per l'offerta di prodotti inclusivi. Quando vengono utilizzate nei mercati emergenti, gli investimenti in alcune tecnologie possono addirittura portare a un "salto di qualità" rispetto alle infrastrutture esistenti nei paesi sviluppati.

Inoltre, il private equity nei mercati emergenti può spesso offrire alti livelli di "scalabilità". L'accesso a mercati meno maturi significa che l'investimento può portare a un'esposizione concreta a un vasto potenziale di mercato con uno sforzo economico relativamente ridotto. I mercati emergenti ospitano l'80% della popolazione mondiale e sono il motore della crescita demografica globale. Negli ultimi decenni, inoltre, la loro quota di Pil globale è cresciuta costantemente, con la conseguente espansione della classe media. Ciò equivale a un bisogno immenso e insoddisfatto di prodotti e servizi essenziali a prezzi accessibili, un bisogno che il private equity può soddisfare. È qui che impatto e potenziale di crescita del capitale si fondono in modo naturale.

Maggiore controllo

Gli investitori di private equity nei mercati emergenti possono orientare attivamente le aziende dei loro partner verso queste esigenze non soddisfatte, offrendo un potenziale sia di crescita che di impatto. Ciò costituisce una parte naturale della creazione di valore, in particolare nelle aree dell'offerta, della distribuzione e della tecnologia/scalabilità dei prodotti.

I private asset, in generale, beneficiano di un controllo più stretto sugli asset posseduti e di alti livelli di influenza sulle questioni operative e di governance. Detenendo quote di proprietà più ampie, competendo con un minor numero di co-azionisti e sfruttando azionariato attivo ed engagement, gli investitori in private asset possono generare valore e misurare i cambiamenti positivi.

Per il private equity nei mercati emergenti, l'importanza della governance nella creazione di valore è davvero elevata. L'influenza della composizione di consigli di amministrazione, management e reporting rispetto alle società dei mercati sviluppati può essere estremamente significativa. 

In modo simile, l'introduzione di politiche e responsabilità ambientali e sociali, laddove non siano ancora implementate a livello societario, possono rivelarsi trasformative nei Paesi emergenti, piuttosto che incrementali, come spesso accade nei mercati sviluppati. A ciò si collega il ruolo delle reti locali nel private equity dei mercati emergenti. Individuare e accedere alle migliori opportunità richiede la conoscenza dei rischi locali e dei principali stakeholder. Questo supporto richiede competenze e talenti difficili da reperire in mercati molto specializzati.

È importante notare che tutti questi fattori di valore e di influenza sociale positiva richiedono un utilizzo limitato o nullo dell'ingegneria finanziaria e della leva finanziaria, che nei mercati emergenti hanno un ruolo molto minore. Inoltre, gli investimenti privati consentono agli investitori di garantire che gli asset vengano venduti a una parte terza che condivide la stessa intenzione di continuare a costruire valore sociale o ambientale. Questo può essere stabilito durante il processo di due diligence, ed è menzionato nel quadro dei Principi operativi per la gestione dell'impatto (OPIM).

Un potenziale senza precedenti

Nel loro insieme, questi fattori conferiscono al private equity nei mercati emergenti un potenziale incrementale senza pari. La capacità di influenzare le aziende, di guidare la crescita del capitale rispondendo a esigenze non soddisfatte e l'opportunità di raggiungere vasti bacini di persone con investimenti relativamente piccoli possono combinarsi per diventare molto efficaci nel generare un impatto positivo.