Commento a cura di Geoffroy Goenen, head of Fundamental European Equities, Candriam
Una strategia d’investimento effettivamente attiva deve avere la capacità e l’obiettivo di generare rendimenti positivi in qualsiasi contesto di mercato. Quando il posizionamento sul mercato è estremo, l’esperienza ci insegna che ci si può aspettare un’improvvisa e netta inversione di tendenza. È quello che sembra accadere dall’inizio del 2016, con i venditori allo scoperto che vengono 'schiacciati' grazie al netto aumento dei prezzi del petrolio e di altre commodity. È sui mercati con tendenze discontinue che emergono i principali punti forti delle imprese: quelle con i migliori fondamentali supereranno le previsioni in termini di consenso e vedranno aumentare i propri prezzi delle azioni, mentre quelle che non riusciranno a guadagnare il consenso si ritireranno. In questo contesto, le strategie a forte convinzione possono portare alla luce i veri generatori di valore, piuttosto che procedere alla mera allocazione in settori 'caldi' e continuare a sperare che i settori in questione rimangano tali.
L’innovazione è per noi la miglior strategia aziendale per creare un vantaggio competitivo e per assicurarsi crescita e redditività future. Sul fronte degli investimenti, le imprese innovative supereranno quelle che fanno affidamento su qualità e servizio. Le aziende con forti caratteristiche innovative operano nella maggior parte dei settori, soprattutto nei segmenti consumer, industriale, IT, sanitario e dei prodotti chimici specialistici. Per ottenere un’esposizione alle imprese innovative non è necessario allocare investimenti in settori caldi, né sovrappesare i mercati emergenti per ottenere una crescita dei portafogli. Molte aziende con forti profili di innovazione e crescita operano infatti nei mercati sviluppati, creando nuove esigenze e agendo in risposta a quelli in via di sviluppo. Il consumo di cibi e bevande sani è un esempio di una tendenza in rapida crescita, generata dall’innovazione. Si stanno aprendo anche altri mercati di nicchia, con la proliferazione dell’innovazione digitale e con l’innovazione di segmenti di mercato di lunga tradizione, quali i beni di lusso, mediante il trasferimento di parte delle loro attività a piattaforme online.
I fondi gestiti attivamente che seguono i settori caldi tendono a non avere la meglio in situazioni di grave recessione economica. D’altro canto, i portafogli di imprese innovative sono spesso più robusti. Si consideri il calo del 15% dei mercati azionari verificatosi nel gennaio 2016: è stato inaspettato e generato da un improvviso sentiment negativo, che ha portato a una correlazione tra quasi tutti i titoli azionari con il crollo delle relative quotazioni. La differenza è che, quando il sentiment ha subito un’inversione, i prezzi delle azioni delle migliori aziende (solitamente le più innovative) hanno avuto un recupero quasi immediato, attestandosi ai livelli precedenti.