Il 15 marzo la BCE inizierà ad acquistare titoli di stato stampando moneta. La decisione arriva dopo tre anni d’interventi cosiddetti ‘non convenzionali’, quali il rifinanziamento illimitato a medio termine delle banche con un tasso vicino allo zero o tassi negativi sui depositi delle banche presso la banca centrale. Queste misure hanno certamente evitato un disastro finanziario ma non hanno risolto i nodi strutturali che hanno fatto scivolare il tasso d’inflazione dell’Eurozona sotto lo zero a fine 2014 e decimato l’accesso al credito nella periferia. Anzi, la BCE si è ritrovata con un sistema bancario indebolito, che ha utilizzato quella liquidità per acquistare titoli di stato e sostanzialmente per speculare sulla differenza tra il tasso BCE e il tasso di mercato. Non è quello che la banca centrale avrebbe voluto, ovvero far arrivare più credito all’industria e alle famiglie per stimolare la crescita.
QE in arrivo, la corsa dei listini europei

foto: autor Artemuestra,, Flickr, creative commons
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