Ecco un vademecum per districarsi nella giungla burocratica del fisco italiano. Ma da AdviseOnly, autore della guida, avvertono: "L’ottimizzazione fiscale dei propri investimenti è fondamentale, ma non è il fattore più importante".
Tasse, aliquote, imposte, regime fiscali. Un groviglio di termini, numeri e percentuali che non è facile sbrogliare. Niente paura, ci hanno pensato quelli di AdviseOnly a semplificare le cose. Hanno infatti preparato una dettagliato ma compatto mauale per aiutare gli investitori a districarsi nella giungla burocratica del fisco italiano. Spiegano dalla società, infatti, che "conoscere la componente fiscale di uno strumento finanziario è molto importante per poter investire in modo consapevole ed evitare spiacevoli sorprese". Ma con una avvertenza: "l’ottimizzazione fiscale dei propri investimenti è fondamentale, ma non è il fattore più importante. Scegliere un investimento piuttosto che un altro solo per motivi fiscali raramente è una buona idea. A parità di condizioni lo è, certo. Negli altri casi è assai più importante investire in linea con bisogni e obiettivi, con il proprio orizzonte temporale e con la capacità di tollerare le perdite".
La tassazione delle rendite finanziarie
In Italia esistono due macro famiglie dei proventi finanziari: i redditi da capitale (cedole e dividendi) e i redditi diversi (generati dalla differenza tra il prezzo di acquisto e quello di vendita). A seconda del tipo di investimento sono previste diverse aliquote per le rendite finanziarie. Da AdviseOnly sottolineano, poi, che "in Italia la tassazione delle rendite finanziarie è caratterizzata da un’imposta proporzionale e non progressiva. Vale a dire che l’aliquota è costante, qualunque sia l’imponibile (cioè l’importo da tassare)". Gli strumenti meno tassati sono i titoli di Stato italiani (BTP, BOT, CCT) ed equiparati, i titoli di Stato di Paesi White List e i buoni fruttiferi postali della Cassa Depositi e Prestiti che hanno un'aliquota del 12,5%. Ci sono poi i prodotti pensionistici sui quali grava un'aliquota del 20% (fondi di previdenza complementare e PIP)
Fondi, tra i più tassati
L'elenco degli strumenti l'aliquota più alta - il 26% - è piuttosto esteso e comprende
- Conti correnti bancari, postali e conti deposito
- Fondi comuni e gestioni patrimoniali (12,5% per la componente investita in titoli di Stato)
- Obbligazioni bancarie e societarie (sia italiane che estere)
- ETF (12,5% per la parte investita in titoli di Stato)
- Azioni (sia italiane che estere)
- Polizze unit linked e index linked (12,5% per la parte investita in titoli di Stato)
- Commodities
- Forex
- Opzioni
- Fondi pensione dei professionisti iscritti a casse previdenziali separate
- Peer-to-peer lending
Esistono poi altre imposte che i risparmiatori italiani sono tenuti a pagare, fra cui l'imposta di bollo, l'imposta sul valore delle attività finanziarie detenute all’estero (IVAFE), la Tobin Tax, etc etc. Gli unici prodotti esclusi da qualsiasi aggravio fiscale sono al momento i PIR.
Per saperne di più, leggi qui il financial breaf sulla tassazione degli strumenti finanziari di AdviseOnly.