VanEck amplia la sua offerta in Italia con la quotazione di cinque ETF

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In generale, per lo meno fino a qualche tempo fa, il mondo obbligazionario era terra di investitori con una bassa propensione al rischio, o comunque inferiore rispetto a chi predilige asset azionari. Tuttavia, anche il fixed income prevede strumenti che si discostano dai classici titoli con rendimenti prossimi allo zero, come nel caso delle obbligazioni high yield. In quest’asset class, una sottocategoria particolarmente interessante può essere rappresentata dalle cosiddette obbligazioni fallen angels. Ed è proprio sugli “angeli caduti” che da VanEck puntano. 

Gli angeli caduti

Nella giornata odierna, l’asset manager statunitense amplia infatti la sua offerta italiana con la quotazione di cinque nuovi prodotti in Borsa Italiana, tra cui appunto il VanEck Vectors Global Fallen Angel High Yield Bond UCITS ETF, costruito per seguire le performance dei nomi inclusi nell’ICE BofAML Global Fallen Angel High Yield Index. “L’obiettivo di questo prodotto è quello di catturare il sottoinsieme del mercato high yield globale di quei bond che una volta erano investment grade, denominati in EUR, dollari USA, dollari canadesi e sterline britanniche, per entrambi i mercati sviluppati ed emergenti. Non include valute dei mercati emergenti”, spiega a Funds People Fran Rodilosso, global head of Fixed Income ETF Portfolio Management della casa, che aggiunge, “Quando si confrontano i rendimenti storici dei fallen angel rispetto al segmento high yield in generale, si nota come questi sovraperformino il mercato. Succede a livello regionale, negli USA, in Europa e nei mercati emergenti. Ed è ciò che succede anche nel Global Fallen Angel High Yield ETF. Nei ribassi dei rating, i corporate bond sono spesso venduti a causa del loro profilo di rischio, il quale non soddisfa più i requisiti ricercati dagli investitori istituzionali o dagli indici”. 

Il manager dettaglia in seguito un’altra differenza tra i fallen angel e il mercato high yield, ovvero quella delle divergenze settoriali. “Ad esempio, come accaduto negli ultimi anni, se uno specifico settore ha performato negativamente rispetto ad altri, esso avrà una maggiore concentrazione nell’indice rispetto al resto del mercato. Dal punto di vista del credito, la maggior parte dei fallen angel tende a concentrarsi nella categoria BB, che è considerato tendenzialmente alto”, afferma. 

Il fondo verrà registrato in Borsa Italiana in data odierna (22 maggio 2018), insieme ad altri quattro prodotti. “Il prodotto si distingue dai suoi peer per il fatto di essere l’unico in ambito UCITS a focalizzarsi sui fallen angel a livello internazionale. Offre una rendita di oltre il 10% annuo su 10 anni disponibile ad un costo dello 0,4%. Nella strategia globale manteniamo posizioni anche in Italia”, spiega Salvatore Catalano, associate director & International Business developer della società.

“Solitamente gli investitori che cercano l’high yield sono alla ricerca del rischio, ma puntando sui fallen angel si sceglie di avere una migliore qualità su questo tipo di rating di credito. Ciò che attrae gli investimenti nei fallen angel è l’approccio contrarian disciplinato di cui dispone il fondo. L’obiettivo rimane comunque quello di essere ben diversificati e concentrati su queste scommesse che fanno parte di quest’universo”, aggiunge Rodilosso. 

Soluzione emergente

Un altro prodotto in fase di quotazione è il VanEck Vectors Emerging Markets High Yield Bond UCITS ETF, che offre agli investitori una via di investimento nell’alto rendimento dei mercati emergenti. L’ETF è basato sull’ICE BofAML Diversified High Yield US Emerging Markets Corporate Plus Index, che segue le performance dei corporate bond denominati in dollari US con rating creditizio medio inferiore all’investment grade. “Il mercato obbligazionario high yield emergente diventa sempre più efficiente. Negli ultimi anni, il volume dell’asset class sul mercato è raddoppiato e le stime indicano che tale crescita proseguirà. Consideriamo i mercati emergenti ad alto rendimento molto attraenti nel lungo termine, e siamo convinti che questi possano offrire bond high yield simili a quelli americani ma con minor duration e un miglior rating di credito”, spiega Rodilosso.

Italia in primis

L’Italia rappresenta per VanEck un Paese core, quindi l’intenzione è quella di incrementare la gamma della casa su questo mercato. “Lanceremo in totale cinque prodotti, di cui uno è il VanEck Vectors Natural Resources UCITS ETF, che è l’unico ETF che investe puramente nelle risorse naturali nell’area UCITS. Abbiamo poi il VanEck Vectors Preferred US Equity UCITS ETF, un’asset class di azioni con caratteristiche obbligazionarie high yield. Poi abbiamo il Fallen Angels e l’Emerging Markets High Yield Bond, che è l’unico a focalizzarsi sui mercati emergenti high yield”, dichiara Catalano. 

L’ultimo dei nuovi prodotti lanciati è infine il VanEck Vectors Global Mining UCITS ETF, che nasce da una storia semplice, come spiega il manager: “il settore delle miniere è un segmento molto concentrato, quindi vi è la possibilità di acquistare l’80% del mercato con sole 20 azioni. Assimilato questo dato di fatto non troviamo ragione di adottare una strategia attiva in questo mercato, e crediamo che quella passiva, invece, possa risultare davvero interessante. Inoltre, continuiamo a vedere una crescita globale che può essere di supporto al settore minerario, così come diverse società che nel prossimo futuro potrebbero iniziare a pagare dividendi, il che risulta interessante per gli azionisti”, conclude Catalano.