Stefano Rossi (Euclidea): “Siamo come i pionieri del Klondike”

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Stefano Rossi, AD, Euclidea

Tratto dalla rivista numero 26 Funds People - sezione Personaggio.

A volte i cambi al vertice sono per lo più strategici. Si osserva un trend, si punta su questo e, di comune accordo, si vira verso quel qualcosa che può accelerare la crescita. Per questo Stefano Rossi ha preso le redini di Euclidea. “Crediamo che in questo momento il wealth management possa dare un impulso al nostro business”. L’AD, in Euclidea da febbraio 2018 in qualità di responsabile della divisione Wealth Management, vanta d’altronde una consolidata esperienza nel settore del risparmio gestito, con ruoli apicali in importanti società. “Due anni fa ho deciso di cambiare direzione”, spiega subito. L’idea era quella di abbracciare in toto una nuova forma di fare gestione. La combinazione dell’esperienza negli investimenti e della tecnologia sviluppata internamente è ciò, infatti, che distingue Euclidea dagli altri operatori, tradizionali e online. 

Una scommessa che nel 2018 ha dato i suoi primi frutti. “A conti fatti è stato un anno difficile e potremmo dire piuttosto negativo per quasi tutte le case di gestione. Noi, per fortuna, abbiamo dei dati in controtendenza. Siamo cresciuti e molto, passando dai 20/25 milioni di masse agli oltre 200 milioni”. Un bel traguardo per un progetto nato come start up. “Anche sulle performance abbiamo avuto un risultato migliore rispetto alla media del mercato. Nel 2018 il nostro portafoglio tipo bilanciato (20% equity e 80% obbligazioni), che è anche il più diffuso tra i nostri clienti, ha segnato un -3,6%, segno meno in gran parte recuperato nelle prime settimane del 2019’’. Come a dire, la massima qualità al minor costo possibile compensa. 

Consulenza evoluta

Quest’anno, perciò, Euclidea compie un altro passo avanti e punta al mondo dei consulenti finanziari. “Abbiamo progetti molto ambiziosi. Uno tra tutti, visto il cambiamento legislativo e l’interesse del risparmiatore ad avere soluzioni semplici e trasparenti, è quello di creare una nostra rete di consulenti evoluti”, rivela l’amministratore delegato. Dove per consulenza evoluta s’intende aver bene in mente l’importanza di agire in totale trasparenza soprattutto in termini di costi e commissioni, ormai valori imprescindibili per chi fa questo mestiere. “Cerchiamo professionisti che abbiano a cuore il proprio cliente non solo a parole ma anche nei fatti. 

Sappiamo come in Italia l’incidenza dei costi sulle performance del risparmio gestito sia la più alta d’Europa (basta guardare l’ultima indagine Esma, ndr). Oggi la tecnologia ci permette di scegliere il miglior prodotto al minor prezzo. In Euclidea, inoltre, offriamo ai clienti sempre la classe istituzionale, liberi di fare scelte d’investimento nel loro esclusivo interesse. Euclidea, infatti, non riceve compensi di alcun tipo dalle società che offrono ETF e fondi”, chiarisce Rossi.

L’anima tecnologica

In Euclidea i portafogli sono creati da un team di esperti utilizzando un sofisticato algoritmo arricchito dalla lunga esperienza (più di 50 anni) dei soci fondatori della società nel settore. Quest’approccio ha dimostrato la propria validità nelle più diverse condizioni di mercato, consentendo di cogliere le migliori opportunità offerte dai mercati con un puntuale controllo del rischio. “Oggi esistono circa 110 mila strumenti approvati per la distribuzione in Italia. La nostra selezione parte da qui. Grazie al nostro algoritmo, che si basa sull’incontro tra performance, miglior qualità e minor costo, selezioniamo alla fine circa 45 prodotti, attraverso un filtro che tutti i giorni si rinnova”, dice il manager. La tecnologia, il digitale, insomma, fanno la differenza. “Il risparmio gestito è ancora agli albori. Noi, in Euclidea, ci sentiamo un po’ come i pionieri del Klondike”, conclude sorridendo l’amministratore delegato.