Bellingeri (Credit Suisse AM): “L’innovazione di cui ha bisogno il mondo degli istituzionali”

Emanuele Bellingeri, head of Asset Management Italy, Credit Suisse
Emanuele Bellingeri, head of Asset Management Italy, Credit Suisse

“Il paradosso è solo apparente, senza con ciò negare che ottenere questo risultato è una vera e propria sfida”. Puntare su un alto livello di personalizzazione di ogni singolo mandato e contemporaneamente creare economie di scala è formalmente una contraddizione in termini. Quella descritta da Emanuele Bellingeri, head of Asset Management Italy di Credit Suisse, come cifra distintiva dell’approccio della casa di gestione al business degli istituzionali può fare leva sulla specificità della presenza dell’asset manager nel nostro Paese per rendere “solo apparente” un paradosso altrimenti insuperabile.

Innovare grazie al mix di globale e locale

“Oltre all’attività distributiva comune a tutti i player internazionali, possiamo contare su un hub di investimento locale basato a Milano che serve, tra gli altri, i clienti istituzionali del nostro Paese. Inoltre, la nostra divisione private banking, che gestisce patrimoni molto importanti, spesso paragonabili per entità a quelli di piccoli investitori istituzionali, ha sviluppato negli anni una serie di esperienze e pratiche che concorrono alla rapida individuazione delle soluzioni più efficienti per ogni singolo cliente”.

Il detto secondo cui il tutto sia qualcosa di diverso e migliore della somma delle parti si applica perfettamente al modello di business descritto da Bellingeri, che in Italia non è solo a capo dell’Asset Management ma ha anche la responsabilità del team di gestione dei mandati del Private Banking. I suoi punti cardine sono certamente tanto le capabilities di un asset manager globale in grado di offrire un’ampia gamma di soluzioni di investimento, quanto un servizio paragonabile a quello delle società italiane, grazie ad una storica presenza nel Paese, fino ad arrivare ad un’esperienza di gestione personalizzata di grandi patrimoni. Sono però soprattutto le sinergie tra questi tre elementi a fare la differenza.

“A partire da questi presupposti riusciamo a capire a fondo quali siano le esigenze del mondo istituzionale italiano per cercare di rispondere in maniera rapida e personalizzata. Riuscire a creare economie di scala nella customizzazione può sembrare una contraddizione in termini, ma l’obiettivo è raggiunto grazie ad una piattaforma composta da persone che hanno una mentalità tale per cui trovare la soluzione giusta è più veloce e semplice. Una capacità di problem solving determinata da un lato dalla conoscenza del mercato e dall’altra dalla possibilità di fare leva sulle capabilities di un player globale”, afferma Bellingeri.

Tre nuove soluzioni

È questa impostazione che ha permesso a Credit Suisse Asset Management di creare negli ultimi due anni tre nuove soluzioni di investimento che sono arrivate a rappresentare il 30% delle intere masse della società nel comparto istituzionale in Italia che complessivamente vale oltre 6,5 miliardi di euro.

Una fra queste ha visto la collaborazione della divisione asset management e di quella investment banking per la creazione di soluzioni di investimento a capitale garantito. Risale all’inizio del mese di novembre l’annuncio da parte di FON.TE, Fondo Pensione Complementare dipendenti da aziende del terziario, commercio turismo e servizi, terzo Fondo Pensione italiano, del conferimento di un mandato da circa 800 milioni di euro che fa riferimento proprio a tale gestione.

Secondo elemento di innovazione citato da Bellingeri è quello delle gestioni indicizzate, che non significa “low tracking error”, sottolinea la differenza il manager. Anche in questo caso sono stati resi noti due importanti mandati negli ultimi mesi. Terzo punto riguarda strategie in opzioni, in particolare option overwriting, messe a punto dalla casa di gestione e “proposte con successo ad alcune fondazioni”, rivela Bellingeri.

Due, infine, sono le direttrici di sviluppo di Credit Suisse Asset Management sintetizzate dall’esperto per quanto riguarda il business degli istituzionali, entrambe già rintracciabili nelle nuove soluzioni di investimento citate. La prima è la vicinanza al mercato, “che significa gestione, controllo del rischio e reportistica che avviene interamente dall’Italia” e la seconda è l’esplorazione di aree innovative e meno battute dai competitor. “Siamo sempre molto attenti all’innovazione prodotto ricercando e studiando possibili soluzioni non ancora proposte sul mercato”, afferma Bellingeri, che rivela in conclusione: “stiamo anche analizzando nuovi segmenti di mercato per capirne a fondo le esigenze ed essere in grado di offrire soluzioni personalizzate anche a nuove tipologie di clientela grazie alla profonda esperienza maturata nel segmento dei fondi pensione negoziali”.