Luca Fasán, gestore di Sycomore AM, condivide con FundsPeople la sua visione sulla tecnologia: il futuro del settore si intreccia con l'investimento sostenibile.
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Il mondo non può evolversi senza lo sviluppo tecnologico e gli investimenti sostenibili sono destinati a rimanere. Tuttavia, è importante capire come questi due temi siano interconnessi. FundsPeople ha incontrato Luca Fasán, gestore di Sycomore AM (Generali Investments), per scoprire quali sono le aspettative del gestore per il futuro del settore e come vede la combinazione di investimenti in tecnologia e sostenibilità. L'interesse per gli investimenti in aziende tecnologiche sembra stia tornando. Almeno, questa è l'opinione di Luca Fasán, secondo il quale "stiamo assistendo a un'inversione di tendenza rispetto al 2022". Nonostante l'inizio atipico dell'anno, "il mercato si è reso conto che ci sono società tecnologiche solide che sono state penalizzate troppo". La tendenza si è quindi invertita. Per il gestore, un altro importante catalizzatore del cambio di paradigma è stato Chat GPT. Non tanto per l'azienda che l'ha progettata o per i risultati ottenuti, ma perché "ha dimostrato che la tecnologia dell'intelligenza artificiale funziona e ha dato un piccolo assaggio di ciò che può diventare". Luca Fasán prevede una rivoluzione "come quella che abbiamo visto quando è apparso il primo smartphone".
Seguendo la scia della nuova ondata di intelligenza artificiale, l'esperto di Sycomore AM spiega le tre diverse fasi che ci attendono e come aspira a trarre vantaggio da ciascuna di esse. In primo luogo, "è necessario costruire l'infrastruttura per supportare la nuova tecnologia". Stiamo parlando dell'hardware, dove "aziende come NVIDIA possono distinguersi". Il manager ritiene che sarà necessario "sviluppare e migliorare le tecnologie che consentono una maggiore velocità di elaborazione, una maggiore archiviazione di memoria e una maggiore interconnessione tra strumenti e dati". La seconda parte dell'onda dovrebbe concentrarsi sul costo associato all'insegnamento degli algoritmi. Ciò richiederà "un mix di hardware e software volto a rendere più efficiente il processo di apprendimento dei modelli". Infine, e forse è il momento più interessante, sarà il momento di capire dove questa tecnologia può essere realmente utilizzata. Il manager afferma che "è qui che si vedranno i veri vincitori" e che, "anche se non siamo ancora in questa fase, la verità è che le soluzioni che verranno presentate in futuro hanno già iniziato a essere pensate dalle aziende e gli investitori devono prestare attenzione".
Oltre all'intelligenza artificiale, il manager evidenzia altre aree di interesse nell'universo che segue meglio, gli investimenti sostenibili nella tecnologia. Dell'enorme portata del settore tecnologico, il gestore evidenzia "l'applicazione di nuovi strumenti per l'istruzione, lo sviluppo della mobilità sostenibile, lo sviluppo tecnologico nel campo della salute e persino lo sviluppo nella costruzione sostenibile di nuove case". Questa diversità di temi consente agli investitori di "investire nella tecnologia, un settore multi tematico esposto a diversi altri settori".
L'impegno come linea guida
Per colmare il divario tra tecnologia e investimenti sostenibili, il gestore sottolinea l'importanza degli investitori nelle decisioni della società. Come investitori "abbiamo il dovere di entrare in contatto con le aziende e valutare insieme le possibili esternalità negative". Per quanto riguarda l'intelligenza artificiale, Luca Fasán afferma che "siamo al momento di definire i limiti da imporre a questa tecnologia". Per una valutazione equa e sostenibile, "dobbiamo interagire con le aziende, capire i loro piani, imporre limiti e trovare soluzioni ai possibili problemi ambientali, sociali e persino di governance che potrebbero sorgere".
In termini di sostenibilità, il gestore valuta l'universo tecnologico investibile in tre gruppi principali. Il primo grande gruppo è costituito da aziende chiaramente sostenibili. Fa parte del suo ruolo valutare il prodotto e/o il servizio che l'azienda offre e rendersi conto se ha o meno un impatto negativo sull'ambiente. A titolo di esempio, il manager parla di "un centro dati che utilizza quasi esclusivamente energia rinnovabile" o di "un'app che punta a insegnare le lingue alle persone a costo quasi zero", entrambi rispondenti a questo criterio. Il secondo grande gruppo è costituito da prodotti o servizi che "non sono stati necessariamente pensati come sostenibili, ma poi nell'uso lo sono". In questo caso, l'esempio è quello della cybersicurezza. Il manager ricorda che "i principali sviluppi di questa tecnologia provengono principalmente dall'industria militare, ma la maggior parte delle aziende ora utilizza questa tecnologia per proteggere le informazioni privilegiate dei propri clienti". Infine, nell'ultimo blocco sono incluse "le aziende che, pur non rientrando ancora in nessuno dei gruppi, stanno sviluppando piani e lavorando in tal senso".
Come è emerso chiaramente nel corso della conversazione, c'è molto da investire nel settore tecnologico, senza trascurare i principi di sostenibilità. Il gestore è seriamente convinto che sia possibile "generare contemporaneamente il rendimento desiderato dagli investitori, dare impulso allo sviluppo tecnologico e avere un impatto positivo sull'ambiente, sulla società e sulle imprese".