ETF ESG, la trasparenza è un punto di forza ma attenzione alla concentrazione dei titoli

foto Francesco Prandoni per Fundspeople

Nonostante le basse performance nei mercati tradizionali dello scorso anno, i critieri ESG continuano a riscuotere grande successo, sia nelle gestioni attive che in quelle passive. Secondo i dati Morningstar, dopo tre trimestri consecutivi di calo, a dicembre i fondi sostenibili hanno infatto registrato flussi per quasi 40 miliardi di dollari. Dopo l’irrigidimento della normativa SFDR, però, il lavoro di asset manager e fund selector si è fatto più complicato: i primi nel classificare i propri prodotti in conformità alla norma, i secondi per adeguare le proprie metriche di sostenibilità ai nuovi parametri. E quando parliamo di ETF questo lavoro di screening potrebbe essere più complesso di quello necessario per la controparte attiva. In questa tavola rotonda abbiamo chiesto a un asset manager e tre fund selector, quando l’obiettivo è investire “sostenibile”, quali sono i punti di forza e di debolezza di gestione attiva e gestione passiva?