Halle (M&G): "È arrivato il momento di guardare al value"

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Richard Halle. Foto concessa (M&G)

Growth vs Value. I tempi sono maturi per una rotazione nello stile di investimento. "Gli ultimi tre anni sono stati sfidanti per lo stile value e hanno imposto una profonda riflessione sulla natura di tali investimenti. Detto ciò, siamo rimasti fedeli all’idea che questo sia esattamente il tipo di market pricing che dà alla nostra strategia un vantaggio sul lungo termine” spiega Richard Halle, manager dell’M&G (Lux) European Strategic Value Fund.

Il gestore del fondo con Rating FundsPeople 2022 spiega che, già a metà del 2020 assieme al suo team di analisi avevano anticipato che stava per aprirsi un decennio di asset a sconto: "Crediamo ancora che sia così, anche se la rotazione al value ha richiesto più tempo di quanto sperassimo. È bello apprendere che non abbiamo perso la nostra capacità di giudizio per gli investimenti".

Una nuova narrazione fatta di valutazioni

Si apre dunque un nuovo scenario che tiene conto delle valutazioni dei singoli titoli e settori. Ne è persuaso Halle che critica la dinamica innescatasi da qualche anno a questa parte fatta di un “potente story telling” che ha in qualche modo messo da parte l’analisi value. "Crediamo che la recente correzione sia abbastanza forte da spezzare questa dinamica; inoltre le perdite subite dagli investitori sono sufficienti a innescare una domanda su quanto sia realmente opportuno pagare per alcune di queste aziende. Lo abbiamo visto molto chiaramente con dei “concept stock”, molti dei quali interessati da crolli e pensiamo che i limiti nelle valutazioni inizieranno ora ad estendersi ad altre parti del mercato che presentano oggi valutazioni elevate. Quindi sì, pensiamo che questo sviluppo sia sostenibile” prosegue.

In qualità di puro stock picker, l’esperto spiega la sua relazione con la volatilità e con i recenti cambiamenti in fatto di politica monetaria apportati dalle banche centrali: "Amiamo la volatilità del mercato nella misura in cui ci consente di individuare opportunità interessanti; ad esempio, abbiamo fatto molto trading quando il COVID-19 si è presentato per la prima volta. Negli ultimi tempi siamo stati tendenzialmente fermi: la maggior parte delle nostre partecipazioni esistenti sono ancora molto convenienti e le valutazioni delle società oggi in calo sono così tirate che non abbiamo ancora visto grandi occasioni, nonostante alcuni forti movimenti di prezzo (ad esempio un movimento da 40 volte gli utili a 30 volte non è abbastanza interessante per noi), ma riteniamo ci sia spazio per nuove idee nel 2022. Sarà un anno affascinante".

Un fondo bottom-up per non cadere in trappola

Quando si tratta di value, un rischio è quello di incappare in delle trappole di azioni troppo economiche. "Il nostro è un fondo bottom-up guidato dai fondamentali piuttosto che un fondo value quantitativo: dal nostro punto di vista infatti i fondi quantitativi hanno meno strumenti per identificare queste trappole rispetto a noi. Pertanto, utilizziamo dei filtri, oltre a sofisticate tecniche di analisi finanziaria storica combinate con l'esperienza di analisti interni specializzati nel settore per ridurre al minimo l’esposizione a questo tipo di rischio. Sicuramente la nostra esperienza ventennale aiuta” commenta Halle.

L’M&G (Lux) European Strategic Value Fund, che fa parte della categoria Azionario Europa Large Cap Value, investe principalmente nel settore salute (17,67%), finanziario (16,55%) e beni industriali (13,70%), a livello geografico, in Europa Occidentale per il 49,28% (valuta euro) e nel Regno Unito 35,41%.

"Possiamo discostarci dal benchmark ufficiale, l’MSCI Europe, in maniera sostanziale. Ad esempio, la nostra quota attiva è dell'84%, il che dimostra che siamo davvero asset manager attivi. Ma lo facciamo all'interno di un quadro di rischio, il che significa che gestiamo esposizioni non intenzionali a fattori come indicatori macroeconomici, concentrazione settoriale, di singoli titoli e altro” spiega Halle.

Nonostante il fondo si basi, come si diceva prima, sulle large cap, l’acquisto di mid e small cap non è bandito. "Possiamo acquistare fintanto che io e il nostro team di rischio siamo soddisfatti del rischio di liquidità, su cui giustamente l’attenzione è alta".

L’analisi da parte del team avviene attraverso ponderazioni settoriali che sono determinate principalmente dall'insieme di opportunità bottom-up, ovvero quante società investibili si possano trovare capaci di soddisfare positivamente i criteri di rischio-rendimento della società su una base temporale di 3-5 anni. "Lavoriamo a stretto contatto con il nostro team di rischio per garantire che il fondo non diventi un fondo settoriale: vogliamo che il rendimento per i nostri investitori sia guidato da un numero rilevante di posizioni e non solo da una o due. Riteniamo che questa diversificazione sia fondamentale per gestire adeguatamente una strategia value come la nostra” ha concluso l’esperto.