Mainstreet Partners: GSS Bond sempre più “interconnessi” con gli Obiettivi Onu al 2030

Pietro Sette, foto ceduta (MainStreet Partners)

Un mercato in crescita, spinto dal mutato contesto e dalle sempre più specifiche esigenze ESG degli investitori. Il quinto report trimestrale di MainStreet Partners sui Green, Social, Sustainability e Sustainability-Linked (GSS) Bond dà conto della natura “interconnessa” di questi strumenti con gli Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) delle Nazioni unite e offre spunti di analisi in merito alla capacità “attrattiva” dei mercati emergenti verso i GSS.

I dati

Nel dettaglio della pubblicazione, emerge come il 63% del GSS bond emessi nel 2022 siano collegati a uno o più SDGs, una percentuale quasi triplicata rispetto al 2018, quando si fermava al 23 per cento. In particolare, specifica la società londinese specializzata in ESG e Portfolio Analytics, il Goal 11 (città e comunità sostenibili) si qualifica come l’obiettivo più comune tra gli emittenti di GSS Bond, con proventi per 67 miliardi di dollari. Seguono, in ordine di “preferenza” degli emittenti l’SDG 7 (energia pulita e accessibile) con 61 miliardi, e l’SDG 13 (climate action) con 46 miliardi di proventi. In particolare, rileva Mainstreet, i green bond si confermano come l'etichetta più utilizzata, tuttavia negli anni è aumentata la diversificazione verso gli SDGs sociali. Alla luce di questa progressione verso le istanze “social”, il Goal 3 (salute e benessere)  si conferma come l'SDG sociale più popolare a cui si rivolgono gli emittenti di GSS Bond (probabilmente spinto anche dalla recente pandemia di Covid 19).

Fonte: Mainstreet Partners.

Paesi Emergenti

Sempre più proventi dei GSS Bond, poi, sono destinati a progetti localizzati nei Paesi Emergenti, lasciando intuire come questo tipo di strumenti stia facilitando l’allocazione di capitale per rispondere al meglio alla crisi climatica. E questo è confermato dalla percentuale dei GSS Bond in circolazione nel 2022 e proveniente da emittenti dei mercati in via di sviluppo, 9 punti, contro i 3 punti del 2015. A questo si associa l’espansione del numero degli emittenti in questi mercati, passati dagli 8 del 2015 ai 35 del 2022.

“Senza dubbio dobbiamo vedere aumentare gli investimenti provenienti dai Paesi Sviluppati e diretti verso quelli in ‘via di sviluppo’. Il settore finanziario deve far fronte a questa necessità, che è anche uno degli obiettivi chiave dell'Accordo di Parigi. Le nostre analisi dimostrano come i GSS Bond siano molto efficaci in questo”, commenta Pietro Sette, research director, MainStreet Partners. L’esperto sottolinea inoltre come non si stia soltanto assistendo a una forte crescita  nel numero di emittenti di GSS Bond “ma anche, e soprattutto, nella varietà e disponibilità di dati ESG resi pubblici dagli stessi emittenti. L’utilizzo dei proventi, l’allineamento agli SDGs, i risultati di impatto ambientale e sociale, come anche l’allineamento alla Tassonomia europea, sono tra le principali informazioni nelle mani degli investitori e possono dimostrare il livello di sostenibilità di un investimento di fronte al pubblico o al regolatore” sottolinea Sette.

Fonte: Mainstreet Partners.

Sustainability Linked Bond

Il report si sofferma poi su degli strumenti in particolare, i sustainability-linked bond (SLB) che hanno “il potenziale di far confluire ingenti investimenti in progetti sostenibili, data anche la loro struttura considerata più semplice da utilizzare per gli emittenti”. Questo mercato, a differenza di quello dei green bond, è ancora poco standardizzato, sottolinea Mainstreet, indicando come conseguenza la scarsa chiarezza sull’utilizzo dei proventi. “Diventa così importante monitorare eventuali eventi che influiscono sul valore finanziario dell’obbligazione, come ad esempio quando l’emittente modifica ‘in corsa’ i target di sostenibilità dell’SLB”, si legge in una nota. Gli SLB, tuttavia, svolgono un ruolo importante nell’ampliare lo spettro di emittenti di GSS Bond: gli emittenti di tipo “non-finanziario” hanno rappresentano il 74% degli SLB emessi nel 2022, a fronte del 24% che lo stesso tipo di emittente ha rappresentato tra i nuovi GSS Bond con uno specifico uso dei proventi (come i green bond, appunto).

Fonte: Mainstreet Partners.

Oltre il 50% dei target di sostenibilità, che se raggiunti portano a un incremento della cedola, sono sottoposti a verifica nel 2025. In termini di materialità finanziaria, questo è un tema chiave da monitorare con attenzione nel mercato degli SLB. Un altro fenomeno rilevante è quello che vede alcuni emittenti modificare i propri target di sostenibilità dopo l’emissione dell’obbligazione, influendo così direttamente sulla loro capacità di essere raggiunti.