È quanto emerge da un recente report di Lyxor AM "Active-Passive Navigator". Mesi più difficili invece per i gestori di fondi azionari, soprattutto Large Cap.
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Gestione passiva vs gestione attiva. Il dilemma degli investitori continua a far parlare. La maggior parte dei gestori attivi obbligazionari (con il 57% che ha sovraperformato i propri benchmark rispetto al 40% nel 2020) ha registrato performance superiori a quelle dei propri benchmark nella maggior parte delle asset class nel primo semestre del 2021, sfruttando al meglio un contesto di mercato volatile in cui le speranze di una forte ripresa globale e della reflazione sono state scosse dalle crescenti incertezze legate alla rapida propagazione della variante Delta e alla risposta delle banche centrali all’aumento dell’inflazione. È quanto emerge dall'ultima edizione dell’“Active-Passive Navigator” di Lyxor Asset Management. Tempi più complicati per i gestori di fondi azionari, soprattutto Large Cap, per tenere il ritmo del rally del mercato azionario.
Lo studio pubblicato dal team di Lyxor ETF Research and Solutions, ha esaminato la performance di 13.800 fondi attivi domiciliati in Europa (che rappresentano 2,7 trilioni di euro di asset) rispetto ai loro benchmark, il 57% dei gestori di fondi attivi obbligazionari e il 47% di quelli azionari hanno superato in media i loro indici di riferimento nel primo semestre, con una significativa dispersione tra le varie asset class.
approccio più orientato al rischio
Il 2021 è iniziato bene per i gestori di fondi azionari, anche grazie al lancio massiccio delle campagne di vaccinazione soprattutto negli Stati Uniti e nel Regno Unito, la loro performance ha mostrato una maggiore dispersione rispetto all’anno scorso. Secondo quanto riportato dal report, quelli che hanno adottato un approccio più orientato al rischio e con un’esposizione ai titoli Value e ciclici, destinati a beneficiare maggiormente della ripresa globale, hanno performato meglio. Tra questi figurano le Small Cap britanniche ed europee (il 96% e il 61% rispettivamente di questi gestori ha superato il proprio benchmark), mentre il 73% dei gestori di azioni cinesi ha sfruttato la robusta domanda interna, evitando così le turbolenze del mercato cinese all’inizio dell’anno. Al contrario, i gestori di azioni globali (34%) e di Large Cap europee (39%) hanno fatto fatica a catturare il rally azionario e sono rimasti indietro a causa dell’insufficiente esposizione ai titoli europei (meno esposti alle ansie da tapering) da un lato, e ai titoli Value dall’altro.
il beneficio dell'obbligazionario
Gli esperti di Lyxor hanno sottolineato che nel secondo trimestre, la spinta moderata dell'attività economica statunitense ha attenuato le preoccupazioni per il tapering della Fed, dando un po' di tregua ai Treasury statunitensi, mentre i rendimenti delle obbligazioni in euro sono saliti, spinti dalla riapertura dell'economia e dall'aumento dei tassi di vaccinazione. In questo contesto, i gestori obbligazionari che hanno sottopesato la duration breve hanno ottenuto buoni risultati, con i gestori di titoli sovrani, Investment Grade e Aggregati che hanno registrato ottimi risultati su entrambe le sponde dell'Atlantico e hanno sovraperformato i benchmark. All'altra estremità dello spettro, i gestori High Yield (troppo prudenti nel primo trimestre) e del debito emergente (eccessivamente cauti nel secondo trimestre) hanno leggermente sottoperformato nel periodo considerato.
i commenti
"Sebbene la maggior parte dei gestori attivi azionari sia stata in grado di mitigare gli shock di mercato nel 2020, è stato per loro più complesso tenere il passo con un rally così rapido e consistente nel primo semestre di quest'anno. La gestione dinamica delle allocazioni sia in termini di settori che di stile di gestione è stata la chiave della sovraperformance in questo contesto complesso. Sul fronte delle obbligazioni, il primo semestre è stato un periodo solido, con una gestione agile della duration come driver essenziale della performance" spiega Vincent Denoiseux, head of ETF Research and Solutions di Lyxor Asset Management.
"La maggior parte dei gestori di fondi attivi è riuscita a superare i venti contrari legati ai contrattempi delle campagne vaccinali, all’aumento dell’inflazione e alla riduzione della politica accomodante delle banche centrali. In futuro, il ritiro degli stimoli monetari e fiscali, l’evoluzione delle condizioni commerciali con il graduale ritorno alla normalità delle economie e l'aumento delle valutazioni presenteranno sia sfide che opportunità per i gestori attivi" conclude Jean-Baptiste Berthon, senior Cross-Asset Strategist di Lyxor Asset Management.