Commento a cura di Joe Amato, presidente e chief Investment Officer Equities di Neuberger Berman.
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Commento a cura di Joe Amato, presidente e chief Investment Officer Equities di Neuberger Berman.
Non c’è da stupirsi che i mercati si prendano una pausa in agosto. Troppa gente è in spiaggia durante i giorni più caldi dell’anno perché si possano prendere decisioni importanti. Ma l’agosto del 2016 è stato un mese particolarmente sonnolento. Mentre ci avvicinavamo all’incontro dei banchieri centrali a Jackson Hole la scorsa settimana, l’indice S&P 500 ha chiuso 34 sessioni senza muoversi nemmeno di un punto percentuale al giorno, verso l’alto o verso il basso. Si è spostato solo dello 0,5% sei volte in tutto. Questo ha fatto degli ultimi 30 giorni i meno volatili in più di vent’anni. In modo analogo Bloomberg riporta che il range di scambio in agosto per il Treasury a 10 anni è stato il più contenuto rispetto ad ogni altro negli ultimi 10 anni.
Inoltre, gli investitori paiono credere che queste condizioni si manterranno ancora per qualche tempo. Non solo l’indice VIX della volatilità implicita ad un mese nell’indice S&P 500 è scivolato dal massimo registrato dopo il voto a favore della Brexit ma, secondo Bank of America Merrill Lynch, c’è un livello record di “short” sul mercato dei futures dell’indice VIX, scommesse a favore di un calo ulteriore dell’indice.
È da notare che questo è accaduto prima del simposio di Jackson Hole, in un anno in cui le banche centrali sono state le uniche forze in gioco. Il discorso di Janet Yellen è stato uno dei tre da lei rilasciati quest’anno (gli altri due sono stati a Filadelfia a giugno ed a New York a marzo). Nel 2015 aveva fatto 11 apparizioni e in media i governatori della Fed hanno tenuto circa 20 discorsi all’anno, quindi questo deve essere stato un evento grandemente atteso, specialmente dato che un certo numero di Presidenti della Fed ha rilasciato dichiarazioni aggressive prima del meeting.
Dopo le emozioni suscitate dallo spavento a proposito della crescita mondiale a gennaio, le innovazioni delle banche centrali della primavera ed il voto a favore della Brexit a giugno, forse i mercati avevano bisogno dei giorni estivi per riprendersi. La spiegazione più preoccupante è che siano diventati compiacenti. Si può capire perché. La Brexit non si è rivelata la fine del mondo; i dati sul lavoro negli USA sono tornati sui binari giusti; i dati economici europei continuano a migliorare; i rendimenti obbligazionari sono scesi e i profitti aziendali hanno deluso ma il mercato azionario ha continuato a salire; il rialzo dei tassi continua ad essere posticipato ed i sondaggi hanno iniziato a favorire il candidato presidenziale USA più prevedibile.
Ma la compiacenza è imprudente e non solo perché tutto questo potrebbe essere capovolto a metà settembre. Sui mercati finanziari la compiacenza stessa può generare pericolo, un aumento di vulnerabilità a cambiamenti inattesi. Un automobilista su un’autostrada perfettamente dritta può essere tentato di distogliere lo sguardo dalla strada e schiacciare l’acceleratore. Gli investitori si comportano in modo simile. Dato che il rischio sembra diminuire, aggiungono leva finanziaria o fanno scommesse più forti per esaurire il loro budget di rischio. Sono meno inclini ad usare una copertura da perdite anche se i costi per farlo diventano più convenienti, quindi ecco spiegato il basso livello dell’indice VIX. Questo produrrà un impatto più duro quando scoppierà una gomma.
Periodi di volatilità insolitamente bassa hanno spesso preceduto periodi di volatilità insolitamente alta. Ad esempio, la volatilità era bassa proprio prima che il dollaro uscisse dal Gold Standard nell’agosto del 1971, così come all’inizio del 2007 poco prima dello scoppio della crisi finanziaria e all’inizio del 2011 prima che si scatenasse la crisi dell’Eurozona. La bassa volatilità non preannuncia eventi come questi, naturalmente, ma crea vulnerabilità che spiega in parte la volatilità insolitamente alta in corrispondenza di questi eventi. Possono succedere molte cose quest’autunno a mostrare quanto i mercati siano diventati compiacenti e vulnerabili, da uno shock da inflazione o da tassi fino ad un’altra svolta nelle elezioni americane o un raffreddamento della situazione geopolitica, quindi gli investitori dovrebbero controllare di aver allacciato bene le cinture.
Il vecchio proverbio consiglia di non svegliare il can che dorme: pungolarlo può avere come conseguenza un morso. I mercati hanno dormito profondamente durante il mese di agosto e gli investitori devono essere preparati per quando si risveglieranno.