Green bond: combattere il cambiamento climatico nel reddito fisso

Ilaria Pisani, head of ETF, Indexing & smart Beta Sales (Amundi SGR)
Immagine concessa (Amundi ETF)

Contributo a cura di Ilaria Pisani, head of ETF, Indexing & smart Beta Sales di Amundi SGR. Contenuto sponsorizzato.

Comunicazione di marketing.

Azzerare le emissioni nette significa ridurre drasticamente le emissioni globali di gas serra e compensare le emissioni residue riassorbendo la stessa quantità dall'atmosfera. Ciò richiede un cambiamento importante nel modo in cui gli investitori allocano il capitale e nel modo in cui si impegnano con le aziende per trasformare le buone intenzioni in interventi concreti. Esploriamo una delle opzioni per gli investitori che vogliono partecipare al processo di transizione climatica. Si tratta di mettere a frutto parte dei 127 mila miliardi di dollari accumulati nel mercato obbligazionario globale 1. Ci riferiamo ai “green bond”, un segmento del mercato obbligazionario relativamente piccolo, ma in crescita. I green bond, o obbligazioni verdi, offrono agli investitori una soluzione per indirizzare parte del proprio capitale verso progetti che riguardano il clima. Come vedremo, le ragioni per inserire tali strumenti in portafoglio sono più valide che mai. Partiamo dal loro funzionamento.

Investire con uno scopo

Quando acquistiamo un’obbligazione normale o “vanilla”, prestiamo denaro alla società o al governo emittente senza condizioni. L’emittente utilizza i proventi per uno scopo non specificato e in cambio paga una cedola sull’obbligazione. Alla fine, nella maggior parte dei casi, il capitale investito (ovvero il prestito) viene restituito all’investitore. Al contrario, i green bond raccolgono il capitale per uno scopo che viene specificato. Affinché l’obbligazione venga certificata come “verde”, i proventi devono essere utilizzati per finanziare progetti ambientali o sul clima. Dunque, a differenza di una normale obbligazione, l’investitore sa sempre dove va a confluire il proprio denaro. Potremmo dire che si tratti di un finanziamento con un “vincolo verde”. Un green bond può finanziare una nuova centrale eolica, oppure un progetto volto a incrementare la sicurezza di una città a rischio inondazioni, a ristrutturare una stazione ferroviaria per potenziare l’uso dei trasporti pubblici o molti alti progetti che vanno a vantaggio dell’ambiente in modo tangibile e specifico. Nonostante le obbligazioni verdi siano più trasparenti e misurabili rispetto a quelle tradizionali, sono ancora poco note a molti investitori. Molti, ma non da tutti: il mercato dei green bond sta conquistando popolarità. Per gli investitori ci sono diversi aspetti da considerare relativamente a questo segmento del mercato in crescita.

Perché le obbligazioni verdi stanno conquistando popolarità

Secondo gli attivisti per il clima, la lotta contro i cambiamenti climatici è una battaglia che procede con lentezza, con troppa lentezza. Uno dei motivi è che i progetti sul clima hanno bisogno di finanziamenti e finora il meccanismo che mette in collegamento la liquidità degli investitori con i progetti verdi che ne hanno più bisogno non ha funzionato in modo ottimale. Pensiamo innanzitutto a cosa comportano i progetti di intervento o mitigazione in ambito climatico. Potrebbe esserci la necessità di investire in nuove infrastrutture o in cambiamenti di grande portata ai sistemi esistenti, oppure in tecnologie in via di sviluppo. Tutto questo costa, e talvolta è difficile reperire i fondi necessari.

I green bond sono un canale per indirizzare i fondi necessari direttamente verso i progetti verdi

Non si tratta di fare beneficenza, si tratta di un investimento che comporta una remunerazione. Come le obbligazioni tradizionali, i green bond pagano una cedola. Dopo tutto, una centrale eolica genererà e venderà elettricità. Un nuovo hub di trasporto gestirà migliaia di passeggeri paganti. Vale la pena di investire oggi per proteggersi contro le alluvioni, se ciò consente di ridurre i costi futuri. Investire nella transizione energetica è comunque una forma di investimento. Ecco perché, a prescindere dalle preoccupazioni ambientali, i green bond possono essere un investimento interessante. Offrono rendimento e diversificano2 il rischio del portafoglio, contribuendo nel contempo, in modo misurabile, all’azione per il clima. Gli investitori sono sempre più attratti da tali soluzioni, consapevoli del fatto che i vantaggi per l’ambiente non devono avere un prezzo da pagare.

Gli investitori iniziano ad apprezzarne il potenziale

Le obbligazioni verdi sono ancora solo una goccia nel mare del mercato obbligazionario globale, però sono in rapida crescita. Dal lancio del mercato dei green bond nel 2007, le emissioni globali hanno raggiunto cumulativamente quota 2.300 miliardi di dollari3. In particolare, la composizione degli emittenti di green bond (ovvero la proporzione di emittenti di obbligazioni verdi che sono società private, governi nazionali o locali, ecc.) è assai diversa rispetto al mercato obbligazionario in generale. Solamente l’11% delle emissioni totali proviene da emittenti sovrani - ovvero governi nazionali - , rispetto al 53% del mercato obbligazionario globale. È vero il contrario per le emissioni societarie: il 45% delle obbligazioni verdi è emesso da aziende rispetto al 18% del mercato obbligazionario globale.

Fonte: Bloomberg, Amundi al 31/03/2023. *Classificazione BClass. I green bond secondo la definizione di Bloomberg. La performance passata non è un indicatore affidabile dei risultati futuri.

Crediamo che le emissioni di green bond da parte dei governi nazionali aumenteranno ancora, avvicinando il mix di emittenti a quello che osserviamo nel mercato obbligazionario globale, e che aumenteranno le dimensioni e la varietà delle obbligazioni disponibili. I green bond sovrani sono sempre più utilizzati per finanziare gli investimenti governativi in progetti con obiettivi ambientali (soprattutto di mitigazione dei cambiamenti climatici). Nel 2022 l’area che ha maggiormente beneficiato degli investimenti provenienti dall’emissione di green bond da parte dei governi dell’Eurozona (quasi il 50%) è quella dei trasporti puliti, seguita dall’efficienza energetica (tra cui le costruzioni verdi) e dall’energia rinnovabile che insieme rappresentano un terzo degli investimenti. Sono stati fatti inoltre dei progressi per migliorare i mercati dei capitali verdi, con l’elaborazione di uno standard comune europeo per le obbligazioni verdi (European Green Bond Standard), nell’ottica di ampliare il mercato dei green bond e i suoi obiettivi in campo ambientale. Dato che l’indipendenza e la sicurezza energetica acquistano rilevanza nei programmi di governo, le emissioni di obbligazioni verdi potrebbero moltiplicarsi per finanziare la transizione, anziché fare affidamento su fonti di combustibile esterne o forme di finanziamento meno dirette. Si aprirebbe un’interessante evoluzione del mercato che potrebbe offrire nuove opportunità agli investitori obbligazionari.

Fare la differenza grazie agli ETF sui green bond

Le obbligazioni verdi possono dare più certezze agli investitori che vogliono fare la differenza. Grazie alle regole relative all’utilizzo dei proventi e la reportistica sull’impatto, gli investitori possono essere certi di finanziare progetti verdi. I green bond, dunque, rappresentano un investimento efficace e positivo. Nonostante le statistiche allarmanti sul riscaldamento globale, l’umanità può ancora limitare i cambiamenti climatici prima che sia troppo tardi. La ricerca scientifica ha stabilito che il limite di +1,5°C è il punto oltre il quale si produrrebbe un effetto catastrofico sull’ambiente, sulla società civile e sulla vita sulla terra. C’è una quantità straordinaria di liquidità degli investitori che può essere utilizzata per mantenere il riscaldamento globale intorno o al di sotto di 1,5°C. I green bond rappresentano l’opportunità di fare un passo avanti e mettere migliaia di miliardi al servizio di progetti che faranno la differenza. Naturalmente per la maggior parte delle persone non è pratico acquistare e vendere le singole obbligazioni verdi. Gli ETF sui green bond rappresentano un’alternativa efficiente, in quanto raggruppano obbligazioni identificate come verdi e consentono di investirvi tramite un unico prodotto.
Amundi ETF offre diverse opzioni per integrare i green bond all’interno del portafoglio. Scopri di più su www.amundietf.it.

1 Fonte: SIFMA, Capital Markets Factbook 2022, dati al 31 dicembre 2021
2 La diversificazione non garantisce un profitto né protegge da perdite
3 Fonte: https://www.climatebonds.net/

Per ulteriori informazioni sugli investimenti responsabili di Amundi si rimanda ai siti amundietf.com e amundi.com. La decisione di investimento deve tenere conto di tutte le caratteristiche e gli obiettivi del Fondo, descritti nel relativo Prospetto informativo.

RISCHI
È importante che i potenziali investitori valutino i rischi descritti di seguito e nel Key Investor Document ("KID") del fondo e nel Prospetto disponibile sul nostro sito www.amundietf.com.

RISCHIO DI PERDITA IN CAPITALE - Gli ETF sono strumenti di replica. Il loro profilo di rischio è simile a quello di un investimento diretto nell'indice sottostante. Il capitale è interamente esposto a rischio e gli investitori potrebbero non recuperare l'importo
inizialmente investito.

RISCHIO CONNESSO AL SOTTOSTANTE - L'indice sottostante di un ETF può essere complesso e volatile. A titolo di esempio, gli ETF con un'esposizione ai mercati emergenti presentano un rischio di potenziali perdite più elevato rispetto a un investimento nei mercati sviluppati, poiché essi sono soggetti a numerosi rischi imprevedibili relativi ai mercati emergenti.

RISCHIO DI REPLICA - Gli obiettivi del fondo potrebbero non essere conseguiti a causa di eventi inattesi nei mercati sottostanti, i quali inciderebbero sul calcolo dell'indice e sulla replica operativa del fondo.

RISCHIO DI CONTROPARTE - Gli investitori sono esposti ai rischi derivanti dall'utilizzo di uno swap OTC (over-the-counter) o del prestito titoli con la/e rispettiva/e controparte/i. Le controparti sono istituti di credito il cui nome è riportato nel sito web del fondo amundietf.com. Conformemente alla normativa UCITS, l'esposizione alla controparte non può superare il 10% del patrimonio complessivo del fondo.

RISCHIO DI CAMBIO - Un ETF potrebbe essere esposto al rischio di cambio qualora sia denominato in una valuta diversa da quella dei componenti dell'indice sottostante che sta replicando. Le fluttuazioni dei tassi di cambio possono dunque avere un impatto negativo o
positivo sulla performance.

RISCHIO DI LIQUIDITÀ - I mercati ai quali è esposto l'ETF possono presentare un rischio. Il prezzo e il valore degli investimenti sono legati al rischio di liquidità delle componenti dell'indice sottostante. Gli investimenti sono soggetti a rialzi e ribassi. In aggiunta, sul mercato secondario la liquidità è fornita da market maker operanti sulle borse valori su cui è quotato l'ETF. In borsa, la liquidità può essere limitata a causa di una sospensione del mercato sottostante rappresentato dall'indice sottostante replicato dall'ETF, di un errore nei
sistemi di una borsa valori o di altri operatori di mercato, oppure di una situazione di mercato o evento anomalo in fase di contrattazione.

RISCHIO DI VOLATILITÀ - L'ETF è esposto alla volatilità dei mercati principali rappresentati nell’indice sottostante. Il valore di un ETF può cambiare in modo rapido e imprevedibile e può potenzialmente registrare forti variazioni sia al rialzo che al ribasso.

RISCHIO DI CONCENTRAZIONE - Gli ETF tematici selezionano le azioni o le obbligazioni per il loro portafoglio a partire dall'indice di riferimento originale. Nel caso in cui le regole di selezione siano severe, ciò può portare a un portafoglio più concentrato in cui il rischio è distribuito su un numero inferiore di titoli rispetto al benchmark originale.

INFORMAZIONI IMPORTANTI
Questa è una comunicazione di marketing. Si prega di consultare il Prospetto e il Documento contenente le Informazioni Chiave (KID) prima di prendere una decisione finale di investimento.

Investire comporta dei rischi. I risultati passati non sono indicativi di quelli futuri. I potenziali investitori devono esaminare se la natura, le caratteristiche e i rischi dell’investimento sono appropriati alla loro situazione. In caso di dubbi, consultare un consulente finanziario. Il collocamento di prodotti e servizi finanziari è sottoposto alla valutazione di appropriatezza o adeguatezza prevista dalla normativa vigente. La presente comunicazione non è rivolta alle “U.S. Person”. Ulteriori informazioni sugli investimenti responsabili sono disponibili al seguente indirizzo https://www.amundi.it/investitori_privati/Partner-Responsabile/Informativa-sulla-sostenibilita. La decisione di investire deve tener conto di tutte le caratteristiche e gli obiettivi del prodotto, descritti nella relativa documentazione d’offerta. Le informazioni ivi contenute sono aggiornate al mese di agosto 2023. Questa comunicazione è stata redatta sulla base di fonti considerate affidabili alla data di redazione. Le opinioni, le informazioni ed i dati in essa contenuti possono essere modificati e aggiornati in qualsiasi momento, senza preavviso e a discrezione di Amundi. È vietato copiare, riprodurre, tradurre, modificare e distribuire la presente comunicazione salvo previa autorizzazione scritta di Amundi.