I temi chiave del 2022

Torre Generali, immagine concessa
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CONTRIBUTO a cura di Generali Investments. Contenuto sponsorizzato.

Il 2021 ha visto gli investitori confrontarsi con cambiamenti cruciali in ambito macroeconomico, i grandi sviluppi delle politiche ESG (Environmental, Social & Governance) e l’incertezza dettata dalla pandemia. Quali potrebbero essere i rischi e le opportunità in serbo per il 2022? Le società di asset management che compongono la piattaforma di Generali Investments forniscono un quadro dei temi chiave per il 2022, condividendo una view su diverse classi di attivo: dal reddito fisso, all’azionario attivo, dal multi-asset, agli alternativi liquidi ed illiquidi.  Ciascuna società della piattaforma adotta un approccio autonomo agli investimenti, forte di una filosofia ed un focus distintivi. Tale pluralità di pensiero rappresenta un vero e proprio punto di forza perché consente di aiutare gli investitori ad individuare nuove soluzioni e possibilità di investimento.

Il quadro generale – il team di Ricerca Macroeconomica di Generali Insurance Asset Management

Il balzo degli energetici dovrebbe rientrare, ma i colli di bottiglia nelle catene di approvvigionamento potrebbero rivelarsi duraturi con i consumatori che continueranno a tenere in caldo i propri risparmi. Il rischio che l'inflazione esploda è più accentuato negli Stati Uniti e nel Regno Unito dove il mercato del lavoro appare più vicino alla piena occupazione.

La Fed punta a completare il tapering entro il terzo trimestre del 2022, ma con l'inflazione ostinatamente alta è possibile un aumento dei tassi prima del quarto trimestre. Una misura analoga da parte della BCE resta improbabile. Ci aspettiamo un rialzo moderato dei rendimenti obbligazionari. Le azioni dovrebbero proseguire nella solida performance nonostante il tapering della Fed, visti i rendimenti reali bassi e la crescita robusta degli utili, ma con un premio al rischio più volatile.

L’attenzione verso le tematiche ambientali continuerà ad essere sempre più accentuata influenzando le azioni di governi e mercati mentre le frizioni geopolitiche tra Stati Uniti e Cina così come tra Russia e Occidente continueranno a tenere alta l’attenzione degli investitori1.

1 Si prega di notare che questa è l'opinione di Generali Insurance Asset Management S.p.A. Società di gestione del risparmio ("Generali Insurance Asset Management") a dicembre 2021 e potrebbe cambiare nel tempo, senza preavviso.

Individuare le sacche di valore negli asset rischiosi - Generali Investments Partners

Malgrado il quadro incerto sull'inflazione, la nuova variante del coronavirus e il rischio accentuato di una contrazione della politica da parte delle banche centrali, ci sono diverse tematiche e strategie d'investimento meritevoli di attenzione. Prima di tutto, ci aspettiamo che l'inflazione durerà nel corso del prossimo anno esercitando una graduale pressione al rialzo sui tassi. Per questo la nostra asset allocation è prudente nell'area dei titoli governativi core, soprattutto nel segmento più lungo della curva, che al momento appare piuttosto compresso. Tuttavia, gli asset rischiosi continueranno ad essere supportati dai fondamentali robusti e dall'abbondante liquidità.

Nel reddito fisso, vale la pena notare che vari Paesi, principalmente emergenti, hanno già iniziato a normalizzare la politica monetaria: questi mercati potrebbero rappresentare una scelta interessante nel 2022 mentre sui mercati azionari, i settori sensibili ai prezzi e ai rendimenti più alti saranno favoriti. Gli investimenti a lungo termine su tematiche come la transizione energetica, la digitalizzazione e la mobilità sostenibile restano centrali nelle nostre strategie. Come le azioni, anche il credito risulta costoso e difficilmente i titoli investment grade offriranno grande valore, ma è ancora possibile scovare opportunità interessanti attraverso l'analisi creditizia, per esempio fra le emissioni ESG2.

2 Si prega di notare che questa è l'opinione di Generali Investments Partners S.p.A. Società di gestione del risparmio (“Generali Investments Partners“) a dicembre 2021 e potrebbe cambiare nel tempo, senza preavviso.

Puntare su aziende responsabili per evitare il rischio di bolle sui mercati - Sycomore Asset Management

Osservando i mercati azionari globali oggi vediamo molti segnali preoccupanti di comportamenti assimilabili ad una possibile bolla, che invocano cautela: dalle valutazioni elevate di titoli «alla moda» alla frenesia delle SPAC, fino al dominio sempre più pronunciato di azioni a più elevata capitalizzate in indici di primaria importanza. Come si può immaginare, un decennio di tassi d'interesse bassi e politiche monetarie eccezionalmente espansive hanno alimentato comportamenti di questo tipo e reso i mercati insensibili al rischio. Ma l'irruzione in scena dell'inflazione segnala una nuova fase del ciclo.

E’ possibile che molti economisti e banchieri centrali stiano sottovalutando il rischio che l'inflazione possa durare più a lungo. Sui prezzi energetici gravano anche altri fattori come la decarbonizzazione. I mercati azionari stanno snobbando il rischio di una virata sul fronte della politica monetaria. Nonostante l'euforia diffusa, da investitori decisamente attivi con una rigorosa attenzione ai fattori ESG, riteniamo che ci siano ancora molte aree in cui trovare buone società a valutazioni attraenti evitando le aree del mercato più rischiose e sovraffollate3.

3 Si prega di notare che questa è l'opinione di Sycomore Asset Management a dicembre 2021 e potrebbe cambiare nel tempo, senza preavviso.

Nel 2022, occhi puntati su inflazione, Cina e transizione energetica globale - Plenisfer Investments

La nuova era di inflazione e repressione finanziaria richiede un approccio d'investimento completamente nuovo per ottenere risultati. Per questo in Plenisfer elaboriamo le nostre idee d'investimento adottando una metodologia articolata su cinque strategie in alternativa alla tradizionale asset allocation top-down. Attraverso questo prisma cerchiamo di individuare opportunità idiosincratiche che producano performance. Guardando al 2022, restiamo cautamente ottimisti confermando l'ipotesi di una ripresa accompagnata da spinte inflazionistiche. Dal nostro punto di vista, la pressione sui tassi d'interesse con un incremento controllato nel segmento a lungo termine della curva persisterà nei prossimi mesi, incoraggiando un approccio a duration zero piuttosto che spread duration.

L'aumento dei differenziali potrebbe creare nuove opportunità di acquisto in alcune aree del credito con scadenze a breve e medio termine, in prevalenza high yield, ma anche nei settori non ciclici e in quello bancario, che sono meno esposti alla dinamica dell'inflazione. Dal nostro punto di vista l'inflazione non è di natura transitoria e anzi, è più probabile che si stia aprendo una fase di normalizzazione in cui il tetto precedente del 2% diventerà la nuova soglia minima. Nel complesso, con il 2022 alle porte manteniamo un atteggiamento macro positivo, ma siamo consapevoli delle valutazioni elevate e delle criticità persistenti nella catena di produzione globale4.

4 Si prega di notare che questa è l'opinione di Plenisfer Investments a dicembre 2021 e potrebbe cambiare 10 nel tempo, senza preavviso.

Inflazione, innovazione e mercati emergenti per cogliere le opportunità del 2022 - Aperture Investors

Nel 2021 il ritmo della ripresa è rimasto disomogeneo, tra il moltiplicarsi delle varianti e l'avanzata più lenta delle vaccinazioni, soprattutto nei Mercati Emergenti. Questa situazione ha trovato riflesso nei prezzi degli attivi: quasi tutti gli indici azionari e obbligazionari della regione emergente hanno sottoperformato quelli del mondo sviluppato. Per il 2022, i prezzi alti delle materie prime dovrebbero continuare a sostenere le società e i paesi esportatori della regione emergente, ma per gli stati che dipendono dai viaggi e dal turismo i tempi della ripresa potrebbero allungarsi. Visto il contesto di tassi d'interesse in rialzo negli USA e quotazioni azionarie ai massimi, potrebbe essere un buon momento per iniziare a costruire un'esposizione verso gli attivi rischiosi della regione emergente, con attenzione particolare alla Cina.

I mercati finanziari di primo piano, invece, si trovano quasi tutti in un territorio ‘rarefatto’ dal punto di vista dei prezzi, tanto che un esito politico-economico di tipo ‘Goldilocks’ potrebbe essere l'unico in grado di salvarli da una performance negativa nel 2022.

Qualsiasi correzione di ampia portata sarà probabilmente collegata ad uno di questi fattori: inflazione, prezzi dell’energia, Cina o QE. Se l’inflazione resta più alta più a lungo, dovremmo aspettarci una risposta delle banche centrali che avrà ricadute negative su gran parte delle asset class. Vale la stessa cosa in caso contrario, a meno che l'inflazione più fiacca non sia accompagnata da una recessione. Sul fronte energetico, invece, il mercato è spaccato fra chi indica il picco del prezzo del petrolio intorno agli 80 dollari (con la produzione in aumento e la domanda in calo) e chi ritiene possibile uno shock dei prezzi energetici.  Quanto al QE gli investitori finora hanno sostenuto la ‘fiducia’ (creata stampando moneta) ma non è detto che continuino a farlo, soprattutto se l'inflazione si attesta saldamente ad un livello elevato. In tal caso, attenzione ad uno svilimento e potenziale collasso delle valute.

In questo contesto, si distingue l’avanzata dell'innovazione che, malgrado tapering e tassi più alti alle porte, dovrebbe continuare a ritmo sostenuto: la penetrazione globale dei veicoli elettrici resta bassa, le connessioni 5G Open RAN per le imprese sono agli albori e cominciamo appena a sentir parlare del "metaverso", solo per fare qualche esempio. Nonostante la preoccupazione per un’inflazione in ascesa, l’adozione inevitabilmente sempre più rapida di tutte queste innovazioni dovrebbe continuare ad agire come una forza deflazionistica con la capacità, in questo caso molto utile, di controbilanciare i costi in ascesa5.

5 Si prega di notare che questa è l'opinione di Aperture Investors a dicembre 2021 e potrebbe cambiare nel tempo, senza preavviso.

Posizionarsi per un anno di divergenza e ripresa - Generali Insurance Asset Management

Mentre i mercati riconoscono gradualmente che l'inflazione potrebbe non essere del tutto transitoria, le azioni saranno avvantaggiate da un contesto di tassi nominali in ascesa, purché quelli reali si mantengano relativamente bassi e non si diffonda la percezione che le banche centrali abbiano perso il controllo sulla politica monetaria.  Di fronte a questa incertezza, gli strumenti di copertura anti-inflazione continueranno a essere molto richiesti, con una preferenza per gli inflation swap più efficaci degli inflation linker. Un contesto di tassi in aumento dovrebbe favorire gli asset reali e finanziari, mentre la domanda di debito privato dovrebbe restare robusta data la minore sensibilità ai tassi d'interesse di questo segmento del reddito fisso.  

A ciò si somma l’arrivo nei prossimi mesi della prima tranche del fondo per la ripresa da 800 miliardi di euro. A beneficiarne saranno le infrastrutture verdi e quelle digitali e ci aspettiamo che l’Italia e la Spagna ne trarranno vantaggi maggiori rispetto alla Germania e ad altri Paesi dell’Europa core. Inoltre, secondo le nostre stime, nei prossimi 30 anni si spenderanno più di 150 mila miliardi di euro6 su scala mondiale per raggiungere gli obiettivi di azzeramento delle emissioni nette entro il 2050, un processo destinato a creare opportunità d’investimento notevoli per le industrie coinvolte nella transizione7.

6 Fonte: BofAML Global Research, 12 ottobre 2021
7 Si prega di notare che questa è l'opinione di Generali Insurance Asset Management S.p.A. Società di gestione del risparmio (“Generali Insurance Asset Management”) a dicembre 2021 e potrebbe cambiare nel tempo, senza preavviso.

Dalla transizione energetica, una volatilità che non potrà essere ignorata – Lumyna

Da anni gli aspetti ESG (ambientali, sociali e di governance) stanno conquistando un'importanza crescente per gli investitori, i regolatori, i governi e le imprese, mentre i capitali continuano a cercare il modo di produrre un impatto positivo generando al contempo ritorni superiori alla media di mercato.

Un'area che offre opportunità particolarmente allettanti è quella della decarbonizzazione: il tema della transizione energetica coinvolge le società che partecipano attivamente a questo processo contribuendo ad accelerare la migrazione dall'attuale sistema energetico basato sui combustibili fossili ad un modello più verde e sostenibile. A dare questa spinta propulsiva sono i progressi tecnologici, la riduzione dei costi e la regolamentazione.

Queste tre forze stanno portando verso l’utilizzo di un'energia di matrice tecnologica meno dipendente dai prezzi del carburante. Al di là dei chiari vantaggi dell'investimento in aziende sostenibili con posizioni di leadership, la transizione energetica si prospetta turbolenta. Per esempio, sui mercati del gas e del petrolio i prezzi sono destinati a diventare più alti e più volatili nei prossimi anni, man mano che si riduce il capitale disponibile per le attività di esplorazione e produzione di fonti energetiche tradizionali.

Inoltre, il tema della transizione energetica è per sua natura fortemente orientato alla crescita, con le nuove tecnologie in primo piano, in questo contesto ci saranno sicuramente vincitori e vinti, pertanto riteniamo che sarà cruciale investire il capitale con estrema oculatezza affidandosi a specialisti degli investimenti8.

8 Si prega di notare che questa è l'opinione di Lumyna Investments Limited a dicembre 2021 e potrebbe cambiare nel tempo, senza preavviso.

Decarbonizzazione e digitalizzazione settori chiave per le infrastrutture nel 2022 – Generali Global Infrastructure

Il settore delle infrastrutture ha un ruolo cruciale per la ripresa economica dalla pandemia ed è uno dei principali beneficiari del "Recovery plan per l'Europa" dell'UE che punta a investire 1800 miliardi di euro per "rendere l'Europa più verde, più digitale e più resiliente". Anche se la distribuzione dei fondi sarà legata ai piani dei singoli paesi, la nostra analisi suggerisce che a seconda del paese in questione, il 25-50% dell'importo sarà destinato a opere infrastrutturali cruciali come la digitalizzazione (fibra, 5G), la transizione verde (rinnovabili, efficienza energetica, ammodernamento della rete elettrica) e il trasporto pubblico (mobilità verde, ferrovie e trasporti collettivi).L'esatta destinazione dei fondi dovrebbe diventare più chiara nel corso del 2022 e anche se una porzione consistente potrebbe arrivare sotto forma di investimenti pubblici diretti, sicuramente saranno previsti anche nuovi piani di sostegno agli investimenti del settore privato.

In ambito infrastrutturale, settori chiave per il 2022 saranno quelli legati alla transizione energetica, con una spinta crescente a soddisfare esigenze infrastrutturali di un sistema sempre più complesso caratterizzato dalla tendenza all'elettrificazione (si pensi alle reti smart, all’e-mobility, alla ricarica dei veicoli elettrici, all’efficienza energetica e allo stoccaggio di batterie). Anche i progetti legati all’idrogeno verde e alle infrastrutture predisposte all'idrogeno dovrebbero suscitare entusiasmo sul mercato, cui si aggiunge il tema della digitalizzazione che resterà decisamente rilevante in Europa anche nel 20229.

9 Si prega di notare che questa è l'opinione di Generali Global Infrastructure a dicembre 2021 e potrebbe cambiare nel tempo, senza preavviso.

Generali Real Estate - Quattro fattori destinati a spingere l'immobiliare anche nel 2022

Nel settore immobiliare la pandemia è stata un potente fattore di accelerazione, anziché di turbativa. Abbiamo identificato quattro temi che sono emersi chiaramente e che mantengono lo slancio necessario per svolgere ancora un ruolo cruciale nel 2022, favorendo la crescita nel lungo termine:

  1. Le città più strategiche (‘gateway’) sono investimenti solidi per il futuro dell'immobiliare
  2. Gli uffici di alta qualità in buone posizioni hanno confermato il loro ruolo di segmento immobiliare resiliente
  3. L'e-commerce e la rilocalizzazione delle catene logistiche stanno alimentando la domanda di magazzini
  4. Debito CRE (Commercial Real Estate) come alternativa ai rendimenti obbligazionari tradizionali10.

10 Si prega di notare che questa è l'opinione di Generali Real Estate a dicembre 2021 e potrebbe cambiare nel tempo, senza preavviso.

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