Un nuovo paradigma per l'equity long/short nel 2023?

Giulio Bellotti. Immagine concessa (UBS AM)
Giulio Bellotti. Immagine concessa (UBS AM)

Contributo a cura di Giulio Bellotti, head of Discretionary Business di UBS Asset Management. Contenuto Sponsorizzato.

Se raffrontati al decennio precedente, gli ultimi due anni sono stati particolarmente critici per le strategie Equity Long/Short Alpha globali. I drastici cambiamenti subiti dal contesto macroeconomico hanno messo in discussione ipotesi microeconomiche di lungo corso e queste strategie hanno incontrato parecchie difficoltà.

L'inflazione ha raggiunto livelli che non si vedevano dagli anni Ottanta e le banche centrali hanno operato una stretta aggressiva della politica monetaria. Di conseguenza, le società con valutazioni più elevate sono state colpite in maniera sproporzionata, in quanto gli investitori azionari hanno in genere una predilezione per le società a crescita o qualità più elevate. L'aumento sostenuto e persistente della volatilità dei tassi d'interesse ha inoltre fatto salire la volatilità, incidendo più frequentemente e in maniera più importante sui prezzi dei titoli   cosa a cui i gestori azionari long/short fondamentali non sono abituati.

I dati di Morgan Stanley Prime Brokerage, riportati nella Figura 1, mostrano l'alfa medio globale generato dalla base di clienti di hedge fund nel periodo 2010-2020 rispetto a 2021 e 2022 (dato da inizio anno a fine settembre). A livello ciclico, potremmo assistere a una certa regressione verso la media dal livello attuale, dato che la volatilità dei tassi potrebbe scendere nel prossimo futuro.

Storicamente, questo trend ha premiato gli investimenti azionari relative value long/short. Nella Figura 2, l'indice MOVE, che tiene conto della volatilità implicita a breve termine delle diverse scadenze dei titoli di stato americani, ha raggiunto nel mese di ottobre livelli che non si vedevano dalla crisi finanziaria globale del 2007-2008.

Figura 1: Alfa globale generato dagli hedge fund

Fonte: Morgan Stanley Prime Brokerage, dati al 30 settembre 2022.

Figura 2: Volatilità dei titoli governativi americani in ascesa

Fonte: Indice ICE BofAML MOVE, al 10 novembre 2022

Quest’anno molte rilevazioni sull'inflazione hanno sorpreso al rialzo, inducendo la Federal Reserve ad alzare negli Stati Uniti i tassi di interesse in maniera aggressiva e facendo impennare la volatilità. Tuttavia, indipendentemente da quale opinione si abbia oggi sull'inflazione e sulla politica della banca centrale, è improbabile che la volatilità dei tassi rimanga tanto elevata nel 2023.

Comunque qualcosa è cambiato a livello strutturale. Anni di politiche accomodanti delle banche centrali e di dinamiche demografiche favorevoli da parte dei mercati emergenti hanno generato un contesto caratterizzato da inflazione e tassi di interesse strutturalmente ridotti. Ciò ha contribuito a sostenere un contesto favorevole alle società più orientate alla crescita, indipendentemente dalla loro valutazione, e ha probabilmente ridotto la capacità di concentrarsi sulle relative differenze in termini di valutazione e struttura del capitale.

Riteniamo che questo potenziale nuovo paradigma favorisca i team che possono vantare un’esperienza nei cicli passati, che si concentrano sull’analisi bottom-up di tipo fondamentale accompagnata da un robusto quadro relative value e che promuovono la collaborazione tra i team delle diverse asset class. Esistono anche aree con fattori favorevoli all’alfa strutturale legati a cambiamenti normativi, politici, geopolitici e tematici, che fanno meno affidamento su variabili come tassi d'interesse e inflazione; tra queste figurano Cina, private credit, situazioni event-driven, transizione energetica e finanza commerciale.

La Cina offre quattro fattori di sostegno: un'elevata partecipazione retail, uno scarso interesse da parte degli investitori istituzionali, una ridotta copertura degli analisti della ricerca rispetto agli altri principali mercati e un miglioramento della liquidità per gli investitori istituzionali. Riteniamo che ciò creerà una congiuntura favorevole agli investimenti long/short, indipendentemente dal contesto di mercato.

L'Equity Long/Short Alpha si è rivelato più impegnativo negli ultimi tempi e richiederà capacità di cui non tutti gli investitori sono dotati. Tuttavia, diverse motivazioni cicliche e strutturali inducono gli investitori a essere più ottimisti sull'insieme delle opportunità che si presenteranno a partire dal 2023 e noi ci faremo trovare pronti per coglierle.