Sanità integrativa, un’opportunità per il settore assicurativo

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Alberto Brambilla, presidente Centro Studi e Ricerche, Itinerari Previdenziali

Durante il convegno virtuale di Itinerari Previdenziali dedicato alle Compagnie di Assicurazione si è parlato della fragilità del nostro Sistema Sanitario Nazionale e come il Covid-19 ha portato alla luce due problematiche inevitabilmente correlate: le modalità di intervento e l’operatività della sanità integrativa e il modello di gestione delle RSA.

“La sanità integrativa ha mostrato tutti i suoi limiti e le sue debolezze operative: troppo basata sul sistema sanitario pubblico o convenzionato per poter funzionare con un minimo di autonomia”, spiega Alberto Brambilla, presidente Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali. “Occorrerà quindi ripensare in modo innovativo le soluzioni da offrire ai propri assicurati, soprattutto in uno scenario macroeconomico e finanziario mutevole. Da un lato, si evidenzia la necessità di ridisegnare la copertura dei rischi sanitari; dall’altro, la sfida dei tassi nell’epoca dei rendimenti zero impone di innovare le proprie gestioni ricorrendo a strumenti alternativi di investimento, anche nei mercati privati, per poter diversificare i portafogli pur rispettando al contempo i limiti imposti dalla normativa Solvency”.

In questo particolare periodo storico tutte le grandi compagnie assicurative stanno affrontando una grandissima sfida. Maria Bianca Farina, presidente ANIA e Poste Italiane, ricorda che fino ad ora il settore ha retto molto bene il colpo e ha continuato a svolgere il suo ruolo economico e sociale. “Penso che le ingenti risorse che provengono dal settore pubblico devano essere altrettanto sostenute dal settore privato. Anche la stessa normativa Solvency dovrebbe essere rivista per offrire maggior respiro alle compagnie assicurative e permettere loro di investire più risorse in economia reale, soprattutto in questo particolare periodo storico”.

Secondo Carlo Salvatori, presidente Aviva Italia Holding è chiaro che lo Stato non potrà più rispondere da solo ai bisogni dei cittadini. “C’è la necessità di welfare che sia l’espressione dell’alleanza tra pubblico privato. Naturalmente con la consapevolezza che il privato segue delle logiche diverse dal pubblico”.

Asset allocation

Per quanto riguarda le scelte d’investimento, Sara Assicurazioni aveva già ridotto la componente azionaria a fine 2019. “Questo ci ha permesso di avere liquidità per cogliere alcune opportunità d’investimento durante la pandemia. Abbiamo affrontato la crisi con un portafoglio difensivo con coperture quasi totali sul dollaro americano”, spiega Alberto Tosti, direttore Generale Sara Assicurazioni S.p.A. e Sara Vita S.p.A.

Per affrontare l’emergenza, Massimo Luviè, condirettore Generale Reale Mutua e amministratore delegato di Banco Reale, spiega che sono stati pianificati dei tavoli di lavoro con interventi dedicati per capire l’impatto sulla ALM. “In quel periodo abbiamo ritardato i progetti di investimenti in asset illiquidi per poter rispondere a delle eventuali problematiche di liquidità. Abbiamo integrato servizi accessori alle polizze come la telemedicina, i servizi a domicilio o virtual hospital”.

Stessa cosa vale anche per Generali Italia: “Gli italiani si sono resi conto dell’importanza di una polizza sanitaria integrativa che potesse aiutare la famiglia in queste fasi di emergenza. Abbiamo integrato nuovi servizi come il teleconsulto e il post-ricovero che supporta il paziente lungo tutta la convalenscenza” spiega Giancarlo Bosser, chief Life & Employee Benefits Officer di Generali Italia.