Assogestioni ha di recente diffuso il dato della raccolta in Italia dei fondi che rientrano nelle definizioni dell’art. 8 e 9 della SFDR che si è attestata a 480 miliardi di euro, ossia il 44% del totale.
Il regolamento europeo per l’informativa sulla sostenibilità nel settore dei servizi finanziari (Sustainable Finance Disclosure Regulation, SFDR) nasce con lo scopo comune ai paesi membri dell’Unione di sviluppare un’economia sostenibile. Per raggiungere questo obiettivo è necessario che i flussi di capitali siano indirizzati verso iniziative in grado di promuovere e rendere possibile un’economia più sostenibile.
Come sappiamo, l’SFDR classifica i prodotti finanziari in tre categorie. Per questo motivo, i gestori patrimoniali e i consulenti per gli investimenti devono fornire informazioni sulle modalità adottate nei confronti di due temi chiave: i rischi di sostenibilità e i principali effetti negativi. La classificazione articolo 6 identifica i prodotti che integrano i rischi di sostenibilità. L’articolo 8 mappa invece i prodotti che promuovono caratteristiche di sostenibilità e la denominazione articolo 9 contraddistingue i prodotti che hanno come obiettivo esplicito investimenti sostenibili.
Questa classificazione ha modificato l'offerta prodotti? In questa tavola rotonda abbiamo messo a confronto l’approccio di un asset manager e di un intermediario.