SRI per tutti, da investimento di nicchia a mainstream

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Un’area di investimento in crescita, che sta guadagnando consenso crescente tra gli investitori che desiderano portare avanti una strategia di investimento che integri criteri di tipo ambientale, sociale e di corporate governance, è la finanza etica (o anche investimento sostenibile e responsabile - SRI). Non a caso, secondo quanto riportato nell'European Responsible Investing Fund Survey di Kpmg, in Europa,  sono oltre 1.870 i fondi che investono in questo settore,  con un patrimonio complessivo in gestione di 372 miliardi di euro. E soltando negli ultimi due anni, dal 2012, il valore degli assets under management è aumentato del 56%, mentre il numero di fondi è salito  del 6%. 

L’investimento sostenibile e responsabile è una strategia di investimento orientata al medio-lungo periodo che, nella valutazione di imprese e istituzioni, integra l’analisi finanziaria con quella ambientale, sociale e di governance (ESG) al fine di creare valore per l’investitore e la società nel suo complesso. Storicamente la finanza SRI si rivolge a un tipo di investitore di natura istituzionale, attento a investire in aziende che hanno un orientamento alla creazione di valore sostenibile nel lungo periodo e una corretta gestione dei rischi aziendali.  Ma quali sono le attese per i prossimi anni? “Nel futuro, il profilo dell’investitore interessato alla finanza SRI non sarà più così tipico e facile da definire, ma diventerà più diversificato – spiega Lorenzo Solimene, Senior Manager KPMG - Sustainability Services,  commentando a Funds People l'European Responsible Investing Fund Survey  - Si tratterà di investitori di diversa provenienza, con diversi bisogni, attitudini sociali, politiche ed economiche e diversi stili di vita. Per questo, emergerà il bisogno di creare prodotti SRI adatti all’esigenze dei singoli 'cluster' di investitori. Semplicità, flessibilità, integrità e trasparenza del prodotto assumeranno un’importanza pari alla sua performance finanziaria e i fattori di SRI che oggi sembrano opzionali diventeranno fattori integranti della decisione di investimento. Inoltre, i fondi sovrani giocheranno un ruolo ancora più importante nello sviluppo di questi prodotti”.

A livello mondiale, che dimensione ha raggiunto questo mercato e quali sono i Paesi più sviluppati?
L’indagine a livello mondiale svolta nel 2014 dalla Global Sustainable Investment Alliance (GSIA) evidenzia che, a livello mondiale, il mercato degli investimenti sostenibili è cresciuto sia in termini assoluti, passando da 13 300 miliardi di dollari a inizio 2012 a 21 400 miliardi a inizio 2014, che in termini relativi: a inizio 2014, la percentuale degli asset gestiti secondo criteri di sostenibilità è pari al 30,2% del totale, contro il 21,5% registrato a inizio 2012. Gli investimenti sostenibili si concentrano soprattutto in Europa (63,7%, per un valore di 13.608 miliardi di dollari), ma il tasso di crescita più alto si riferisce agli Stati Uniti, dove le masse gestite secondo criteri SRI sono passate dal 28,2% nel 2012 al 30,8% a inizio 2014. Un altro studio di Eurosif (che utilizza alcuni parametri di ricerca diversi rispetto al GSIA) evidenzia come a livello europeo l’84% delle masse gestite sia concentrato in sei paesi: Francia, Regno Unito, Svizzera, Germania e Svezia. La Francia si riconferma leader in termini di patrimonio gestito seguita dal Regno Unito. Inoltre dall’indagine risulta chiaramente che a livello europeo la crescita è costante.

E in Italia?
In Italia si evidenzia una forte crescita in termini di masse gestite, sebbene il numero dei fondi SRI sia rimasto costante. La crescita dipende quindi dalla capacità delle società di gestione del risparmio e dei collocatori di sostenere la domanda potenziale di prodotti SRI da parte della clientela retail, e si concentra sulle strategie più classiche (esclusioni). Sulla base del patrimonio gestito in fondi etici, i principali player presenti in Italia sono Etica Sgr, con una quota di mercato pari al 40%, Eurizon Capital (19%), Bnp Paribas (16%) e Pioneer Investments (15%).

Quali sono le principali strategie che caratterizzano l'investimento responsabile?
Le strategie d’investimento sostenibile tipicamente sono sette:
1 - Esclusioni: tale strategia, che risulta essere la più diffusa, comporta l’esclusione di alcune aziende o settori (es. armamenti, tabacco) dall’universo investibile;
2 - Selezione best in class: un approccio di selezione di investimenti leader o dei migliori performer all’interno di una categoria di investimenti, basandosi sui criteri ESG;
3 - Selezione basata su convenzioni internazionali: una selezione degli investimenti basata sulla loro conformità con standard e norme internazionali;
4 - Integrazione ESG: l’esplicita inclusione da parte degli asset manager dei rischi e opportunità ESG nell’analisi finanziaria tradizionale e nelle decisioni di investimento;
5 - Investimenti tematici: investimenti che si riferiscono a temi che sono connessi allo sviluppo della sostenibilità (es. rinnovabili). I fondi tematici si specializzano su uno o più aspetti relativi all’ESG, ad esempio energie rinnovabili, gestione sostenibile delle risorse idriche;
6 - Impact investing: si tratta di investimenti in aziende, organizzazioni o fondi con l’intento di generare non solo valore finanziario ma anche impatti di tipo sociale e ambientale;
7 - Engagement: le attività di engagement prevedono l’acquisizione di share e diritti di voto in aziende per esercitare un’influenza nell’assemblea sulle politiche di gestione ESG.

Cosa ci vorrebbe per far diventare l'investimento responsabile e sostenibile un fenomeno di dimensioni rilevanti?
In Italia esistono dei driver che possono consolidare la rilevanza del fenomeno SRI: i fondi pensione sono sempre più attivi nel mercato SRI in ragione di motivazioni principalmente di tipo finanziario (rapporto rischio/volatilità) e non più solo valoriale. Anche gli investitori retail sono sempre più interessati agli investimenti di natura SRI: come evidenziato da un’indagine Doxametrics, il 45% è interessato ai prodotti SRI e sarebbe disposto a investire. E’ necessario, però, sviluppare un’offerta SRI sempre più semplice e trasparente, in grado di comunicare il valore sia socio-ambientale che finanziario dell’SRI investimento.