Nell’ultima riunione dell’anno l’Eurotower decide per la quarta volta consecutiva di mantenere invariata la politica monetaria. Gli esperti delle case di gestione prevedono una fase prolungata di pausa anche nel 2026.

L'UE è messa alla prova da sfide interne e da critiche internazionali. Ma la nuova fase di espansione fiscale stimolerà la crescita senza un eccessivo impatto sul debito. L'outlook mensile dello strategist illustra perché l'azionario europeo manterrà nel 2026 un posto nei portafogli degli investitori.

La nuova legge di bilancio britannica aumenta la spesa nel breve termine ma lascia irrisolti i nodi strutturali dell’economia. I mercati reagiscono con cautela mentre cresce l’attesa per le prossime mosse della Bank of England.

L'outlook mensile del direttore investimenti conferma un orientamento attendista e bilanciato sull'azionario. Più costruttivo il posizionamento su titoli di Stato e credito.

La proposta prevede una maggiore centralizzazione nell’ESMA, la riduzione della discrezionalità delle autorità nazionali, la creazione di gestori o gruppi paneuropei scala e la possibilità di designare un depositario stabilito in qualsiasi Paese membro.

Chiara Calì, head of group funds selection & portfolio management di UniCredit, racconta la nuova composizione della squadra, nove professionisti che uniscono esperienze strutturalmente orientate alla selezione e nuove competenze in ambito di product design e innovazione dell’offerta.

Pochi movimenti visibili all’orizzonte, ma uno scenario che resta favorevole agli investimenti. Nel presentare ai giornalisti la view sul 2026, Anima SGR si mostra costruttiva sull’azionario globale, soprattutto USA. L’Italia? “Un’oasi di relativa stabilità”.

Il professionista, figura chiave nel senior management del colosso americano, insiste sulla necessità che l'Europa dia priorità alla crescita: "La diagnosi del problema è stata fatta. Ora è il momento di mobilitare i capitali".

L’Europa resta a forte sconto rispetto agli Stati Uniti, ma alcuni driver strutturali stanno cambiando il quadro. Dalla spinta dell’AI allo stimolo tedesco, il professionista indica i temi destinati a dominare il 2026.

Il Vecchio Continente si muove verso una maggiore autonomia. La difesa ha aperto la strada, ma la trasformazione coinvolge anche le infrastrutture, l’energia e l’industria: settori chiave di una strategia europea che punta a gettare le basi di una nuova fase di sovranità e crescita