Guardare all’azionario cinese con occhi ESG

Anna Paola Marchi notizia
Anna Paola Marchi, immagine ceduta da Credit Suisse AM

Contributo a cura di Anna Paola Marchi, responsabile clientela wholesales di Credit Suisse AM. Contenuto sponsorizzato.

La Cina è un passo avanti rispetto a gran parte degli altri Paesi per quanto riguarda la ripresa dalla pandemia. È stato il primo Paese ad imporre i lockdown e il primo a revocarli. Attualmente, la produzione industriale cinese ha recuperato gran parte del terreno perso e la Cina sarà l’unica economia a registrare un tasso di crescita positivo per il 2020 (si prevede una crescita del PIL reale del 2,2%). Il corso del recupero dipenderà prevalentemente dalla ripresa dell’occupazione, che continua a far fronte a difficoltà (i settori dei viaggi e dell’intrattenimento sono ancora riluttanti ad assumere). Per il futuro, prevediamo che il prossimo piano quinquennale sarà incentrato su tre priorità politiche: sviluppo tecnologico, produttività del lavoro e riforma agraria. Con la maturazione dell’economia e il conseguente calo del potenziale, le autorità puntano a una graduale decelerazione in termini di crescita del PIL e tendono a contrastare proattivamente eventuali fattori che possano frenare l’integrazione della Cina nell’economia globale.

La Cina, un mercato indispensabile

Finora la scarsa familiarità con il mercato e la difficoltà d’accesso per gli investitori stranieri hanno portato a sotto-pesare la Cina in portafoglio. Ma i recenti sviluppi hanno migliorato l’accesso per gli investitori occidentali, non solo agli investimenti, ma anche alle informazioni e ai dati necessari per prendere decisioni d’investimento. Il Dragone Rosso ha inoltre intrapreso un percorso ambizioso per costruire un’economia modellata sulle sfide del mondo moderno. È infatti già al secondo posto nel mondo per la spesa in ricerca e sviluppo, e al primo per la registrazione di brevetti internazionali, è decisa a diventare il centro nevralgico dell’economia high-tech, concentrandosi sui settori che hanno grandi potenzialità di sviluppo come le biotecnologie, l’intelligenza artificiale ed le energie rinnovabili.

Integrare i fattori ESG, oggi si può

Non è più necessario rinunciare alla sostenibilità se si vuole investire sull’azionario cinese. A tre anni dal lancio, Credit Suisse (Lux) China RMB Equity Fund riceve il sigillo di approvazione ESG, diventando una delle rare opportunità in grado di combinare i due bisogni.

Sulla buona strada per diventare la più grande economia globale e già il Paese più popoloso del mondo, contraddistinta da un dinamismo economico, la Cina dovrebbe indubbiamente figurare ai primi posti nell’elenco di qualsiasi investitore che vuole diversificare. Tuttavia, se si hanno esigenze di investire secondo criteri ESG, potrebbe sembrare più complicato, dato che è ormai noto che il mercato azionario cinese tende ad essere caratterizzato dalla mancanza di dati finanziari di qualità, una trasparenza informativa modesta, nonché una consapevolezza del management e incentivi all’integrazione delle politiche ESG insufficienti. Ma le cose stanno cambiando.

Di recente il mercato delle azioni A-shares cinesi ha messo a segno rapidi progressi, raggiungendo un universo sufficientemente ampio di società attente ai criteri ESG, e anche la qualità dei dati e delle informazioni sono tali da rendere la gestione di un simile portafoglio una concreta possibilità e, al contempo, un’autentica opportunità. Il nostro bagaglio di esperienza e la vasta presenza in questo mercato ci consentono infatti di operare in Cina quali pionieri dell’investimento azionario attento ai criteri ESG.

ESG, un approccio essenziale

Sono vari gli studi, risalenti addirittura agli anni ’70, che hanno effettivamente dimostrato un rapporto positivo tra fattori ESG e performance finanziaria d’impresa nelle varie classi di attivi. In un mercato, come quello azionario cinese, in cui gli investitori si sono affacciati solo recentemente, diventa ancora più importante adottare un approccio di questo tipo. Nell’universo delle azioni cinesi offshore, dove gli investitori istituzionali esteri hanno un ruolo molto più importante nell’alzare l’asticella delle pratiche ESG, i dati storici attestano l’evidente efficacia delle pratiche ESG nell’offrire migliori opportunità di alfa e nel ridurre il rischio (Figura 1).

FIGURA 1. L’MSCI CHINA ESG LEADERS INDEX OFFRE UN
RENDIMENTO SUPERIORE E UN INDICE DI SHARPE MIGLIORE

Fonte: Principi di investimento responsabile. 2020. ESG and Alpha in China. Dati
dal 28.06.2013 al 28.06.2019 I dati storici sulla performance e gli scenari dei mercati
finanziari non sono indicatori affidabili per i rendimenti attuali o futuri.

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