È tempo di una tabella di marcia verso il net zero per il settore alimentare

Rachel Crossley notizia
Rachel Crossley. Foto concessa da Bnp Paribas AM

CONTRIBUTO a cura di Rachel Crossley, head of Stewardship, Europe, BNP Paribas Asset Management. Contenuto sponsorizzato.

Siccità, inondazioni, caldo estremo e incendi causati dai cambiamenti climatici hanno causato danni agli agricoltori di tutto il mondo e hanno implementato la pressione sul sistema agroalimentare e agroindustriale globali già in atto per via dell'invasione russa dell'Ucraina. Dal momento che la popolazione mondiale ha già superato gli otto miliardi, fornire a tutti una dieta equilibrata e nutriente, prodotta in modo sostenibile, sembra sempre più difficile.

Le aziende alimentari e i loro clienti ne stanno risentendo, sotto forma di carenza di materie prime e ingredienti e aumento dei costi. Ad esempio, una delle più grandi aziende lattiero-casearie del mondo ha notato alla fine di agosto che il prezzo dei fertilizzanti era aumentato in media del 145%, del carburante del 134%, quello dei mangimi del 36% e dell'energia del 346% dal 2021.

Quasi tutti i paesi stanno registrando un'inflazione record dei prezzi dei generi alimentari che, secondo i commentatori, potrebbe causare mal di testa politici e disordini sociali per mesi, o forse anni, a venire.

Non è solo il cambiamento climatico a impattare sul settore alimentare, ma l’industria stessa è responsabile di circa un terzo delle emissioni globali di gas serra. L'evidenza mostra che anche se le emissioni di combustibili fossili fossero eliminate, le sole emissioni del settore alimentare renderebbero estremamente difficile raggiungere l'obiettivo dell'accordo di Parigi di un aumento delle temperature globali di 2 °C e impossibile raggiungere l’obiettivo dell’ 1,5 ° C.

L’agricoltura e il settore alimentare hanno anche un notevole impatto sull’ambiente. La prima è stata identificata come la principale minaccia per l'86% delle specie a rischio di estinzione; mentre l'allevamento di bestiame ha causato tre quarti della deforestazione in Amazzonia tra il 1978 e il 2020. Inoltre, l'agricoltura consuma il 70% dell'acqua complessivamente utilizzata nel mondo, rendendola tra i principali elementi di stress per il sistema idrico a livello globale.

A nostro avviso, l'incapacità del settore di affrontare le emissioni e l’impatto su ambiente e salute rappresenta un rischio significativo per gli investitori. Riteniamo che sia nel nostro interesse, in quello dei nostri clienti e di tutte le parti interessate incoraggiare i governi e altri organismi politici a fornire le strutture e le linee guida per supportare la trasformazione del sistema alimentare globale.

Impostare un percorso per una transizione veloce

Questo è il motivo per cui ci siamo uniti ad altri 33 investitori istituzionali con oltre 17.000 miliardi di dollari di asset in gestione nell'inviare una lettera1 al direttore generale dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura (FAO). La lettera è stata firmata anche dalla Net-Zero Asset Owner Alliance (NZAOA) convocata dalle Nazioni Unite e dai leader globali, tra cui l'ex segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon.

In qualità di organismo delle Nazioni Unite responsabile della sicurezza alimentare globale e dell'eliminazione della fame, riteniamo che la FAO possa detenere la leadership nella lotta ai cambiamenti climatici nei settori alimentare e agricolo.

La lettera esorta la FAO a emulare quanto fatto dall'Agenzia internazionale per l'energia (AIE) nel fornire una tabella di marcia per il settore energetico. Alla FAO si chiede inoltre lo sviluppo di un piano per allineare il settore alimentare agli obiettivi di Parigi, affrontando anche altre questioni ambientali e sociali cruciali all’interno della trasformazione del settore. Tale strumento sarebbe prezioso per gli investitori nella scelta degli investimenti, nonché per le aziende e le altre parti interessate.

Riteniamo che questa transizione debba essere rapida ed equa, basata su una scienza consolidata. Il sistema alimentare del futuro deve operare entro i limiti critici del pianeta2, fornendo al contempo diete sane e sostenibili per tutti3.

La tabella di marcia dovrebbe delineare la strada per:

  • Limitare le emissioni di metano
  • Fermare la deforestazione
  • Bloccare la perdita di biodiversità e ripristinare i sistemi naturali
  • Aumentare le proteine ​​alternative
  • Arrestare la resistenza antimicrobica
  • Creare meccanismi per garantire una transizione giusta.

Allo stesso tempo, è necessario raddoppiare gli sforzi per eliminare la malnutrizione, dalla
denutrizione al sovrappeso e all'obesità. Fornendo una tale tabella di marcia, la FAO sosterrebbe i
paesi nella definizione dei propri obiettivi di riduzione delle emissioni per l'agricoltura all'interno o
insieme ai loro obiettivi nazionali.

In qualità di grandi investitori istituzionali con partecipazioni in tutto il mondo nei settori della produzione agricola, alimentare e delle bevande, della vendita al dettaglio e dei servizi, riteniamo che la trasformazione sostenibile del sistema alimentare sia essenziale per la futura sicurezza finanziaria e il benessere dei clienti e delle parti interessate.

Pur riconoscendo che si tratta di una sfida importante e complessa, siamo disposti a collaborare con le parti interessate, tra cui la FAO, i governi, i responsabili politici, le aziende e le ONG per
affrontarla.

1 La lettera è stata organizzata da FAIRR, di cui BNPP AM è firmataria. Vedi anche la Roadmap globale per il 2050 per l'alimentazione e l'agricoltura – FAIRR 
2 Come definito dallo Stockholm Resilience Center nel 2009 
3 Come delineato dalla Commissione EAT Lancet nel 2019

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