Ascolto, comunicazione, formazione: la triade della consulenza finanziaria del futuro

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Marco Deroma, foto ceduta (Efpa)

Capacità di ascolto, talento comunicativo, formazione. A detta di Marco Deroma, presidente Efpa Italia, sono questi i tre elementi più importanti che devono contraddistinguere la professione del consulente finanziario (sia attuale che futura). Soprattutto in questo “labirinto di rischi” (dice l’esperto) dove i risparmiatori si trovano a vagare. Prima la pandemia, poi il conflitto in Ucraina, di certo il 2022 non è cominciato nel migliore dei modi: “Abbiamo assistito ad un’impennata dei prezzi delle materie prime energetiche che ha fatto schizzare l’inflazione a livelli mai visti negli ultimi decenni”, ricorda. Novità che si somma ad un altro punto fondamentale: una flessione dei prezzi sul mercato obbligazionario. “Eravamo abituati a vedere i mercati obbligazionario come un porto sicuro, oggi ci si rende conto sempre più, perciò, che la figura del consulente finanziario è indispensabile. Dobbiamo, allora, non solo essere in grado di ascoltare i bisogni degli investitori, ma anche offrire delle risposte e comunicarlo nel modo più corretto”.

Perché certificare la conoscenza

Proprio per questo, Deroma sottolinea più volte come l’aggiornamento e la formazione continua stiano alla base della stessa professione. “Il consulente finanziario del futuro deve far leva sull’ottimo livello delle conoscenze. Ed è qui che entriamo in campo noi certificatori”. Negli anni (da poco venti per l’esattezza) Efpa Italia ha saputo, infatti, intercettare le trasformazioni in atto nell’industria del risparmio, rispondendo proattivamente alle emergenti necessità del mercato con certificazioni professionali studiate per le diverse conoscenze e competenze richieste in funzione dei ruoli ricoperti e delle mansioni svolte nel settore della consulenza di investimenti. Parliamo dei certificati EIP, EFP od EFA, in linea con gli standard europei.

Da gennaio 2021, poi, c’è anche la certificazione ESG. “Abbiamo lanciato per primi in Europa la certificazione ESG advisor, che oggi è stata conseguita da oltre 2.500 professionisti”, spiega Deroma, che aggiunge come questa tipologia può essere acquisita sia in forma autonoma che aggiunta ad un’altra certificazione già presente.  “Al momento 600 professionisti hanno conseguito l’EFPA ESG Advisor, accanto ad altre certificazioni”.

Un bilancio delle attività

Ma per Efpa non è tempo solo di spengere le candeline. Oltre a ricordare la nascita dell'associazione a gennaio 2002 per iniziativa di Anasf, nell’ambito della European Financial Planning Association (EFPA), Deroma si dice soddisfatto anche di questo Consiglio d’Amministrazione, ormai in fase di rinnovo. “Se vogliamo fare una sorta di bilancio della nostra attività devo sottolineare tre punti cardine: abbiamo superato i 9 mila professionisti certificati, abbiamo spinto il nostro brand tramite degli investimenti pubblicitari che ci hanno permesso di far conoscere Efpa tra i risparmiatori e, infine, abbiamo registrato una crescita dei bilanci non indifferente, grazie ad una gestione economica attenta ed efficace, anche in un periodo di pandemia in cui è venuto meno l’introito più importante, quello del nostro meeting annuale”. Meeting che tornerà in presenza, come conferma lo stesso presidente, la prima settimana di ottobre a Firenze.

“Finalmente torniamo in presenza”, aggiunge Deroma. “Lo abbiamo sperimentato al Salone del Risparmio però sicuramente oggi ConsulenTia, evento tra i più importanti in Italia per il mondo dei consulenti finanziari, rappresenta il tanto atteso ritorno verso la normalità. Come Efpa ci siamo e siamo molto attivi. Inoltre stiamo cercando di far tesoro dell’esperienza di Anasf per poi organizzare al meglio anche il nostro meeting”.