Secondo l’investment director le probabilità di una recessione stanno aumentando. Risulta perciò determinante preparare gradualmente i portafogli obbligazionari per questo evento.
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Aumentano i timori di una recessione nei prossimi mesi, in uno scenario già altamente complesso per l’inflazione, i rialzi dei tassi e l’aumento del rischio geopolitico globale. E alla luce di questo contesto sfidante, mutano gli equilibri tra le diverse asset class e il loro ruolo all’interno dei portafogli degli investitori. Se negli ultimi anni azionario e obbligazionario hanno registrato degli andamenti similari e la decorrelazione delle due asset class era venuta a mancare, in previsione di un rallentamento della crescita tra la fine dell’anno e il 2023 tutto ciò potrebbe cambiare. Perciò secondo Flavio Carpenzano, investment director per il Reddito Fisso di Capital Group, è giunto il momento di riancorare il ruolo delle obbligazioni in portafoglio. “Le probabilità di una recessione stanno aumentando”, afferma l’esperto in un’intervista a FundsPeople a margine dell'ultima edizione di Consulentia a Roma. “Perciò nell’attuale scenario risulta determinante preparare gradualmente i portafogli per quest’evento”, dice.
I quattro ruoli dei bond in portafoglio
E quest’operazione di riconsiderare i diversi benefici dei bond si basa su un assunto chiave: le obbligazioni non sono tutte uguali e così le funzioni da loro svolte. Il primo ruolo delle obbligazioni secondo Carpenzano è di conservazione del capitale e dioffrire stabilità nei periodi di incertezza. “Le obbligazioni emesse o garantite da governi stabili o società con buoni modelli di business e solidi bilanci, possono essere elementi chiave per una strategia di conservazione del capitale”, afferma Carpenzano. “Ad esempio, il ruolo di un titolo governativo non è di generare un rendimento elevato, ma di conservare il capitale e di fornire diversificazione dalle azioni”, spiega. “Ad oggi sembrerebbe che l’obbligazionario abbia perso questa capacità, ma in ottica futura e di una potenziale recessione nel 2023, probabilmente i bond torneranno a dare una certa protezione”, afferma.
Il secondo ruolo è quello di generare flussi di reddito certi e prevedibili sotto forma di cedole. “Anche la parte di cedola inizia a diventare più attraente, in seguito al riprezzamento dei mercati del mese di marzo sulla scia dei rialzi dei tassi e la stretta della Fed”, analizza Carpenzano. “Il segmento High Yield lo scorso anno aveva in media rendimenti del 4%. Oggi questi iniziano a essere del 6% con punte del 7% per i mercati emergenti, che stanno facendo bene soprattutto nel segmento dei titoli in valuta locale”, afferma.
Un'altra funzione dei bond in portafoglio è la protezione dall'inflazione, un tema attuale per lo scenario di forti pressioni inflazionistiche. “Le obbligazioni governative come i Treasury statunitensi, tendenzialmente sono più penalizzati nel breve termine. Tuttavia, altri segmenti dei mercati del reddito fisso, come obbligazioni indicizzate all'inflazione o più indirettamente obbligazioni high yield, tendono a conseguire performance migliori”, dice Carpenzano. “Lo abbiamo visto l'anno scorso con l'inflazione negli Stati Uniti che è aumentata rapidamente e significativamente e queste obbligazioni hanno registrato rendimenti totali e in eccesso positivi da un anno all'altro” afferma.
Il quarto ruolo è quello di fornire diversificazione rispetto alle azioni. “Anche se di recente si è registrato un aumento della correlazione tra le asset class, le obbligazioni core di qualità più elevata hanno sempre offerto resilienza e diversificazione rispetto alle azioni durante i periodi di volatilità e correzioni dei mercati azionari”, spiega. Tuttavia, secondo l’esperto molte allocazioni obbligazionarie potrebbero non essere posizionate ottimamente per gestire i ribassi dei mercati azionari. Tali investimenti presentano potenziali rischi ‘occulti’ sotto forma di stretta correlazione tra le componenti obbligazionaria e azionaria del portafoglio. “Ad esempio, potrebbero detenere fondi fortemente esposti alle obbligazioni a più alto rendimento, che storicamente presentano una forte correlazione alle azioni e il loro valore tende a diminuire durante le fasi di ribasso dei mercati azionari”, dice. “Per contro, settori obbligazionari come quello dei Treasury statunitensi tendenzialmente hanno offerto una buona diversificazione rispetto alle azioni”, afferma.
Focus sull'high yield USA
Secondo Carpenzano per un investitore preoccupato dell'aumento dei tassi d'interesse, l'high yield potrebbe sembrare una scelta migliore. “La sua duration - una misura della sensibilità al rischio di tasso d'interesse - è inferiore a quella dei titoli di Stato o delle società investment-grade”, osserva. “Questi ultimi hanno visto il loro profilo di duration aumentare negli ultimi anni. Le obbligazioni societarie americane ad alto rendimento hanno anche migliorato la qualità del credito, con la loro porzione di obbligazioni di più alta qualità con rating BB che è cresciuta di recente”, continua. “Ciò significa che anche con gli spread di credito che si avvicinano a livelli storicamente stretti, potrebbe esserci un po' di upside per alcune obbligazioni selezionate all'interno del settore”, dice. “Naturalmente, l'high yield contiene anche più rischio di credito; quindi, potrebbe non essere appropriato per gli investitori che cercano una diversificazione dalle azioni”, conclude.