Da fabbrica del mondo al più grande mercato per i consumi. La Cina guida la ripresa del lusso

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Edward He, Unsplash

Da fabbrica del mondo al più grande mercato per i consumi del pianeta. In particolare di beni di lusso. Difficile ignorare l’espansione degli acquisti di alta gamma in Cina e nei mercati asiatici. Un settore in rapido sviluppo che sta beneficiando di trend dall’elevato potenziale, tra cui il boom dell’e-commerce e l’emergere di una nuova classe media. È pur vero che l’appetito per le grandi griffe come Luis Vuitton, Dior, Hermès e le nostrane Prada e Ferrari è un fenomeno globale. E sebbene lo scorso anno la pandemia abbia temporaneamente raffreddato questo interesse, il 2021 sembra aver segnato il giro di boa per il lusso mondiale e molta della nuova linfa dovrebbe provenire proprio da Oriente. "Attualmente, la Cina rappresenta il 35% del consumo globale di lusso ed è responsabile del 90% della sua crescita", spiega Swetha Ramachandran, Investment manager del GAM luxury brands Fund. Inoltre, i mercati della regione sono sostenuti da un miglioramento dei fondamentali con una ripresa a forma di 'V' e gli economisti hanno aggiornato le previsioni di crescita della Cina al 9% per quest'anno. "Le proiezioni indicano che Pechino diventerà la più grande economia al mondo entro il 2030. I driver di crescita sono la tecnologia e i consumi della classe media e le nostre strategie d'investimento rimangono focalizzate sulle industrie leader che beneficiano di queste dinamiche", avverte Jian Shi Cortesi, Investment director dell’Azionario Asiatico e gestore del fondo Asia Focus Equity, con Marchio FundsPeople 2021 e rating C Consistente, e della strategia China Evolution.   

Non mancano però le incertezze: la competizione per la leadership globale tra USA e Cina potrebbe avere contraccolpi anche sul versante economico e il ritorno dell’inflazione, tassi più alti e un dollaro più forte potrebbero penalizzare i commerci. Ma secondo l’analisi di GAM, anche in uno scenario avverso, il Dragone e gli altri paesi asiatici rimarranno importanti per la crescita del lusso. "In un ambiente esterno meno amichevole, la politica cinese enfatizzerà sempre di più la stimolazione del consumo interno", sostiene Cortesi.

CONSUMI ASPIRAZIONALI DELLA NUOVA CLASSE MEDIA

Il settore è sostenuto dal trend della crescente classe media e della ricerca di consumi aspirazionali: "I cambiamenti demografici e di stile di vita stanno avvenendo in particolare tra i Millennial e la Generazione Z, ma anche tra le generazioni più anziane, che possono dedicare una parte maggiore del loro reddito alla spesa di lusso", analizza Swetha Ramachandran. "Il consumatore cinese Millennial è il più grande consumatore al mondo per i marchi del luxury. Questo si spiega principalmente con il rapido cambiamento generazionale che ha avuto luogo nel paese negli ultimi 40 anni. Il governo cinese è molto concentrato sullo sviluppo di un'economia di consumo e sulla diversificazione della sua dipendenza dalla spesa per le infrastrutture. In cima a tutto questo c'è la crescente enfasi sulla sostenibilità e il focus sul comprare meno ma comprare meglio, che naturalmente incide sulla domanda di lusso e sosterrà l'industria", aggiunge.

Il lusso, come molti altri settori, ha affrontato sfide senza precedenti nel 2020, che vanno dalla ridotta mobilità fisica che ha impattato prevalentemente sul segmento basato sui punti vendita fisici che si è dovuto adattare rapidamente ai cambiamenti in tempo reale nell'adozione dell'e-commerce da parte dei consumatori. Ma secondo Swetha Ramachandran il 2021 dovrebbe rappresentate l’anno del rilancio, grazie alla riapertura delle economie in tutto il mondo che sta portando alla liberazione della ‘domanda repressa’. "Il settore del lusso si trova in una posizione ideale per sfruttare la crescita guidata dai mercati emergenti con un costo del capitale da mercato sviluppato, che costituisce la base della strategia d'investimento del nostro fondo. Il nostro universo d'investimento comprende marchi esposti ai consumatori affluent/mass di lusso con un patrimonio e un forte potere di prezzo - moda e pelletteria, cosmetici, athleisure, orologi e gioielli, tempo libero, automobili, vini e liquori pregiati, e-commerce di lusso”, illustra.

Alcune partecipazioni italiane di rilievo nel GAM luxury brands Fund sono Ferrari e Prada, aziende che spiccano secondo le analisi della casa di gestione per una forte capacità di innovare. “Credo che il mercato stia sottovalutando i progressi che Ferrari ha già fatto verso l'adozione dei veicoli ibridi e verso l'elettrificazione. Le recenti iniziative per coinvolgere i consumatori attraverso la moda e il suo nuovo ristorante presso la sede di Maranello sono entusiasmanti”, dice Swetha Ramachandran. Per quanto riguarda Prada, invece, l’esperta evidenzia la spinta innovativa verso nuovi materiali attraverso Re-Nylon, che ha ridato slancio al marchio tra i consumatori più giovani anche grazie all’uso di successo della realtà aumentata attraverso i social media.