David (Candriam): "L’Italia è il primo mercato per dimensioni e per livello di penetrazione e interazione con player locali di primo piano"

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Matthieu David, immagine concessa (Candriam)

Il mercato italiano spesso è pioniere di best practice a livello europeo. Ne è convinto Matthieu David, Branch General manager Italy di Candriam. "L’elevata competizione spinge gli operatori a sviluppare soluzioni e servizi all’avanguardia per differenziare l’offerta e rispondere alle esigenze specifiche e in continua evoluzione dei clienti", spiega l'esperto raggiunto da FundsPeople.

Per Candriam l’Italia è il primo mercato per dimensioni e per livello di penetrazione e interazione con player locali di primo piano.

Driver su cui puntare

"Convinzione e responsabilità guidano l’approccio di Candriam in tutti i mercati in cui operiamo. In quanto pionieri degli investimenti ESG sin dal 1996, accompagniamo i clienti wholesale e istituzionali nel raggiungimento dei loro KPI di sostenibilità", sottolinea David. In Italia, l'esperto mette in luce un interesse crescente degli investitori verso l'offerta ESG e tematica della società. "A oggi mettiamo a disposizione degli investitori italiani 74 strategie attive azionarie, obbligazionarie e absolute return, in larga parte in linea con i criteri ESG. Inoltre, alla luce del nuovo regime di tassi d’interesse, gli investitori stanno mostrando forte apprezzamento per le nostre expertise pluridecennali sul credito (Investment Grade e High Yield) dove la capacità di analisi e di scelta dell’emittente resta un parametro fondamentale", commenta.

Doppio impatto

La missione di Candriam è investire per il domani. "Puntiamo a ridefinire il rapporto del settore finanziario con la comunità nel suo complesso. Per questo motivo, siamo fortemente impegnati nella promozione degli investimenti a impatto che, accanto ai ritorni finanziari, generano effetti tangibili e misurabili contribuendo, allo stesso tempo, alla tematica individuata, correlata a uno o più obiettivi ESG", spiega David. Ma la peculiarità dell'approccio della società è legata al cosiddetto “doppio impatto” per cui oltre a investire in realtà che apportano un contributo positivo, donano il 10% delle commissioni nette di gestione di queste strategie a organizzazioni leader nel raggiungimento di obiettivi ESG legati al tema individuato come l’educazione, il cambiamento climatico, la ricerca oncologica e la diversity & inclusion tramite il Candriam Institute for Sustainable Development.

Le strategie

David definisce l’integrazione dei criteri ESG nei loro processi d’investimento come trasversale: "A oggi in Europa, Candriam propone tra il maggior numero di fondi art. 9 nonché la percentuale di attivi in gestione art. 9 più alta. Offriamo dunque agli investitori la possibilità di costruire un portafoglio diversificato attingendo ai “mattoncini elementari” art. 9 della nostra gamma", dice.

Un ultimo accenno poi ai recenti declassamenti di alcuni fondi durante l'ultimo trimestre del 2022. "Questi evidenziano l'evoluzione della comprensione dei requisiti SFDR, in particolare dopo l'introduzione degli standard di livello 2 all'inizio dell'anno, che hanno fornito maggiore chiarezza sulle definizioni dei fondi ex art. 9 e 8 e sui relativi modelli di informativa", commenta. Infatti, gli standard di livello 2 richiedono ora che i fondi art. 9 contengano quasi esclusivamente investimenti sostenibili, un'interpretazione più rigorosa rispetto al livello 1. Di conseguenza, ammette David, "alcuni gestori potrebbero aver dovuto o dovranno adattare le proprie strategie o riclassificare i propri fondi come fondi art. 8. Tuttavia, le linee guida Non-Technical Reporting (NTR) consentono ancora agli operatori di determinare individualmente l'esatta percentuale di investimenti sostenibili e il significato di "contribuire" a obiettivi ambientali o sociali", spiega. In conclusione, secondo l'esperto, sebbene l'introduzione degli standard di livello 2 rappresenti un passo avanti verso una maggiore chiarezza, potrebbe essere necessario un lavoro ulteriore per risolvere le ambiguità.