Efpa Meeting 2023, i consulenti si preparano al nuovo paradigma dell’AI con la loro "intelligenza alternativa"

Efpa Meeting 2023

Intelligenza artificiale, o meglio, alternativa. È quella che può mettere in campo il consulente finanziario grazie a una preparazione corretta, strutturata e continuativa. Ed è l’obiettivo che si pone Efpa Italia nell’analizzare lo stato dell’arte del settore in occasione della 14^ edizione dell’Efpa Italia Meeting, esplicitato nel titolo “AI: Alternative Intelligence. Ritorno al futuro del consulente finanziario”. La due giorni di conferenze e workshop con i principali protagonisti della finanza italiana ha formalizzato il suo intento nella conferenza di apertura, con l’intervento iniziale di Nicola Ardente, vicepresidente di Efpa Italia che ha invitato la platea di professionisti a considerare l’AI un aiuto nel “guardare al futuro”. Un futuro che raccoglie l’eredità di anni di quella che Marco Deroma, presidente della fondazione italiana affiliata alla European Financial Planning Association  ha definito “una crescita tumultuosa”, testimoniata da alcuni dati, legati da un lato, all’aumento nel numero dei professionisti (a fine 2022 sono 9.853, +12% sull’anno precedente) e dall’altro alla consistenza patrimoniale, passata da oltre 457 mila euro del 2021 a quasi 600 mila euro a fine 2022, dato questo che rende la fondazione “in grado di proseguire con più forza la propria attività di stimolo allo sviluppo della certificazione delle competenze in Italia”. La crescita è evidente anche nei numeri della manifestazione fiorentina, con 46 partner e oltre 850 iscritti nei due giorni.

Esplorare la potenzialità della finanza

L’arrivo dell’AI, d’altronde, può rappresentare un’opportunità di ulteriore crescita per il settore, ma pone i professionisti finanziari anche di fronte a un nuovo modo di affrontare le incertezze del futuro. Una metafora dell’esperienza umana. Da qui la ricerca e la scoperta di “ciò che non si conosce”, perfettamente riassunto nella figura e nell’attività di, Marica Branchesi full professor of astrophysics al Gran Sasso Science Institute. Branchesi ha svolto un ruolo importantissimo nell’evoluzione della ricerca scientifica, tra i protagonisti, nel 2017, della rilevazione di onde gravitazionali prodotte dalla fusione tra due stelle di neutroni. Nello speech di apertura dell’evento l’astrofisica ha ricordato come, quando Einstein teorizzò le onde gravitazionali, predisse anche che nessuno sarebbe mai stato in grado di ascoltarle. “Cento anni di sviluppi tecnologici lo hanno smentito”. E questo risultato è stato raggiunto soprattutto grazie al lavoro di migliaia di scienziati ed esperti, che hanno confermato l’importanza della squadra e della diversità di competenze e punti di vista.

Una transizione “personale”

Un dettaglio importante, per il consulente finanziario, è poi legato alla specificità della società italiana “unico Paese al mondo in cui le retribuzioni medie sono cresciute dello 0,4% in 30 anni”, afferma Giorgio De Rita, segretario generale del Censis. In questo lasso di tempo si è assistito a due forti dinamiche “l’accumulazione del risparmio (lo scorso anno abbiamo sfondato quota 5 mila miliardi) e la crescita del debito pubblico”, afferma l’esperto. Questa tendenza è rimasta stabile (e statica) anche davanti alle crisi che hanno attraversato la società negli ultimi anni, “sono nati nuovi strumenti finanziari, ma la propensione è rimasta. È cambiata la modulazione interna ma non l’assetto sociale alla base del risparmio”. Adesso la storia impone alla società di non restare ferma, eppure la transizione in atto si muove su una logica, comune a tutte le società occidentali, di transizione personale. Ebbene, “la squadra – afferma De Rita – conta nel momento in cui a queste domande si deve dare una risposta. La domanda è individuale, ma la risposta deve essere sistemica”.

Saper dare una risposta

La “risposta”, o almeno, saper dare una risposta è quello che, a oggi, pone il consulente finanziario in una situazione di superiorità rispetto alle intelligenze artificiali, che lo qualifica appunto come “intelligenza alternativa”. E questo è chiaro nell’intervento di Coleman Kendall, chief economist, Marshfield Associates che in chiusura della conferenza ricorda come “una cosa che i consulenti possono fare è ascoltare. L’intelligenza artificiale non distingue il proprio interlocutore e fornisce a tutti la stessa risposta”. Questa situazione non è destinata a durate per sempre. Come per le innovazioni scientifiche, è soltanto questione di tempo. Tuttavia, rivolgendosi alla platea, Kendall ricorda che i consulenti oggi hanno un grande vantaggio, “ed è importante sviluppare la capacità di ascoltare per mantenerlo”.