La fintech company, costituita a dicembre, ha ottenuto l’autorizzazione di Palazzo Koch per la gestione di FIA. Il CEO Vicinanza: i proventi della raccolta destinati a finanziamenti a medio termine a PMI.
Ottenere l’autorizzazione di Bankitalia per la gestione di Fondi di investimento alternativi (FIA) è il punto di partenza. Da questo momento, Endeka SGR si prepara alla raccolta del primo fondo. La fintech company è stata costituita lo scorso dicembre dai due soci fondatori, Sergio Vicinanza, già fondatore e CEO di Epsilon SGR nonché responsabile Corporate & Investment Banking di MPS, e Andrea Cecchini, fino a qualche mese fa Country head di RBC in Italia dopo una lunga esperienza nel gruppo Crédit Agricole nell’ambito wealth management e capital market. La società vede tra gli altri soci Neafidi, Confidi con sede a Vicenza, e NSA SpA, gruppo attivo da 20 anni nella mediazione creditizia. Obiettivo dichiarato di Endeka: concedere direttamente finanziamenti alle PMI italiane.
“Adesso dovremo partire in tempi brevi con un primo fondo”, commenta il CEO Vicinanza raggiunto da FundsPeople. “Avvieremo il fundraising nelle prossime ore e i proventi della raccolta saranno destinati a finanziamenti a medio termine (60-72 mesi), da concedere alle piccole e medie imprese italiane”. I processi operativi (inserimento della domanda di fido, istruttoria e concessione del finanziamento) integralmente digitali, consentiranno di fornire risposte alle imprese in pochi minuti e di erogare finanziamenti in pochi giorni, senza richiesta di garanzie accessorie.
LA SELEZIONE DELLE PMI
La selezione delle PMI avverrà sulla base di una serie di requisiti “di natura sia dimensionale sia qualitativa”, specifica Vicinanza. “Il taglio dei finanziamenti dipenderà anche dalle dimensioni dell’impresa: abbiamo previsto operazioni tra i 200 e i 900 mila euro, e quindi di finanziare PMI con un fatturato tra i quattro e i 30 milioni”.
I fondi Endeka saranno proposti a investitori professionali di diritto che potranno accedere in questo modo a nuovi strumenti (fondi di “direct lending”) a supporto dell’economia reale. L’obiettivo di raccolta per il primo fondo, in ogni caso, “è di circa 100 milioni”.
Tra i requisiti indicati dal CEO, ci sono anche quelli che rendono il finanziamento eleggibile per l’accesso alla Garanzia pubblica del Fondo Centrale. La garanzia dello Stato consentirà di abbattere in modo significativo il rischio per chi finanzia le PMI e per chi investe nei fondi. Si tratta di un assist importante dal punto di vista del profilo rischio-rendimento: “La garanzia statale coprirà una quota molto rilevante del fondo”, conferma il CEO, dal momento che i finanziamenti sono oggi garantiti all’80%, “per cui riteniamo che il profilo rischio rendimento possa essere interessante per gli investitori che andremo a sentire”.