La maggior parte degli investitori prevede un'ulteriore espansione del mercato europeo degli ETF ESG nel prossimo anno. Lo mette in evidenza il Barometro europeo degli ETF ESG di BNP Paribas Asset Management, che analizza l'evoluzione delle pratiche e delle prospettive di investimento sostenibile degli investitori europei. Per l’indagine sono state raccolte le opinioni di 250 gestori di investimenti provenienti da assicurazioni, fondi pensione, asset manager e gestori patrimoniali di Francia, Germania, Italia, Svizzera e Regno Unito.
Il rapporto valuta le loro prospettive sull'evoluzione del panorama degli ETF, nonché sull'integrazione ESG, sulle opportunità tematiche, sul contesto normativo e sui rischi di investimento ESG. Uno dei risultati più interessanti dello studio è che le preferenze di integrazione tematica ed ESG variano a seconda del Paese e del tipo di cliente. Ci sono infatti differenze significative.
Le differenze
Gli investitori svizzeri (72%) e britannici (68%) sono più interessati a un approccio tematico agli investimenti ESG, ma tale approccio è meno popolare tra gli investitori francesi (36%). Gli intervistati tra i gestori patrimoniali (63%) considerano importante l'impact investing. Allo stesso tempo, gli asset manager (57%) ritengono che l’engagement e la stewardship siano l'aspetto più importante dell'integrazione ESG.
Alla domanda su quali siano i temi di investimento a cui sono più interessati, gli intervistati indicano in maggioranza l'economia circolare. Il 61% degli intervistati lo considera un argomento prioritario nei prossimi 12 mesi. La domanda più elevata di questa tematica si registra in Germania (88%), Francia (66%) e Italia (62%).
Oltre alla blue economy (l'economia degli oceani), l'economia circolare è particolarmente apprezzata dagli investitori. Nel frattempo, gli asset manager e i gestori patrimoniali considerano l'accesso all'istruzione un elemento importante per i loro investimenti a tema ESG.
