Si parla tanto del potenziale dell’idrogeno verde nell’economia del futuro, ma non tutti sanno cosa sia esattamente l’idrogeno e per cosa venga utilizzato. In parole semplici, l’idrogeno è un gas leggero ed è l’elemento chimico più abbondante dell’universo, anche se in natura non si trova allo stato puro. A parità di massa produce il triplo di energia del petrolio. Si può conservare con relativa facilità per lunghi periodi di tempo e può essere impiegato come vettore energetico e come soluzione di stoccaggio di energie rinnovabili intermittenti, come quella solare ed eolica. L’idrogeno verde è un’opportunità di investimento? Scopriamolo in questa voce del Glossario FundsPeople.
Innanzitutto è importante distinguere tra i vari tipi di idrogeno esistenti, perché l’impronta di carbonio della produzione di idrogeno dipende dalla fonte e dal tipo di energia utilizzata.
Esistono diversi tipi di idrogeno
- Attualmente l’idrogeno grigio e l’idrogeno marrone rappresentano il 96,6% della produzione di idrogeno. L’idrogeno grigio non fa parte delle soluzioni di decarbonizzazione, perché viene ricavato da combustibili fossili come il metano e il processo di produzione rilascia anidride carbonica, ma è senz’altro il più economico, con un costo di produzione di 1-2 dollari al kg.
- L’idrogeno blu è sostanzialmente idrogeno grigio, con la differenza che il carbonio generato in fase di produzione viene catturato e immagazzinato. Il prezzo di riferimento a lungo termine si colloca intorno a 2-3 dollari al kg e la quota di emissioni di carbonio catturate è solo dell’80-90 per cento.
- Infine, l’idrogeno verde viene prodotto tramite elettrolisi a un costo di circa 3-7 dollari al kg e presenta un’efficienza vicina all’80 per cento.
Il ruolo dell’idrogeno verde tra le energie rinnovabili
Attualmente la produzione di idrogeno genera il 2,2% delle emissioni mondiali di gas a effetto serra, più di quelle rilasciate nell’atmosfera dal settore dell’aviazione. Ma questo elemento è indicato come uno dei grandi protagonisti della transizione a un’economia net zero, perché l’idrogeno verde potrebbe ridurre del 20% le emissioni globali di carbonio. Tuttavia, per accelerare questo processo è necessario abbassare i costi di produzione dell’idrogeno verde. In sostanza, il prezzo degli elettrolizzatori deve diminuire.
Secondo le analisi di Bank of America, il costo di questi apparecchi si è pressoché dimezzato negli ultimi cinque anni e dovrebbe scendere ancora del 40-60% entro il 2030. L’abbattimento dei costi dell’energia verde potrebbe favorire l’utilizzo dell’idrogeno per un ventaglio più ampio di potenziali applicazioni. Ecco perché l’idrogeno verde si prospetta come un’importante opportunità di investimento.
La possibilità di immagazzinare l’idrogeno rappresenta un altro grande vantaggio: infatti, l’eventuale surplus di elettricità da fonti rinnovabili può essere impiegato per produrre idrogeno, che viene quindi immagazzinato per essere riconvertito in elettricità in inverno o nei periodi dell’anno in cui l’energia generata da fonti rinnovabili non è sufficiente.
L’idrogeno verde è davvero un’opportunità di investimento?
Secondo le stime di Bank of America, il valore del mercato dell’idrogeno sarà pari a 2500 miliardi di dollari in termini di ricavi diretti, con un giro d’affari indiretto da 11 mila miliardi legato allo sviluppo di infrastrutture entro il 2050. L’economia dell’idrogeno va incontro a una fase di espansione destinata a durare diversi decenni, favorita dalla crescente convergenza tra fattori economici, innovazione tecnologica e sostegno politico.
I rischi legati all’investimento in idrogeno verde
Ma l’idrogeno dovrà superare alcuni importanti ostacoli per diffondersi su vasta scala.
- Il rischio legato a un’adozione precoce. La forte inclinazione della curva di costo dell’idrogeno verde comporta un rischio di investimento, perché ogni unità di capacità aggiuntiva produrrà idrogeno a un costo più basso. La capacità preesistente verrà quindi spinta ai margini della curva dell’offerta e sarà vulnerabile a eventuali shock dal lato della domanda.
- Le incerte prospettive della domanda futura e l’assenza di un mercato strutturato e di infrastrutture di distribuzione e stoccaggio, che a loro volta creano difficoltà significative per il settore e i governi.
- E l’elevato costo dell’idrogeno rispetto ai combustibili alternativi ad alte emissioni di carbonio. Il quadro politico e normativo è ancora piuttosto incerto, anche per quanto riguarda la necessaria regolamentazione delle emissioni prodotte in fase di generazione. Ma anche se l’idrogeno grigio e l’idrogeno blu non rappresentano soluzioni valide a lungo termine, sono un passo necessario per costruire la catena del valore economico dell’idrogeno e favorire la sua adozione da parte degli utenti finali.