L'importanza dell'indice di Sharpe durante la selezione di un fondo

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foto flickr: Artemuestra, Creative Commons

Durante il processo di analisi di un fondo, ci sono cinque indicatori fondamentali da prendere in esame: alfa, beta, coefficiente di determinazione, deviazione standard e infine l’indice di Sharpe. Il coefficiente di Sharpe è definito come la differenza tra la performance del nostro fondo meno il rendimento di un investimento senza rischio, il tutto diviso per la deviazione standard. Con attività prive di rischio si intendono investimenti a breve termine emessi da governi e società con rating AAA (Bot, Euribor, Libor da uno a tre mesi). Maggiore è l’indice di Sharpe, più efficiente sarà la gestione del portafoglio.

Il rapporto di Sharpe esprime la redditività ottenuta per ogni unità di rischio in più a carico del fondo. L'indice è stato creato dal vincitore del premio Nobel William Sharpe, laureato alla Stanford University (IV League) negli Stati Uniti. Dall’analisi dello Sharpe possiamo trarre diverse conclusioni: 

  1. In termini di redditività, maggiore è l'indice di Sharpe, maggiore saranno le performance del fondo rispetto alla quantità di rischio assunto nell'investimento.
  2. Se l'indice o il rapporto di Sharpe è negativo, indica un rendimento inferiore rispetto al rendimento privo di rischio.
  3. Quando la volatilità del fondo è maggiore, assumiamo più rischio e quindi il rapporto di Sharpe sarà più basso, a meno che il fondo non compensi la differenza di redditività.

La sua importanza

Sharpe mostra fino a che punto l'investitore è disposto a correre dei rischi per ottenere un maggiore ritorno sugli investimenti (ROI). Un comune denominatore nella scelta del fondo, deve essere un rapporto rischio/rendimento adeguato. Ovviamente un fondo ad alto rendimento richiama l'attenzione su qualsiasi investitore, ma diamo la giusta importanza al rischio che ci stiamo per assumere. Prendiamo ad esempio un fondo azionario emergente e un fondo azionario americano. È importante notare che un fondo non risulta migliore per il semplice fatto di avere dei rendimenti più elevati, ma per determinare la qualità del fondo è necessario tenere conto del rischio.

Bisogna sempre tenere presente che, aumentando il rischio di portafoglio si possono ottenere rendimenti maggiori ma anche perdite maggiori. Questo è esattamente lo scopo dello Sharpe Ratio: esprimere la relazione tra le due variabili, la redditività e il rischio.

L'analisi

“Quando esitiamo tra la scelta di un fondo o di un altro, uno dei fattori che prendiamo in considerazione è l’indice di Sharpe” spiega Javier J. Trullols Fernández, MBA in marketing e gestione d'impresa all'ICADE. Il fondo con un coefficiente di Sharpe più elevato sarà quello che ci fornisce una maggiore redditività a parità di rischio. “Nell'esempio seguente, confrontiamo due fondi nella stessa categoria: Il fondo A ha un rendimento inferiore rispetto al fondo B, ma ha un rapporto Sharpe più alto. In questo esempio, possiamo vedere chiaramente che, sebbene il fondo B abbia generato una maggiore redditività, è anche vero che la volatilità è stata più elevata e anche le perdite (-11%)".

 

 

Rendimenti annuali

Deviazione Standard annuale

Rendimenti

a tre mesi

Indice di Sharpe    

Perdita massima Guadagno massimo
fondo A 20% 17% 6%

(20-6)/17

=0,82%

-3% 18%
fondo B 26% 25% 6%

(26-6)/25

=0,80%

-11% 28%

 

In breve, lo Sharpe ratio è uno strumento molto importante quando si tratta di investire in un fondo perchè ci permette di relazionare il rischio che siamo disposti ad assumere rispetto al ritorno sull'investimento”.