In una indagine realizzata da Accenture tra 1.200 investitori europei, si evince come la rivoluzione digitale stia trasformando le relazioni dei clienti con i loro consulenti.
Esistono sempre più investitori digitali. Secondo una relazione realizzata da Accenture chiamata Understanding Expectations of Wealth Management in the Digital World, un 27% degli investitori europei ha sostituito le società di gestione del patrimonio con strumenti e servizi digitali. In questo senso, l'indagine realizzata tra 1.200 investitori europei mostra che le società di gestione del patrimonio che offrono un servizio migliore agli investitori saranno presto nei primi posti del settore."Gli investitori europei stanno guadagnando autonomia e collaborano con i loro consulenti in maniera sempre meno convenzionale - utilizzandoli più come orientatori nei loro piani di investimento che come gestori di investimenti -", secondo Alfredo Ávila, managing director del Servizio di Gestione degli Asset e del Patrimonio di Accenture per l'Europa, Africa, Medio Oriente e America Latina.
"Le aziende hanno bisogno di adottare questo nuovo modello e di qualificare i loro consulenti con una formazione digitale e con strumenti di pianificazione finanziaria per valorizzare e migliorare il processo di investimento. Questi strumenti non prenderanno il posto della funzione del consulente ma rappresenteranno un aiuto addizionale affinchè gli investitori possano comprendere meglio i servizi di consulenza ed incrementare il loro livello di fiducia", aggiunge Ávila.
Quali strumenti si apprezzano maggiormente?
Questo studio - condotto tra investitori con conoscenze digitali ed entrate medio e alte, che Accenture chiama "generazione D" - ha confermato che gli investitori apprezzano gli strumenti disponibili nel mondo digitale sulla pianificazione finanziaria che offrono una formazione per l'investimento, la pianificazione finanziaria avanzata e l'analisi degli scenari. Per gli intervistati, gli strumenti digitali che forniscono una formazione sugli obiettivi a lungo termine, piani di pensione, pianificazione del patrimonio e una visione del conto a 360 gradi "fanno la differenza" nel processo della scelta della società da parte del investitore. Tra gli investitori di alto valore, il 25% ha affermato che considerebbe la possibilità di cambiare società se questa non fornisse il servizio o lo strumento online di cui ha bisogno. Gli strumenti digitali preferiti dagli investitori sono quelli che riducono il costo delle transazioni e le quote (60%), seguiti da quelli che migliorano l'accessibilità al conto (50%) e da quelli che forniscono l'accesso al consulente (32%), cosa che dimostra che il cliente chiede una combinazione di strumenti di appoggio digitale e di consulenza.
I giovani, i più conservatori e i meno fiduciosi della consulenza
Il 40% degli intervistati tra i 22 e i 32 anni si descrive como investitori "conservatori", in confronto al 23% di coloro che sono compresi tra i 33 e i 47 anni e al 34% di quelli tra i 48 e i 65 anni. Solo il 21% dei più giovani afferma di essere qualificato in materia di investimento, quasi un 20% meno rispetto ai più grandi d'età e un 38% di quelli d'età media. Gli intervistati più giovani e con patrimonio maggiore vogliono utilizzare strumenti di formazione digitale, con un 38% "molto" o "estremamente interessato" ad imparare di più sull'investimento in generale, e un 43% a comprendere meglio gli investimenti e le strategie d'investimento. Inoltre l'inchiesta mostra che i più giovani sono coloro che si fidano meno della consulenza, esprimendo una bassa soddisfazione rispetto ai consulenti finanziari.