La crescita dell’economia globale sarà intorno al 2,5% su base annua nel II trimestre

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Craig Sunter, Flickr, Creative Commons

Post-Brexit, è salita l’aspettativa che le principali Banche centrali mondiali sarebbero intervenute in senso espansivo per contenere lo stress finanziario e macroeconomico. E questo ha contribuito a stabilizzare i mercati. Ma un simile equilibrio difficilmente sarà sostenibile: il venir meno dell’urgenza di intervenire per frenare il diffondersi dello stress finanziario sta spingendo le Banche centrali a un atteggiamento più attendista. Spiega Dario Angelino, analista macroeconomico wealth management di Banca Intermobiliare che “la prima a deludere le attese è stata la stessa Bank of England, che nel meeting di luglio non ha apportato modifiche alla linea di policy. L’eventuale impatto negativo sui mercati finanziari è stato però contenuto dal comunicato molto dovish che ha segnalato il lancio di un pacchetto espansivo (taglio dei tassi, ritorno del QE e probabile estensione del programma di erogazione del credito Funding for Lending) nel meeting di agosto, tanto più che i dati macroeconomici che usciranno nel frattempo dovrebbero segnalare l’inizio della recessione già nel terzo trimestre”.

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