Langenhan (Flossbach von Storch): "Bond, remunerazione del rischio mai così attraente"

Sven Langenhan FVS
Sven Langenhan, immagine concessa (Flossbach von Storch)

Uno scenario non facile si presenta agli investitori per una serie di venti contrati sui mercati che creano incertezza e volatilità. I timori per le conseguenze del recente conflitto scoppiato in Medio Oriente che potrebbe avere esiti più gravi e durare più a lungo del previsto si sommano alle difficoltà delle economie globali che rallentano sotto il peso del rialzo sui tassi di interesse dalle banche centrali. Gli effetti della stretta sui tassi sono ormai evidenti, con segnali di debolezza della crescita dei principali Paesi del mondo. E il rischio di una recessione non è del tutto svanito. Ma per gli investitori in bond le opportunità non mancano, grazie al ritorno dei rendimenti sul comparto dopo più di un decennio di tassi a zero.

“I titoli sovrani Usa scambiano attorno al 5% e i titoli di Stato di importanti Paesi europei come Francia, Italia e Spagna offrono rendimenti in media del 4 per cento. Si tratta di una buona notizia per gli investitori obbligazionari, perché sono rendimenti inimmaginabili fino a pochi anni fa”, dice in un’intervista a FundsPeople Sven Langenhan, portfolio director del fondo con Rating FundsPeople 2023 Flossbach von Storch Bond Opportunities. “Con il livello di tassi d'interesse attuale, frutto di una stretta delle banche centrali aggressiva per l’ampiezza e la rapidità dei rialzi, le prospettive per gli investitori in bond sono a nostro avviso molto interessanti. La remunerazione del rischio non è mai stata migliore negli ultimi vent’anni”, dice Langenhan.

IG vs HY

L’attuale scenario rende il credito Investment Grade particolarmente attraente per l’esperto, in special modo negli emittenti di alta qualità per il loro carattere difensivo. Diverso è il caso dell’high yield, dove i ritorni corretti per il rischio offerti dal comparto non sono ancora in generale soddisfacenti. Nella view di Langenhan l’evenienza di un mancato atterraggio morbido non è ancora da escludere. Per questo motivo l’esperto invita alla prudenza per le parti più rischiose del reddito fisso, in un contesto in cui a suo avviso gli effetti dell’inasprimento delle condizioni finanziarie derivanti dalla stretta monetaria non hanno ancora avuto il tempo di manifestarsi appieno nell’economia. “Se si arrivasse a una recessione, gli spread che osserviamo in questo momento sui mercati non sono abbastanza ampi, e soprattutto l'high yield ne soffrirebbe perché le aziende sarebbero costrette a rifinanziarsi con costi più elevati che in passato, con forti rischi per la stabilità dei loro bilanci”, dichiara il portfolio director.

La strategia

Il Flossbach von Storch Bond Opportunities si differenzia da fondi analoghi sul comparto per il focus verso gli investitori europei, dal momento che la maggior parte dei fondi sui bond globali sono gestiti dagli Usa con una predilezione per gli investimenti in questa regione. Ma la gestione attiva del fondo punta a cogliere in modo flessibile le opportunità offerte da tutti i mercati obbligazionari globali, investendo principalmente in titoli di Stato e bond societari. Le scelte di investimento sono sprovviste di bias settoriali e il fondo non punta a battere un benchmark. “Il nostro obiettivo è di genare rendimento assoluto nel tempo, e non ‘in ogni momento’ come spesso promettono (in molti casi senza poi riuscire a farlo) gli hedge fund”. La copertura valutaria è in Euro ma i rischi di cambio sono assunti solo in misura gestibile. La selezione dei titoli avviene nell’ambito di un rigoroso processo di ricerca e analisi fondamentale, realizzata internamente dagli analisti del team di gestione. A ciò si somma l’analisi di sostenibilità degli emittenti, integrata grazie a modelli ESG proprietari. Un processo completato dall’attività di engagement e l’esercizio dei diritti di voto. Il portafoglio del fondo è altamente diversificato è attualmente detiene 280 obbligazioni di circa 100 emittenti.

Update del portafoglio Nell’ultimo mese la duration del fondo è stata aumentata con una strategia ‘barbell’ principalmente accrescendo l’esposizione alle obbligazioni statunitensi indicizzate all'inflazione con scadenze lunghe, mentre il resto del portafoglio è posizionato sulla parte breve della curva. Grazie ai titoli inflation linked, in questo scenario di mercato in costante evoluzione, l’esperto punta a proteggersi da nuove possibili sorprese al rialzo di un’inflazione che seppur in rallentamento, rimane elevata. “Se i rendimenti dei bond salissero ancora di più da qui in poi, ciò non potrebbe accadere senza nuovi rialzi dell’inflazione”, dice il portfolio director. “Invece nello scenario in cui tutto rimane invariato come ora, ovvero con un rallentamento in parallelo di crescita e inflazione ma senza una recessione, i rendimenti reali sarebbero comunque soddisfacenti. Infine, se si verificasse una recessione, si potrebbe comunque beneficiare del calo dei rendimenti nominali”, conclude l’esperto.