L’impact investing si fa largo tra le strategie ESG dei fondi pensione

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Kieran Wood (Unsplash)

Il 22% dei fondi pensione in Nord America, Europa, Asia e Australia ha già implementato o sta implementando strategie di impact investing. È quanto emerge dallo studio di DWS e Create-Research “Impact Investing 2.0 - Advancing into public markets”, che ha interrogato 50 tra i maggiori fondi pensione mondiali con un patrimonio complessivo in gestione di 3.300 miliardi di euro (a luglio 2022). Dalla survey emerge inoltre che circa il 28% degli investitori istituzionali interpellati prevede di integrare nei propri portafogli indici incentrati sull'impact investing nei prossimi tre anni.

L’avanzata dell’impact investing

L’impact investing rientra tra le strategie ESG e si riferisce alle forme di investimento con un obiettivo sociale e/o ambientale oltre a un ritorno finanziario. Secondo quanto emerge dalla ricerca, l’avanzata di questa strategia di investimento sarebbe guidata da due impulsi fondamentali: per raggiungere l'obiettivo globale di zero emissioni entro il 2050, saranno probabilmente necessari investimenti per 100 mila miliardi di dollari; e per attuare i 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) delle Nazioni Unite entro il 2030, sarà necessaria una spesa annuale compresa tra i 5 mila i 7 mila miliardi. I mercati privati non possono raccogliere questi capitali da soli a causa della loro limitata scalabilità. Tuttavia, gli strumenti quotati in borsa, come i fondi e gli ETF, offrono la scala e la portata necessarie per mobilitare i capitali richiesti.

Source: CREATE-Research Survey 2022

Da tematico a impact

Un altro elemento emerso dal sondaggio riguarda l’interesse per i fondi tematici che evolverà nel tempo verso l'impact investing. Lo conferma il 58% degli intervistati, mentre il 64% ritiene che l'obiettivo del net zero favorirà l'impact investing, il 54% si aspetta che gli SDG forniscano nuove opportunità. Il 28% dei fondi pensione, come anticipato,  prevede di utilizzare gli indici SDG, quelli allineati a Parigi e quelli relativi alla transizione climatica dell'UE nei prossimi tre anni. Lo studio, ha dichiarato Simon Klein, global head of passive sales di DWS, "dimostra che gli ETF e i mandati passivi possono fare la differenza nell'aiutare l'impact investing ad affermarsi su vasta scala. Stiamo già riscontrando una forte domanda da parte di investitori privati e istituzionali per indici che formulano obiettivi concreti – conclude –, e amplieremo ulteriormente i nostri sforzi in questo settore".