View di lungo termine, seguire il gregge?

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Jeffrey Schulze, CFA, Director, Investment Strategist, ClearBridge Investments, Franklin Templeton

Contributo a cura di Jeffrey Schulze, CFA, director, Investment Strategist, ClearBridge Investments, Franklin Templeton. Contenuto sponsorizzato

In natura, gli animali imparano che per sopravvivere bisogna seguire il gregge in alcuni momenti e allontanarsene in altri. Anche gli investitori devono apprendere questa lezione; certe volte può essere utile seguire un gruppo più numeroso e altre può convenire seguire un percorso individuale. Nelle fasi iniziali e intermedie di un’espansione economica, correre con il gregge può essere remunerativo e sicuro.

Con l’arrivo della ripresa, alcuni investitori potrebbero essere tentati di fermarsi, temendo il profilarsi di una bolla. Visto che attualmente l’indice S&P 500 è scambiato a 22,5 x gli utili attesi, molti temono un surriscaldamento del mercato. È importante sottolineare che un aumento dei multipli patrimoniali non è raro nelle fasi iniziali di un’espansione economica. Una volta superato il punto più basso della recessione, durante il rally iniziale del mercato (circa nove mesi) i rendimenti di mercato tendono ad essere trainati dai multipli P/E, in quanto gli investitori prevedono un successivo rimbalzo degli utili.

Man mano che la ripresa matura nei due anni successivi, interviene la dinamica opposta, con una compressione dei multipli a fronte di una più solida crescita degli utili. In altre parole, durante questa seconda fase del rally gli utili contribuiscono in genere per oltre il 100% ai rendimenti azionari e la flessione dei P/E incide in misura marginale sui rendimenti.

Con l’ingresso nel 2021 e poi nel 2022, ci aspettiamo che si ripeta questo stesso schema; tuttavia, i multipli potrebbero rimanere storicamente elevati. Le valutazioni sono attualmente elevate, in parte perché gli investitori hanno correttamente fiutato la nascente ripresa economica. Le misure di stimolo (sia monetarie che fiscali) senza precedenti hanno fatto saltare il tipico processo di discesa ai minimi e ripartenza, in quanto i responsabili politici hanno formulato una risposta che ha rapidamente posto fine alla crisi economica e sostenuto l’inversione di rotta dei mercati finanziari.

La portata di questo progresso è stata costantemente monitorata dal ClearBridge Recovery Dashboard (Figura 1), che dalla fine del secondo trimestre esprime un segnale verde di espansione generale. Nell’insieme il dashboard continua a segnalare una certa forza sotto l’apparenza, che ha trovato conferma a dicembre. L’economia e i mercati hanno avviato una chiara e robusta inversione di rotta: l’S&P 500 è salito del 67,9% dai minimi e il PIL del terzo trimestre è cresciuto del 33,4%. Sarà dunque l’ultimo trimestre di aggiornamenti per il ClearBridge Recovery Dashboard.

Figura 1: ClearBridge Recovery Dashboard

Dati al 31 dicembre 2020. Fonte: FactSet, Bloomberg, Conference Board, Census Bureau, Federal Reserve, FRBPA, Chicago Fed, ISM, Dept. of Labor, Bloomberg/Barclays, AAII, Investors Intelligence e Moody’s.

Il maggior consenso circa la fine della recessione ha già iniziato a spostare l’attenzione degli investitori verso l’inizio del prossimo ciclo ribassista, e c’è chi teme una recessione a W nel 2021. La crescita economica sembra rallentare negli Stati Uniti, poiché l’aumento dei contagi da COVID-19 ha fatto inasprire le regole di distanziamento sociale e le restrizioni alle attività economiche. Questa debolezza emerge per esempio dal numero di persone in cerca di primo impiego, che nelle ultime settimane ha risentito del più basso aumento dei posti di lavoro dalla ripresa di novembre.

Di conseguenza, stiamo reintroducendo il ClearBridge Recession Risk Dashboard, che a nostro giudizio è il più appropriato per interpretare l’andamento del 2021. Il Recession Risk Dashboard (Figura 2) è un gruppo di 12 indicatori che esaminano lo stato di salute dell’economia statunitense e le probabilità di una recessione. Il dashboard monitora i data point concentrandosi su tre linee di demarcazione economica per rilevare eventuali spinte recessive: andamento dei consumi, attività economica e stress finanziario. Attualmente, il segnale verde generale sta indicando un’espansione, così come sette dei 12 indicatori sottostanti. Dei rimanenti cinque indicatori, tre sono gialli e due rossi.

Forse senza sorpresa, al momento tutti e tre gli indicatori di stress finanziario sono verdi e il Goldman Sachs Financial Conditions Index segna il suo livello record. Dato il segnale verde generale del dashboard e il continuo miglioramento sotto l’apparenza, crediamo che l’attuale correzione non nasconda sorprese e che l’economia statunitense dovrebbe riuscire a reggere la turbolenza invernale del COVID-19.

Figura 2: ClearBridge Recession Risk Dashboard

Dati al 31 dicembre 2020. Fonte: BLS, Federal Reserve, Census Bureau, ISM, BEA, American Chemistry Council, American Trucking Association, Conference Board e Bloomberg. Il ClearBridge Recession Risk Dashboard è stato creato nel gennaio 2016. I riferimenti ai segnali che avrebbe generato negli anni precedenti al gennaio 2016 si basano sul modo all’epoca utilizzato per riportare i dati sottostanti negli indicatori dei componenti.

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