Tre professionisti della fund selection si confrontano sugli indicatori chiave del processo di selezione di questi strumenti finanziari. Brice Perin, head Convertibles, presenta la strategia di LBP AM per beneficiare di questa asset class.
Unisciti a FundsPeople, la community con oltre 200.000 professionisti dell'asset management. Accedi a tutti i nostri servizi esclusivi: newsletter giornaliera, breaking news, archivio riviste mensili, speciali e libri.
Un team ben strutturato e dedicato, la capacità di generare nel tempo rendimenti persistenti e un solido approccio ESG. Sono questi tre dei criteri chiave che guidano i fund selector nella scelta dei fondi sulle obbligazioni convertibili. Un asset class alternativa, a metà tra bond e azioni, che nell’attuale contesto di tassi in rialzo è entrata nel radar degli investitori. “Le strategie sulle convertibili sono presenti sia nei nostri portafogli obbligazionari in posizioni satellite, sia nei portafogli multi asset”, spiega Cinzia Schininà, portfolio manager del team Multimanager Investments di Eurizon Capital, tra gli ospiti dell’ultimo Special di FundsPeople Channel con LBP Asset Management. “Questi strumenti hanno il vantaggio di presentare una bassa duration, una partecipazione all’upside dell’equity e la loro convessità è particolarmente adatta in periodi come quello attuale di volatilità sui tassi”, dice l’esperta.
In Kairos le convertibili sono inserite in portafogli multi manager a rendimento assoluto. “In generale per tutte le asset class il perno della nostra attività di selezione di fondi è il concetto di vantaggio competitivo di un gestore”, dice il portfolio manager Moreno Tatangelo. “Il nostro processo avviene in un lungo periodo di tempo in cui incontriamo diversi gestori per capire quel sia il loro vantaggio competitivo rispetto ai peer”, continua il professionista. “Nel caso delle convertibili, inoltre, riteniamo che un team ben strutturato e dedicato a questo tipo di asset class è particolarmente importante. Anche perché siamo in presenza di un asset class in cui le relazioni, sia con le società emittenti e sia con i desk bancari che si occupano delle emissioni, permettano di avere un vantaggio in termini di allocazioni e di conseguenza di rendimento della strategia”, osserva.
“La flessibilità e la possibilità di customizzare le strategie sono determinanti per noi che lavoriamo per clienti assicurativi”, spiega Gianluca Michienzi, fund selector di Generali Multi Manager Solutions di Generali A&WM. “Un aspetto primario della nostra attività di selezione è la persistenza della performace di un gestore. Inoltre, per le convertitili poniamo attenzione su come il gestore si sia comportato in momenti di variazione di tassi e di volatilità. Sono queste, infatti, le fasi di mercato in cui il comparto delle convertibili offre all’investitore i benefici maggiori. Ed è questo perciò il focus in più che aggiungiamo per le convertibili al nostro tradizionale processo di selezione”, dice Michiezi che conclude: “Anche la sostenibilità nelle attività di fund selection ha una rilevanza centrale, con dei requisiti minimi dei fondi per entrare nell’universo investibile. Questi ad esempio possono essere il disporre di un label SRI o della classificazione SFDR”.
“I team di gestione di LBP AM – che gestiscano azioni, obbligazioni o convertibili – cosi come i desk di analisti finanziari ed extra-finanziari, incontrano regolarmente gli emittenti, il ché ci permette di aggregare un gran numero d’indicatori”, aggiunge Brice Perin, head of Convertibles di LBP AM.
“Monitoriamo più di 10.000 titoli, sulla base dei dati da noi raccolti ma anche su quelli forniti dai diversi info provider. Gli incontri con le società sono anche l’occasione per attuare la nostra politica di engagement che mira ad avere un impatto su diversi temi come la biodiversità, l’inquinamento ed i diritti umani”, spiega. “Il portafoglio del fondo LBPAM ISR Convertibles Monde comprende un centinaio di linee. Questo ci permette di esprimere le nostre convinzioni evitando però che il rischio specifico di uno o più titoli possano compromettere la performance complessiva del fondo”, continua l’esperto. “Inoltre, adeguiamo regolarmente le nostre posizioni in base alle condizioni di mercato. Una buona gestione del rischio implica necessariamente una gestione dinamica del portafoglio, ribilanciamenti regolari della sensibilità e l’adeguamento dell’esposizione in titoli e prodotti derivati”, conclude.
Qui il video con gli interventi completi dei fund selector ospiti di Special di FundsPeople Channel.