Strategie di investimento per intercettare i trend di domani

“Cerchiamo di basarci su trend strutturali che offrono tassi di crescita ben superiori alla media globale”, spiega Mattia Rossetti, responsabile Financial Advisory di Ersel. All’interno di questi temi, secondo l’esperto, “la tecnologia assume un ruolo rilevante”. Quanto al metodo di aggiornamento di Ersel, Rossetti sottolinea: “Abbiamo delle sinergie con la nostra SGR. Incontri e condivisioni tra gestori, analisti, ed esperti di settore creano un comitato scientifico che somma le competenze dei ‘tecnici della finanza’ e degli ‘specialisti tecnici e industriali’. Attraverso questo processo lavoriamo all’interno di tre principali trend: digitale, ambiente e salute”. Tre direzioni di investimento da cui si dirama l’analisi specifica degli strumenti finanziari. “Questo gruppo di esperti identifica i sottotrend collegati, ad esempio l’intelligenza artificiale, la diagnostica o il quantum computing. La velocità di calcolo è un elemento che ci accompagnerà per i prossimi anni sicuramente, e impatterà su diversi indicatori di crescita economica, non solo relativi alle singole società”, conclude Rossetti.

Sono numerose le società che si avvalgono di un contributo combinato di esperti con diverse specificità. “Per identificare i macro temi di domani abbiamo un dialogo continuo non solo con i tecnici del settore finanziario, ma anche con gli specialisti delle diverse tematiche, che ci aiutano a capire la possibile evoluzione di ogni settore con competenze specifiche”, sottolinea in questo senso  Enrico Camerini, head of Fund Buyer business Italy, Credit Suisse AM. “Guardando all’intelligenza artificiale, ad esempio, sono state riscontrate applicazioni inaspettate e cambiamenti molto rapidi. Per questo è necessario un confronto con il maggior numero di esperti. Raccogliamo numerose informazioni per intercettare le migliori opportunità di ogni tema”, ricorda Camerini.

L’individuazione delle tematiche d’investimento “nasce dal confronto costante e direi giornaliero tra i vari team che compongono la nostra Direzione Investimenti”, afferma Francesca Cordella, responsabile Gestioni Alta Gamma di Banca Patrimoni Sella & C. “Solitamente all’analisi di contesto di tipo più quali-quantitativo (penso al tema della silver economy o alla tematica più ampia ESG) si unisce l’analisi micro che parte da singole storie di aziende con modelli di business che anticipano futuri trend”, prosegue Cordella, ricordando che “il processo di analisi sulle tematiche di investimento è dinamico e nel momento in cui si traduce nella scelta degli strumenti si integra con le metriche tradizionali della fund selection e cioè: la qualità dei team di gestione, le performance nel tempo, la volatilità”. Quanto ai temi nello specifico, l’esperta ricorda: “I trend che riteniamo interessanti sono presenti ad esempio nel nostro comparto Macrotrend nel quale la selezione delle  singole strategie presenti parte dall’identificazione di alcuni trend secolari come ad esempio lo sviluppo di nuove tecnologie alla base di qualsiasi innovazione e qualunque settore, la cybersecurity ,l’analisi dei big data, il tema dell’urbanizzazione, l’incremento demografico e l’invecchiamento della popolazione, il climate change e lo sviluppo di fonti rinnovabili, il cambiamento delle abitudini dei consumatori e si traducono in singole strategie molto diversificate per cercare di fronteggiare anche i periodi di forte rotazione settoriale”.

Un metodo rigoroso, seguito anche dal team Multi-Manager Anima, che “ha sviluppato alcuni modelli e strumenti utili ad analizzare i principali temi di mercato, sia in termini di caratteristiche fondamentali dei vari temi, che rispetto agli strumenti attraverso cui implementare tali temi”, rimarca Nicola Tommasini, head of Fund Research and portfolio manager di Anima SGR. Inizialmente” tendiamo a escludere temi troppo specifici, preferendo quelli che danno un'esposizione a più settori. Evitiamo tematiche con un'esposizione eccessiva a un fattore growth, per ragioni di equilibrio e bilanciamento di portafoglio rispetto agli stili e ai fattori macro”, continua l’esperto. “Rispettando questi criteri di partenza, cerchiamo di capire quali sono le principali potenzialità di lungo periodo a livello top down, anche con gli input dei team specializzati sull’azionario di Anima. Il team di fund selection verifica successivamente le caratteristiche fondamentali dei principali indici che danno esposizione ai temi identificati, in termini di valutazione, esposizione settoriale, geografica, oppure il tema viene approfondito attraverso il confrontao con i gestori tematici attivi”, aggiunge Tommasini. “Al momento, a livello di tematiche di mercato, riteniamo interessanti  quelle legate all'invecchiamento della popolazione, in ambito Tech, Robotics ed Artificial Intelligence e, con un’ottica di medio lungo periodo,  i temi legati al climate change, tema per il quale stiamo selezionando fondi attivi che danno esposizione ai beni e servizi che supportano la riduzione di emissioni di gas serra”, conclude Tommasini.

Come si identificano i temi e le migliori opportunità d’investimento in questo segmento? Per Andrea Semino, head of Index & ETFs Sales Italy di Credit Suisse AM, il cuore dell'investimento tematico “riguarda la capacità di trovare un tema che sia secolare, pervasivo e che trascenda le classificazioni tradizionali, come ad esempio raggruppamenti per settore o Paese”. In Credit Suisse “abbiamo un approccio basato sulla purezza, quindi la nostra regola di massima è investire in società che abbiano almeno la metà dei loro ricavi generati dal tema o dalla sotto industria che abbiamo individuato. Questo comporta una costruzione di portafoglio piuttosto concentrata, che racchiude tra i 60 e 40 titoli, molto spesso società abbastanza giovani quindi small e mid-cap”, aggiunge Semino. “Cerchiamo al contrario di non investire nei conglomerati, che per le loro caratteristiche potenzialmente potrebbero entrare in qualsiasi portafoglio tematico. Questo perché i conglomerati sono spesso soggetti ad andamenti del mercato che non sono così rilevanti rispetto al singolo tema individuato, oltre che per limitare la cross correlazione tra portafogli tematici”, conclude il professionista.