L'ultima ricerca di EFAMA mostra che il costo medio del prodotto degli UCITS azionari attivi e passivi disponibili per gli investitori retail è sceso rispettivamente all'1,04% e allo 0,27% nel 2022.
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Cosa influenza il costo che pagano gli investitori quando si approcciano un fondo? A questa domanda cerca di rispondere l'European Fund and Asset Management Association (EFAMA) che ha pubblicato un nuovo numero dal titolo "The cost of UCITS available to retail investors - key determinants based on clean share classes". Come si legge nella nota, il rapporto approfondisce i fattori principali che incidono sul costo sostenuto dagli investitori retail in fondi azionari e obbligazionari. Si concentra sul costo delle asset class "pulite", ossia il prezzo pagato dagli investitori al dettaglio al netto dei costi di distribuzione e di consulenza.
I risultati principali
Il costo medio degli UCITS azionari e obbligazionari destinati agli investitori al dettaglio (a cui si faceva riferimento prima) ha continuato a diminuire negli ultimi anni. Questa tendenza può essere attribuita all'aumento degli investimenti passivi, alla crescente trasparenza dei costi e ai progressi tecnologici che hanno ridotto i costi operativi.
La dimensione dei fondi è un fattore cruciale che influenza i costi. Le classi di azioni più grandi presentano costi medi relativamente più bassi rispetto a quelle più piccole in tutte le sottocategorie. Questo è attribuito alle economie di scala che consentono ai fondi di distribuire i costi fissi su una base di attivi più ampia.
Mentre il costo medio semplice delle classi di azioni degli UCITS risulta inferiore a quello dei fondi comuni di investimento statunitensi, il costo medio ponderato per le attività dei fondi comuni di investimento statunitensi è significativamente più basso. Questa discrepanza può essere attribuita alle dimensioni e all'elevato grado di integrazione del mercato statunitense dei fondi comuni d'investimento, che consentono ai gestori di sfruttare una base di clienti considerevole e di realizzare sostanziali economie di scala.
Le asset class più recenti tendono a sostenere costi inferiori. Non avendo un track record di performance consolidato, i fondi più recenti spesso applicano commissioni più basse per attirare gli investitori.
Infine, oltre alle dimensioni, anche fattori come la strategia d'investimento e l'orientamento geografico incidono sui costi dei fondi. I fondi che investono in specifiche classi di attività o regioni geografiche possono comportare costi di ricerca più elevati.
La tabella che segue riporta la dimensione media delle asset class grandi e piccole oggetto di questo rapporto, nonché i livelli di patrimonio netto ("soglie") oltre i quali le asset class sono classificate come grandi.
"La nostra analisi dettagliata, incentrata sulle asset class retail "pulite", mostra che la dimensione del fondo è un importante fattore determinante dei costi e che i fondi più recenti tendono ad avere costi più bassi", dice Vera Jotanovic, economista senior di EFAMA. "Bernard Delbecque, senior director di EFAMA, le fa eco :"Il rapporto evidenzia che le differenze di costo tra le varie categorie di fondi sono modeste, soprattutto se paragonate alle differenze di rendimento netto. Questa evidenza ha due importanti implicazioni: in primo luogo, conferma che il costo da solo non dovrebbe dettare la selezione dei fondi; in secondo luogo, sottolinea i potenziali vantaggi per gli investitori retail nel richiedere una consulenza finanziaria per facilitare un processo decisionale di investimento ben informato", conclude.