Uno scenario a supporto dell’high yield

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Philippe Noyard e Nicolas Jullien, global head of Credit e head of High Yield & Credit Arbitrage di Candriam

Sono diversi i fattori a supporto del segmento obbligazionario high yield: la crescita economica bassa, il ciclo economico debole e l’inflazione contenuta. Il tutto è condito dall’incertezza geopolitica relativa alla Brexit in Europa e alla trade war oltreoceano. Questi elementi hanno spinto le principali Banche centrali ad una brusca inversione di rotta, assumendo un atteggiamento estremamente accomodante, che ha determinato un importante rally sul mercato fixed income.

“Il cambiamento di tono adottato dalla FED e il calo dei tassi di interesse negli Stati Uniti è chiaramente positivo per l’asset class high yield. Al momento, il mercato prezza un altro taglio dei tassi entro la fine dell'anno, dopo i due di luglio e settembre”, commentano Philippe Noyard, global head of Credit/Deputy global head of Fixed income, e Nicolas Jullien, head of High Yield & Credit Arbitrage/Deputy global head of Credit di CANDRIAM. “Inoltre l’asset class ha beneficiato fino ad ora anche di fattori tecnici solidi, con forti afflussi nei primi 9 mesi dell'anno (+6,8 miliardi di euro YTD per l’asset class euro high yield e +15,5 miliardi di dollari YTD per quella USA), che hanno portato grandi disponibilità di cassa ai fondi high yield. Assistiamo inoltre ad un'attività limitata nel mercato primario, e sono attesi alcuni importanti riscatti anticipati”, aggiungono.

Nonostante permangano i fattori di supporto, i due esperti rimangono ancora costruttivi, ma prudenti nel medio termine sull’high yield in Europa e in USA. “Infatti, sebbene le Banche centrali abbiano confermato il ritorno a politiche monetarie accomodanti, la situazione macroeconomica rimane comunque ancora molto incerta”, spiegano.

Entrambi gestiscono il fondo, con doppio rating Funds People Preferito dagli analisti e Blockbuster, Candriam Bonds Credit Opportunities. Il fondo obbligazionario long-short si pone l’obiettivo di cogliere le migliori opportunità offerte dai mercati creditizi attraverso una gestione attiva e flessibile, basata su forti convinzioni e su un controllo disciplinato del rischio. Mira infatti a raggiungere un rendimento del 3%, mantenendo una volatilità target inferiore al 5%.

La fine del ciclo rende tutti più cauti. I gestori preferiscono per il momento settori difensivi, soprattutto nei Paesi chiave in Europa e negli Stati Uniti, mantenendo un livello di selettività molto elevato. L'esposizione creditizia netta del fondo è pari al 56%, con una duration di 1 anno e un rating medio di BB+. “La selettività rimane fondamentale in questo contesto di mercato. Provvediamo infine a una copertura significativa del credito attraverso total return swaps high yield e investment grade”, concludono Noyard e Jullien.