Update del Jupiter Dynamic Bond. Approccio barbell in un contesto volatile

Richards Bezalel News
Harry Richards e Ariel Bezalel, foto concessa (Jupiter AM)

Regna l’incertezza sui mercati. Le tensioni geopolitiche globali sono tornate sulla scena con il conflitto in Ucraina. E sul piano economico l’aumento del prezzo delle materie prime per la guerra spinge al rialzo un’inflazione già al di sopra dei livelli a cui eravamo abituati nel pre Covid. Le banche centrali si trovano in una posizione difficile e sembrano aver poco spazio di manovra per agire sui tassi e contrastare l’inflazione. E tutto ciò si traduce in una maggiore volatilità. “Ci aspettiamo che per il momento l’obbligazionario rimanga volatile”, avvertono Ariel Bezalel head of Strategy e Harry Richards, fund manager sul reddito fisso di Jupiter AM. “La maggior parte delle pressioni inflazionistiche che stiamo vedendo sono ancora una conseguenza della pandemia, dei problemi nelle catene di approvvigionamento e della riduzione della forza lavoro, in particolare negli Stati Uniti”, dicono. “I dati ci stanno mostrando che alcune di queste pressioni si stanno allentando ma siamo consapevoli che l'invasione russa dell'Ucraina aumenti il rischio di inflazione nel settore energetico e agricolo (Russia e Ucraina producono più del 20% del grano mondiale)”, osservano.

Secondo i due manager di Jupiter AM per ora la crescita rimane solida. Ma verso la metà dell'anno potrebbero sorgere le prime criticità: “La riduzione delle scorte, della spesa fiscale e di quella per beni durevoli, l’aumento dei prezzi dell'energia e le conseguenze di una crescita più lenta in Cina potrebbero essere dei fattori di rallentamento”, analizzano. “La Fed si sta affrettando a inasprire la propria politica monetaria con aumenti dei tassi e riduzioni di bilancio. E anche la BCE sta iniziando a pensare ad un irrigidimento della politica monetaria”, continuano. “Tuttavia, il deterioramento delle condizioni demografiche (soprattutto in Cina) e i livelli estremi di debito secondo noi rappresentano dei limiti all’aumento eccessivo dei tassi di interesse”, aggiungono. “Mentre ci muoviamo verso la metà dell'anno, prevediamo quindi una politica più restrittiva e il deterioramento dei fondamentali che porteranno a una maggiore volatilità degli asset rischiosi. Ma la Fed sarà infine costretta a prendere una posizione più accomodante”, concludono.

Posizionamento del portafoglio

Bezalel e Richards gestiscono una strategia di successo sul reddito fisso globale, il Jupiter Dynamic Bond Fund, un prodotto molto apprezzato dagli investitori e che quest’anno ha ottenuto il Rating FundsPeople+. In questa fase di forte volatilità per conseguire l’obiettivo di un reddito elevato tramite investimenti in bond i due gestori fanno leva sull’approccio "barbell" alla base fondo. Combinano un'esposizione relativamente elevata all'high yield (poco più della metà del portafoglio totale) e una duration di circa cinque anni e mezzo.

“Nel lungo termine, pensiamo che la politica rimarrà accomodante e che i tassi di default rimarranno bassi, quindi guardiamo con interesse all’high yield, anche se politiche più restrittive e incertezza sulla crescita nel breve termine potranno causare volatilità nell’asset class”, spiegano. La loro preferenza è per il credito high yield con scadenza più breve (metà del portafoglio HY scadrà nei prossimi 12 mesi), con una propensione verso situazioni speciali e settori conservativi.

“Ciò significa che il nostro high yield dovrebbe continuare a sovraperformare il mercato in generale durante questo periodo di volatilità, fornendoci liquidità da reinvestire a livelli più vantaggiosi”, avvertono. “La duration del portafoglio diversifica l'high yield e ci aspettiamo che sia anche una fonte di generazione dell’alfa man mano che i tassi diminuiranno nel corso dell'anno”, prevedono. Altrove i gestori continuano a detenere un basso livello di obbligazioni con rating investment grade. “Siamo relativamente sottopesati nei mercati emergenti, ma poiché vediamo una minore pressione al rialzo sul dollaro e poiché molti Paesi emergenti hanno già inasprito la politica in modo sostanziale, stiamo trovando interessanti fonti di valore in alcune valute locali e abbiamo apportato alcune piccole aggiunte in questo ambito”, spiegano.  “Continuiamo a preferire i titoli di Stato cinesi, che offrono un solido rendimento corretto per il rischio”, avvertono.

L’approccio d’investimento flessibile e senza vincoli di benchmark del fondo punta a mantenere un equilibrio tra rischio macro e rischio di credito. E questo può fare la differenza in un contesto di grande cambiamento delle variabili macro economiche in gioco come quello attuale. “Il 2022 sta già dimostrando il valore di questo approccio”, avvertono i due gestori. “Una politica più restrittiva e una crescita in calo stanno già mettendo sotto pressione gli spread e non è un buon momento per detenere molto beta nel credito”, analizzano. “Un approccio attivo di investimento solo in emittenti che conosciamo e in cui vediamo una valutazione errata del rischio o un catalizzatore per il deleveraging sta sostanzialmente sovraperformando il mercato in generale durante il sell off e ci sta fornendo liquidità da reinvestire in high yield quando gli spread diventeranno più interessanti”, evidenziano.

Il nuovo Jupiter Dynamic Bond ESG

Recentemente Jupiter AM ha lanciato la versione ESG del Jupiter Dynamic Bond, che già di per sé nella selezione bottom-up dei titoli prende in considerazione i criteri ESG. Entrambi i fondi seguono lo stesso processo di investimento e hanno caratteristiche top-down sostanzialmente simili. Ma la nuova soluzione è diversa dal fondo originale, promuovendo esplicitamente caratteristiche ESG. Tra queste il passaggio al Net Zero e un'agenda positiva per gli stakeholder, con esclusioni più rigorose per gli emittenti che entrano nel portafoglio. “Per noi è come un fondo ‘articolo 8 +’”, spiegano. “Investiamo in aziende in cui vediamo un chiaro impegno verso le zero emissioni e la volontà di impegnarsi con noi in questa transizione", concludono.