Il BTp si sta muovendo. Ecco cosa ne pensano i gestori italiani

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I rendimenti dei BTp decennali sono arrivati a toccare l’1,70%, in ribasso di quasi 13 punti base. I BTp biennali invece, sono scesi sotto zero, precisamente a -0,03%

La buone performance del BTp degli ultimi giorni riflettono la decisione da parte della BCE di non aprire la procedura di infrazione nei confronti dell’Italia e la reazione positiva dei mercati all’annuncio della Lagarde come futuro presidente della BCE. 

Il rally in atto sul BTp è sostenuto da due importanti fattori il cui monitoraggio è fondamentale per capire la tenuta del trend: “il primo legato alla percezione che il rischio relativo alla procedura di infrazione stia rientrando, il secondo fattore ancora più significativo riguarda il ritorno alla caccia allo yield degli investitori spinti dai recenti toni accomodanti delle banche centrali”, spiega Fabio Luigi Caon, fund selector per la parte obbligazionaria di Symphonia SGR. “Ci troviamo in un contesto in cui i BTp rientravano tra gli asset a maggior premio nel panorama internazionale laddove il Bund tedesco è tornato ad avere uno yield negativo”.

"Questa sorta di tregua fra l'Italia e la Commissione Europea in vista della Finanziaria 2020 da approvare in autunno rende il debito pubblico italiano appetibile in un contesto di tassi di interesse negativi per le politiche monetarie ultra espansive delle Banche centrali globali, spiega Valentino Gori, responsabile Bond Zenit SGR."

Lorenzo Portelli, deputy head of Macroeconomics & Strategy di Amundi SGR, sostiene che le recenti decisioni del governo e la testimonianza del Presidente della Repubblica, rimarcando la solidità dei fondamentali dell’economia italiana, testimoniano già la volontà di tutti di evitare la procedura di infrazione. “Va sottolineato che i livelli dello spread dell’ultimo anno non riflettevano i fondamentali economici del paese ma scontavano più un premio al rischio politico percepito dal mercato e di recente hanno fornita un’ottima opportunità di acquisto vista l’euforia sui mercati generata dalle banche centrali molto accomodanti”.

Le banche centrali hanno cambiato decisamente registro. “Powell ha espresso in modo molto efficace l’approccio: meglio prevenire con dosaggi bassi che curare con interventi pesanti”, ricorda Federico Mosca, responsabile Investimenti Multiasset di Arca Fondi SGR. “Inoltre, il governo Italiano ha, per il momento, optato per toni più costruttivi e la politica europea vuole riprendere il confronto con l’Italia quando ci sarà da discutere su un documento più importante e programmatico come la legge di bilancio. In un contesto decisamente risk-on anche l’investitore più scettico riduce le posizioni corte sull’Italia”. 

Non scordiamoci però che sono considerazioni tecniche, contingenti. Le vulnerabilità sono ancora tutte da affrontare.