Gli investitori wholesale italiani guardano con interesse ai fattori ESG e agli emergenti

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Michel Engels, Unsplash

Secondo la maggior parte degli investitori italiani wholesale i megatrend guideranno gli investimenti e la composizione dei portafogli dei prossimi tre o cinque anni. Ne è persuasa una percentuale impressionante, pari al 97% ( 93% a livello europeo). In particolare, il 77% (66% il dato europeo) si aspetta che il megatrend più investibile sia quello del cambiamento climatico e della scarsità delle risorse, seguito dai progressi tecnologici (66% vs 63% a livello europeo).

A rivelare questi dati è un’indagine condotta con il coinvolgimento di oltre 500 fund buyer, consulenti e wealth manager europei, di cui 103 italiani, commissionata da RBC Asset Management. Secondo quanto riportato dalla ricerca, gli investitori wholesale italiani si aspettano che l’ammontare di capitali che andrà a confluire negli investimenti sostenibili e a impatto continuerà a crescere, con il 70% di loro (75% tra i rispondenti europei) che dichiara che nei prossimi 3-5 anni allocherà più asset sui fondi basati su criteri ESG espliciti. Proprio per questa ragione, questa tipologia di investitore prevede di aumentare l’allocazione ESG nei prossimi 3-5 anni del 20% in media, in linea con il dato europeo.

Cina e mercati emergenti sotto la lente

Altre evidenze che emergono dalla ricerca sottolineano l'importanza dei mercati emergenti e in particolar modo della Cina. Quasi metà degli investitori wholesale italiani, 42% (32% a livello europeo) si aspetta che sarà il dragone a registrare il rally azionario più ampio nei prossimi 5 anni, seguita dal Nordamerica (24% vs 30% europeo) e dall’Europa occidentale (23% vs 15% europeo).

Tra i piani degli investitori italiani c'è anche quello di incrementare l’allocazione sui mercati emergenti, con una maggioranza preponderante pari al 93% (83% in Europa) che dichiara di credere che tali mercati siano avviati verso un periodo di crescita nei prossimi 5 anni. Un dato singolare se si pensa alle performance relativamente deludenti degli ultimi anni.

Quali sono dunque i mercati emergenti più investibili durante la ripresa dalla pandemia secondo gli investitori italiani? L’Europa centrale e orientale si posiziona al primo posto con il 57%, seguita da Asia ex-Cina (54%) e Cina (45%). Secondo i dati a livello europeo invece, il primo posto va all’Asia ex-Cina con il 60%, seguita da Europa centrale ed orientale (53%) e dalla Cina (36%).

Un approccio globale

Spicca, tra tutti, un approccio globale alla selezione dei fondi di investimento. Il 37% degli investitori wholesale italiani intende adottare questo tipo di approccio nei prossimi anni (questa percentuale in Europa scende al 31%), mentre il 26% (22% il dato europeo) intende adottare un approccio europeo. Infine, tre quarti (76% vs 75% europeo) degli investitori wholesale segnala una preferenza per i fondi a gestione attiva rispetto ai prodotti passivi.

"Nonostante la crescita significativa dei fondi di investimento passivi a cui abbiamo assistito negli ultimi anni, uno dei punti salienti emersi da questa indagine è l’appetito degli investitori wholesale europei per le considerazioni ESG e i mercati emergenti. Siamo convinti che questi aspetti rappresenteranno un driver significativo per ‘un’era d’oro’ della gestione attiva. Questo trend è riflesso nei nostri risultati, con il 76% degli investitori wholesale europei che ha manifestato una preferenza per i fondi gestiti attivamente rispetto a quelli passivi" spiega Anthony Pickering, head of Business Development, EMEA e APAC di BlueBay e RBC Asset Management.