Trabattoni (UBP): "Non stravolgere i portafogli e aggiungere fonti di protezione"

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Luca Trabattoni, immagine ceduta (UBP)

Prudenza. Questa secondo Luca Trabattoni è la parola chiave da tenere bene a mente per affrontare l’attuale scenario di incertezza sui mercati. Prudenza che nelle scelte di portafoglio si traduce in un’attenzione per tutte le strategie per proteggere i portafogli. "I momenti più difficili per investire sono quelli di poca visibilità, quando si naviga a vista ed è complicato prendere decisioni", esordisce il country head of Italy and Mediterranean Countries di UBP che da oltre dieci anni è una figura portante del team italiano della banca privata svizzera. Il contesto attuale non è infatti dei più semplici. Lo scoppio del conflitto in Ucraina sembra aver portato le lancette dell’orologio della storia indietro nel tempo, in uno scenario che evoca gli anni della guerra fredda. Il mondo sembra di nuovo diviso in due aree di influenza distinte. Da una parte il blocco atlantico e la Russia dall’altra. Con la Cina che per ora non si è completamente schierata, pur avendo preso delle posizioni non ostili a Putin. Inoltre, questo ritorno sullo scenario macro economico del rischio geo politico è giunto in un momento già di per sé complesso. La pandemia ha lasciato in eredità agli investitori un’inflazione a cui non erano più abituati da decenni, causata da problemi sulle catene di fornitura globali non ancora del tutto risolti. Ma nonostante i molteplici venti contrari secondo Trabattoni delle decisioni a livello di portafoglio vanno comunque prese. E i punti di riferimento per orientarsi e mantenere la barra dritta dalla grande crisi finanziaria del 2008 a oggi sono rimasti gli stessi: le banche centrali e gli utili aziendali.

Banche centrali e utili aziendali sono il punto di riferimento

"Le banche centrali hanno sempre dimostrato di reagire alle varie crisi supportando l'economia, come è accaduto in ultimo con la pandemia", spiega il manager. "Anche se da inizio anno hanno assunto dei toni più hawkish, resteranno in una posizione di sostegno dei mercati", continua. "Probabilmente gli aumenti dei tassi saranno minori di quanto previsto. C’è ancora poca visibilità sui livelli a cui si assesterà l’inflazione e su quali saranno gli impatti del conflitto in Ucraina sulla crescita globale e sull’inflazione stessa", afferma. "Ad esempio, in Europa si parla già una crescita in rallentamento, a circa il 2,8% contro le precedenti proiezioni del 4,2%", evidenzia. "Per questo motivo al momento dal punto di vista di aree geografiche vediamo più in difficoltà i mercati europei, che sono più direttamente esposti al conflitto militare. Preferiamo invece gli Stati Uniti e indirettamente l’Inghilterra per via dell’esposizione che abbiamo a titoli legati alle materie prime, mentre sul Giappone siamo neutrali. Ma lo scenario è ancora tutto da decifrare e molto risulterà chiaro solo nei prossimi mesi", avverte.

L'altro punto di riferimento a cui guardare sono gli utili aziendali: "Ogni volta che si è in presenza di dichiarazioni di utili inferiori alle attese, i titoli soffrono parecchio. Viceversa le aziende che attestano utili superiori alle attese sono premiate. È accaduto anche nella correzione dei mercati dello scorso mese di gennaio, quando anche alcune big tech statunitensi hanno sperimentato forti ribassi", evidenzia. Perciò in questo momento di scarsa visibilità, l'indicazione di Trabattoni agli investitori è di "non stravolgere il portafoglio ma di aggiungere protezione", dice. A livello azionario il focus è sulle aziende più difensive: "Sono quelle con forti utili, basso livello di indebitamento e capacità di esercitare potere di prezzo, ovvero le aziende di qualità", spiega. Inoltre, nell’attuale contesto di inflazione reputa interessanti le aziende del settore delle utilities e delle commodities, che possono rappresentare una difesa dei portafogli nel breve termine. "E in generale anche gli investimenti ESG, se sorretti da solidi fondamentali, possono mitigare i rischi", aggiunge. Lato reddito fisso vengono privilegiate le strategie a breve termine, quelle che investono su floater legati all'inflazione o quelle che utilizzano gli indici di CDS per via della loro elevata liquidabilità.

Focus sulle strategie alternative

Altre strategie difensive per eccellenza sono le alternative: "Nel decennio appena trascorso e nel pre-pandemia non hanno regalato grandi soddisfazioni, perché in un mercato guidato dalle banche centrali l’atteggiamento da preferire negli investimenti è quello direzionale", dice. "Ma in una situazione come quella attuale sono tornate ad essere protagoniste, svolgendo la loro abituale funzione di copertura del portafoglio, con un interesse rinnovato per le strategie long/short sia sul credito che sull'equity", prosegue. "E infine anche le strategie sulle convertibili possono risultare vincenti. Così come i prodotti di investimento sull’oro", dice.

Anche gli investimenti alternativi puri sui mercati privati possono rappresentare una valida opportunità. Nell’ampio spettro delle soluzioni sui private markets Trabattoni indica l’asset class del real estate come particolarmente appetibile: "In questo segmento, abbiamo lanciato una strategia che investe in grandi immobili concessi in affitto a enti governativi di Francia, Germania e Benelux. Sono paesi con rating molto elevati e perciò con un rischio di credito ridotto. Si tratta di una strategia ‘evergreen’ e articolo 8 per la SFDR rivolta alla clientela istituzionale o private. All’interno di questa strategia è stata recentemente effettuata una prima importante acquisizione di un immobile in Francia", dice il country head.

2021: anno record per UBP

Il 2021 è stato un anno da incorniciare per UBP che ha chiuso con utili in crescita di oltre il 10% e con le due importanti acquisizioni di Millennium Banque Privée da Banco Commercial Portugues in Svizzera e delle attività di wealth management di Danske Bank International in Lussemburgo. "Avere alle spalle una banca privata che appartiene ad una famiglia è un nostro punto fondamentale di differenziazione dai competitor", spiega Trabattoni. "Ci garantisce grande stabilità, un orizzonte temporale di lungo periodo nella gestione e una continuità nelle scelte aziendali", dice. L’Italia è un mercato chiave nelle strategie di sviluppo commerciale della banca, in particolare per l’attività di asset management. "L’Italia è il Paese che ha raccolto più di tutti a livello di asset management lo scorso anno”, afferma. "Siamo cresciuti nella raccolta e nella diffusione delle nostre strategie, sia sul lato della clientela istituzionale e wholesales che sul collocamento retail”, aggiunge. "In contesti di mercato difficili, il fatto di poter contare su di una banca privata solida come UBP è un grande vantaggio", conclude.