Alcune riflessioni su quello che sta succedendo nei mercati del credito

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Marcelo Cidrack (Unsplash)

Gli scenari di recessione, l'inasprimento delle politiche monetarie e altri fattori di stress esogeni hanno innescato una ripresa della volatilità dei mercati obbligazionari sia in Europa che negli Stati Uniti. In effetti, i rendimenti obbligazionari degli Stati Uniti e dell'eurozona hanno subito forti oscillazioni nelle ultime settimane. Dopo aver toccato un picco al di sotto del 3,5%, il rendimento del decennale statunitense è sceso di quasi 70 punti base in un paio di giorni, tornando rapidamente al 3%. Ciò si riflette chiaramente nell'evoluzione degli indicatori di volatilità implicita dei mercati obbligazionari, che hanno raggiunto un picco negli Stati Uniti e un nuovo massimo in Europa.

Fonte: Natixis IM

"L'aumento della volatilità è anche il riflesso della mancanza di visibilità degli investitori, che sta già portando a deflussi nei mercati del credito. Negli ultimi giorni gli spread creditizi si sono ampliati a causa dello stallo delle emissioni di debito societario. Allo stesso tempo, l'indice iTRAXX - un indice composito europeo di CDS - ha toccato i 120 punti, un livello vicino al picco registrato il 18 marzo 2020", spiega Nicolas Malagradis, Global Markets Strategist di Natixis IM Solutions.

Come sottolinea l'esperto, questa molteplicità di fattori - e l'incertezza ad essi associata - che oggi influenzano i mercati ha fatto sì che la volatilità dei mercati obbligazionari negli Stati Uniti abbia raggiunto livelli vicini a quelli del 2020 e che in Europa abbia raggiunto il livello più alto da quando sono disponibili i dati.

Strategie per il mercato del credito

Il team multi-asset di J.P. Morgan AM ha declassato il credito a neutrale, mantenendo una chiara preferenza per l'investment grade rispetto all'high yield. "Finora, nel 2022, il credito si è dimostrato relativamente resistente rispetto alle azioni e i bilanci delle imprese sono in una posizione migliore del solito a questo punto del ciclo. Tuttavia, quando la crescita diminuisce, si può prevedere un ampliamento degli spread e un aumento del beta del credito high yield rispetto alle azioni. Anche se il credito si rivelasse redditizio, il potenziale ampliamento degli spread in seguito al calo della crescita ci rende cauti", commentano.

D'altro canto, la raccomandazione di Vincent Mortier, chief investment officer di Amundi, e di Matteo Germano, global head of multi-asset della società, è di orientarsi verso il credito di qualità superiore e di essere più selettivi in generale nello spettro del mercato delle obbligazioni societarie, sia investment grade che high yield, visti i timori per gli utili. La società francese mantiene la sua preferenza regionale per l'investment grade statunitense, grazie alla forza dei mercati dei consumi e del mercato del lavoro degli Stati Uniti. "Questo dovrebbe contribuire a migliorare il dato della crescita economica", afferma.

E, soprattutto sarà fondamentale cogliere le opportunità che la volatilità potrebbe far emergere. "Ad esempio, la fascia bassa delle obbligazioni high yield ha sottoperformato in modo significativo il segmento di qualità superiore dell'high yield. Di conseguenza, la differenza tra le fasce di rating nel territorio delle obbligazioni ad alto rendimento (BB vs B e B vs CCC) ha raggiunto lo spread più ampio dagli ultimi 18 mesi", spiega Vincent Benguigui, senior credit portfolio manager di Federated Hermes.

Il gestore prevede che questa tendenza continuerà, dato il difficile contesto economico (l'aumento dei tassi d'interesse porterà a un aumento dei costi di finanziamento per le aziende, nonché a un maggior numero di insolvenze, mentre i profitti saranno influenzati dall'inflazione, che inciderà sulla fiducia dei consumatori, e dalla contrazione dei margini). "Detto questo, non tutte le aziende saranno colpite allo stesso modo e questa situazione crea un'interessante proposta di valore, soprattutto per la parte BB e BBB del mercato del credito", afferma.